Se le istituzioni comunitarie siano più stupide (come definire, se no, il finanziamento milionario ad un progetto per la ricerca e la pubblicizzazione delle qualità nutritive degli insetti, o la sistematica distruzione di quintali di derrate alimentari a causa delle fin troppo famose quote agricole?) o più cattive (anche qui, come definire altrimenti l’accorpamento forzato di piccoli comuni -come a dire che non valgono nulla e che i loro abitanti non sono degni di apprezzamento- e la sistematica eliminazione di ogni tipo di tutela sociale –il mio primo pensiero va ai pasti nelle mense scolastiche e alle medicine tagliati senza alcuna vergogna in Grecia-, soprattutto in questo periodo di crisi?) lo lascio alla sensibilità del singolo lettore, ma di sicuro la recente notizia del Nobel per la Pace assegnato a tale istituzione non lascia che indignati e increduli: potremmo lamentarci della decadenza di tale prestigioso premio (dai premi assegnati a Dunant e Schweitzer e quelli quasi assegnati ai Beati Bartolo Longo e Giovanni Paolo II, a quelli dati a cialtroni come Al Gore o a veri e propri criminali di guerra come Begin, Kissinger e Obama), ma probabilmente sarebbe come sparare sull’ambulanza con un bazooka, e rinunciamo; di sicuro, i precari, i disoccupati, le famiglie impoverite, i suicidi a causa della crisi dei Paesi membri (che fortuna!) dell’UE, o i cittadini serbi, iraqeni, libici, ivoriani e siriani (tutti “liberati” grazie a interventi militari di Paesi sempre membri dell’UE) ringraziano sentitamente il Comitato di Oslo!
Probabilmente la diffidenza, se non l’odio, per questo mega-apparato affamatore, bancario e burocratico, massonico, antidemocratico, anticristiano, non sono mai stati così elevati, e probabilmente nemmeno la notizia della vincita del prestigioso Nobel potrà risollevarne il gradimento, se non, addirittura, potrebbe peggiorarlo in Paesi già giustamente esasperati come Grecia e Portogallo; per fare una citazione-adattamento dalla trilogia di Batman di Christopher Nolan (personaggio e saga che, ammetto, amo molto) potremmo dire che questa Europa (o, meglio, questa UE, che si è insediata sopra l’Europa classica e cristiana, usurpandola) è quella che adesso meritiamo, forse per i nostri peccati, ma di sicuro non l’Europa di cui abbiamo bisogno, né, soprattutto, l’Europa cui apparteniamo realmente…e, sempre per continuare a citare e riadattare da “Il Cavaliere Oscuro”, dalla meravigliosa scena finale, l’UE non può vincere, e l’Europa, in piena “apostasia silenziosa”, ha bisogno della sua vera identità e della sua verità storica! Questa identità e questa verità sono quelle che il grande Papa Leone XIII aveva indicato già nel 1891 nella sua meravigliosa “Rerum novarum” (Enciclica non “progressista” o “filo-liberale”, ma cattolica, limpidamente e pienamente cattolica!): il Medioevo cristiano, l’erede, la sintesi, l’evoluzione, la santificazione della Classicità greco-romana; l’Europa dei Comuni, dei Regni e degli Imperi pienamente diversi eppure conviventi e integrati tra loro; l’Europa cristiana delle città, delle cattedrali e delle università, delle Arti e delle Corporazioni, della carità concreta degli spedali e degli orfanotrofi, della sapienza letteraria, giuridica e scientifica; la Cristianità (e non un generico e apostata “Occidente”)…un pagina di storia concreta, un programma preciso, e non generiche, vuote o materialiste elucubrazioni!
Noi non apparteniamo a questa UE: forse dal punto di vista giuridico ed economico, ma non certo dal punto di vista sentimentale, intellettuale, spirituale! Noi apparteniamo (anche se oggi solamente dal punto di vista storico, spirituale e identitario) alla Cristianità e, tramite essa, alla “patria nostra”, come dice l’Ave Maria di Lourdes: il Cielo!
La nostra vera Europa è quella dei Santi che l’hanno governata (Sant’Enrico II, Sant’Edoardo il Confessore, San Luigi IX), difesa (San Giorgio Castriota Scanderbeg, San Pio V, San Marco d’Aviano), santificata (i Santi Benedetto, Francesco e Domenico e i loro figli spirituali, San Giovanni d’Avila, San Luigi Grignon de Montfort, San Giovanni Maria Vianney); la nostra vera Pace non è quella mondana, islamofoba o dirittumanista che sia, ma quella che Nostro Signore Gesù Cristo ha enunciato nel Vangelo di Giovanni: la Sua Pace, non quella che dà il mondo! La nostra vera Patria non è certo l’UE, come recitava uno spot propagandistico di qualche anno fa, in occasione dell’allargamento ad Est, e non è nemmeno l’Europa cristiana presa semplicemente per sé stessa, ma il Cielo!
Roberto De Albentiis
Probabilmente la diffidenza, se non l’odio, per questo mega-apparato affamatore, bancario e burocratico, massonico, antidemocratico, anticristiano, non sono mai stati così elevati, e probabilmente nemmeno la notizia della vincita del prestigioso Nobel potrà risollevarne il gradimento, se non, addirittura, potrebbe peggiorarlo in Paesi già giustamente esasperati come Grecia e Portogallo; per fare una citazione-adattamento dalla trilogia di Batman di Christopher Nolan (personaggio e saga che, ammetto, amo molto) potremmo dire che questa Europa (o, meglio, questa UE, che si è insediata sopra l’Europa classica e cristiana, usurpandola) è quella che adesso meritiamo, forse per i nostri peccati, ma di sicuro non l’Europa di cui abbiamo bisogno, né, soprattutto, l’Europa cui apparteniamo realmente…e, sempre per continuare a citare e riadattare da “Il Cavaliere Oscuro”, dalla meravigliosa scena finale, l’UE non può vincere, e l’Europa, in piena “apostasia silenziosa”, ha bisogno della sua vera identità e della sua verità storica! Questa identità e questa verità sono quelle che il grande Papa Leone XIII aveva indicato già nel 1891 nella sua meravigliosa “Rerum novarum” (Enciclica non “progressista” o “filo-liberale”, ma cattolica, limpidamente e pienamente cattolica!): il Medioevo cristiano, l’erede, la sintesi, l’evoluzione, la santificazione della Classicità greco-romana; l’Europa dei Comuni, dei Regni e degli Imperi pienamente diversi eppure conviventi e integrati tra loro; l’Europa cristiana delle città, delle cattedrali e delle università, delle Arti e delle Corporazioni, della carità concreta degli spedali e degli orfanotrofi, della sapienza letteraria, giuridica e scientifica; la Cristianità (e non un generico e apostata “Occidente”)…un pagina di storia concreta, un programma preciso, e non generiche, vuote o materialiste elucubrazioni!
Noi non apparteniamo a questa UE: forse dal punto di vista giuridico ed economico, ma non certo dal punto di vista sentimentale, intellettuale, spirituale! Noi apparteniamo (anche se oggi solamente dal punto di vista storico, spirituale e identitario) alla Cristianità e, tramite essa, alla “patria nostra”, come dice l’Ave Maria di Lourdes: il Cielo!
La nostra vera Europa è quella dei Santi che l’hanno governata (Sant’Enrico II, Sant’Edoardo il Confessore, San Luigi IX), difesa (San Giorgio Castriota Scanderbeg, San Pio V, San Marco d’Aviano), santificata (i Santi Benedetto, Francesco e Domenico e i loro figli spirituali, San Giovanni d’Avila, San Luigi Grignon de Montfort, San Giovanni Maria Vianney); la nostra vera Pace non è quella mondana, islamofoba o dirittumanista che sia, ma quella che Nostro Signore Gesù Cristo ha enunciato nel Vangelo di Giovanni: la Sua Pace, non quella che dà il mondo! La nostra vera Patria non è certo l’UE, come recitava uno spot propagandistico di qualche anno fa, in occasione dell’allargamento ad Est, e non è nemmeno l’Europa cristiana presa semplicemente per sé stessa, ma il Cielo!