domenica 2 dicembre 2012

I Santi Cirillo e Metodio han fatto l’Europa e l’“Europa Unita” li sfratta

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In questo periodo, causa delusioni sentimentali e ultimi disperati e sfiancanti ripassi pre-esame (“Infinite cose da fare, e così poco tempo!” cit. ; ok, credo si sia già capito che mi piaccia molto Batman) ammetto di essere particolarmente nervoso e volubile, e notizie come, ad esempio, gli ultimi massacri israeliani a Gaza (e la relativa arroganza sionista dei Pacifici e delle Frankenstein, ehm, Nirenstein nostrani) non possono che peggiorare tale situazione; quando poi, però, leggi dell’ultima, ennesima boiata a firma comunitaria, beh, non puoi che farti venire una faccia alla Jack Nicholson o alla Clint Eastwood dei loro migliori film…
Cos’è successo? Come riportato da “Il Foglio”, “Tempi” e da “Campari e de Maistre” (e, anche, da “La Stampa”), la Repubblica Slovacca, per commemorare i 1150 anni dell’evangelizzazione dell’antica Moravia ad opera dei Santi Isapostoli Cirillo e Metodio, aveva deciso di coniare, per il 2013, delle monete speciali da 2 euro, raffiguranti i due santi fratelli che reggevano una croce: un piccolo gesto che, però, aveva un grande significato, culturale, storico e, soprattutto, religioso. E qui viene purtroppo il brutto, cioè l’intervento dell’UE: sì, perché dalla vera e propria furia iconoclasta e antistorica di tale istituzione (che avevo già definito in un mio precedente articolo “stupida”, “cattiva”, “affamatrice, bancaria e burocratica, massonica, antidemocratica, anticristiana”, e che ridefinisco senza alcuna vergogna e senza tanti complimenti in tale maniera) non si è salvata neppure la piccola Slovacchia.
Cirillo e Metodio, infatti, erano stati inizialmente raffigurati (peraltro giustamente e ovviamente) con le aureole e le croci sui loro paramenti, ma, fatta la moneta, gabbati li santi: in nome della “laicità” e della “neutralità religiosa” propri dell’UE, la Commissione Europea ha infatti bocciato la proposta iniziale e ha obbligato la Banca Nazionale Slovacca a coniare nuove monete maggiormente “corrette” e “tolleranti”; così, i due santi vescovi fratelli…non sono più nè santi né vescovi, in quanto gli sono stati tolti le aureole dai loro capi e le croci dalle loro pianete (già è tanto se si è salvata la croce che portano, che è, anche, simbolo nazionale della Slovacchia).
La motivazione dell’organismo comunitario è che, dovendo quelle monete da 2 euro circolare in tutta Europa, non potevano essere “religiosamente orientate”, per non urtare eventuali “diverse sensibilità” (ma quali??) e per non violare i “valori” di laicità e rispetto; peccato che i Santi Cirillo e Metodio non possano essere altro che quello che sono: due vescovi, due evangelizzatori, due santi della Chiesa Cattolica, Chiesa che, con tanti altri suoi santi, ha civilizzato, difeso e santificato Stati, comunità e generazioni, checché ne possano pensare a Bruxelles e Francoforte…e dire, poi, che si tratterebbe di una questione di mera ragione e di semplice studio della Storia, prima ancora che di Fede!
Molto probabilmente a Bruxelles temevano la concorrenza che, pur dal piccolo Stato slavo, poteva subire la vera divinità (la moneta, chiamata Euro) e le vere religioni (il “libero” mercato e il politicamente corretto) dell’UE; fatto sta che, dalla non menzione delle radici giudaico-cristiane nel testo (poi bocciato e accantonato) della Costituzione Europea del 2003 al famoso caso Lautsi vs Italia sull’esposizione del Crocifisso, passando per le proteste contro la Grecia (rea di mantenere, ancora, l’Ortodossia greca come Religione di Stato e di far iniziare la sua Costituzione nel nome della Santissima Trinità) e Malta (rea, invece, di aver mantenuto fino all’ultimo il divieto del divorzio e di aver mandato come rappresentante europeo un Ministro dichiaratamente cattolico), non si contano i veri e propri atti di guerra che le istituzioni comunitarie e i tribunali europei fanno alle radici cristiane del Vecchio Continente: e pazienza che, ove sottoposti a referendum, la Costituzione Europea e il Trattato di Lisbona sono stati sonoramente bocciati dalla maggioranza degli elettori (fu incredibile il caso dell’Irlanda, che, dopo il referendum che nel 2008 aveva sonoramente bocciato l’adesione del loro Paese a tale Trattato, si vide costretta a ripeterlo e a far uscire dalle urne un esito positivo), o pazienza che molti Stati europei devono a santi ben definiti e inquadrati dal punto di vista storico (gli Apostoli Pietro, Paolo e Andrea in Italia e in Grecia, l’Apostolo Giacomo il Maggiore in Spagna, Patrizio in Irlanda, Bonifacio in Germania, i Santi Cirillo e Metodio in numerose Nazioni slave, Stefano I in Ungheria – quest’ultimo menzionato, giustamente, nel preambolo della nuova Costituzione ungherese –) la loro civilizzazione e il loro ingresso nell’Europa storica, e pazienza, ancora, che molti Stati mantengono comunque delle croci nelle loro bandiere e nei loro stemmi (Serbia, Croazia, Paesi Scandinavi, le già citate Grecia e Malta, appunto la Slovacchia)…
L’episcopato moravo (che già ha parecchio da fare, considerando che la Slovacchia è un Paese comunque laico e secolarizzato, per quanto meno della vicina Repubblica Ceca) ha preso la notizia della bocciatura e della modifica della moneta per il Giubileo del 2013 come una doccia fredda, così commentandola: “La rinuncia ai simboli essenziali delle immagini dei Santi Constantino-Cirillo e Metodio sulle monete commemorative sta divenendo una svolta culturale e una mancanza di rispetto per la propria Storia.”; altri, invece, hanno osato pure dire (e non si sa se ridere o piangere) che, visto che all’epoca della loro predicazione Cirillo e Metodio non erano ancora santi, è quindi giusto rappresentarli senza aureole (deduciamo, quindi, che, ad esempio, un San Francesco d’Assisi, fin quando era in vita e non fu canonizzato, non era santo).
Come però si sa, il diavolo riesce a fare le pentole, ma non i coperchi: ha dell’incredibile (ma stavolta in senso positivo), ma, come riportato dagli ultimissimi aggiornamenti di “Corrispondenza Romana”, la decisione comunitaria, quando è stata resa nota, non è stata affatto gradita nè dalle istituzioni nè dai cittadini della Repubblica Slovacca, che, ritenendo di essere stati insultati nella loro storia nazionale e cristiana, hanno convinto i dirigenti della Banca Nazionale Slovacca a rivedere il loro chinare il capo davanti alla prepotenza UE e a tornare al design originario della moneta da 2 euro…Te Deum laudamus!
Per il Segretario Esecutivo della Conferenza Episcopale Slovacca Anton Ziolkovsky: “Non si possono separare i Santi Cirillo e Metodio dalla loro missione…Ringraziamo tutti coloro che, con il loro sostegno, hanno contribuito a questo cambio e speriamo che le nostre legittime motivazioni siano ora rispettate anche dalla Commissione Europea.”
Anche se la singola questione, pur importante, sembra essersi positivamente risolta (ma vi terremo aggiornati), di sicuro non è stato un incidente nè una prima volta, nè di sicuro sarà l’ultima; sappiamo oramai con certezza che a Bruxelles e Strasburgo (due città, peraltro, ricche di meravigliose testimonianze cristiane, come le Cattedrali, le chiese, gli ospedali che sono stati costruiti nel corso dei secoli, e che ancor di più segnano il contrasto con le istituzioni comunitarie secolarizzate e mercantiliste) abbiamo un nemico, della Cristianità e della stessa Europa, e come tale dobbiamo considerarlo e trattarlo.
Abbiamo recentemente festeggiato (l’ultima Domenica di ottobre; per chi, anche, segue la Forma Ordinaria del Rito Romano, anche l’ultima Domenica dopo Pentecoste) Nostro Signore Gesù Cristo Re, Re dell’Universo, Re delle cose temporali e terrene, Re delle nostre anime, e tra meno di un mese Lo accoglieremo come Bambino e, ancora, come Re nella mangiatoia di Betlemme: è solo Lui che dobbiamo amare e temere, ed è sotto i Suoi vessilli che ci gloriamo di vivere e combattere; preferisco combattere, anche indegnamente (e quindi ricorrere spesso, lo dico senza vergogna, a quelle medicine che sono i Sacramenti della Confessione e della Comunione), sotto i vessilli di Cristo, che di sicuro non era corretto o neutrale, piuttosto che tenere per finte libertà, finti diritti, finte integrazioni, vuoti rispetti…
Quest’anno che viene, nei vari giorni della loro festa, secondo i vari calendari liturgici e civili (il 14 febbraio, il 9 marzo, l’11 e il 24 maggio, il 5 e il 7 luglio), ricordiamoci di festeggiare particolarmente i Santi Cirillo e Metodio: è grazie anche a loro e alla loro opera che l’Europa si è civilizzata e unita, non certo grazie ai banchieri, ai burocrati, ai signori non eletti da nessuno di Bruxelles e Strasburgo!
 
Roberto De Albentiis
 
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