lunedì 17 dicembre 2012

Eroi del legittimismo: Pierre Louis Jean Casimir de Blacas

Stemma della famiglia de Blacas.
 
 
 

Pierre Louis Jean Casimir de Blacas d'Aulps (Avignone, 10 gennaio 1771Vienna, 17 novembre 1839)   Legittimista e Diplomatico francese durante il periodo della Restaurazione in Francia, Conte, poi Duca, e infine Principe de Blacas d'Aulps, era figlio di un aristocratico provenzale, e si schierò sin da giovane , capendone l'immensa malvagità, contro la nefasta Rivoluzione francese.
Nel 1790, mentre serviva come sous-lieutenant nei dragoni di Noailles (Tarn), fuggì attraverso il dipartimento di Var per raggiungere Nizza, nel Regno di Sardegna, con l'intenzione di combattere i nemici della Francia che avevano gettato il Regno nel caos e nel terrore. Di lì riuscì a raggiungere  la città tedesca di frontiera Coblenza, dove si unì all'esercito degli emigrati del cugino del Re Luigi XVI, il Principe di Condé. Successivamente passò nella Penisola Italiana, per poi passare al servizio della Russia, combattendo contro la Prima Repubblica francese in Svizzera, agli ordini di Aleksandr Vasil'evič Suvorov.


File:14th Light Dragoons uniform.png
Dagone
 
 
 
Luigi Giuseppe
Luigi-Giuseppe di Borbone-Condé




Aleksandr Vasil'evič Suvorov
 
 

Passò poi al servizio dell'Austria, ma successivamente raggiunse Varsavia e si unì alla Corte in esilio del legittimo pretendente al Trono di Francia, il fratello minore di Luigi XVI, il Conte di Provenza (futuro Luigi XVIII), il quale gli affidò diversi incarichi, tra cui una missione diplomatica a San Pietroburgo. Malgrado l'aiuto di Joseph de Maistre, inviato diplomatico del Regno di Sardegna presso la corte dello zar Alessandro I, fu in grado di ottenere solo piccoli vantaggi per il legittimo Re di Francia. La sua disponibilità a fare qualsiasi cosa giusta per la legittimità del legittimo pretendente, però, gli guadagnò la fiducia di quest'ultimo e la sua confidenza: nel 1809 fu nominato grand-maître de la Garde-Robe du Roi («gran maestro del guardaroba del Re») e nel 1811, dopo la morte del Conte d'Avaray, divenne il favorito è più fidato consigliere del Conte di Provenza.



File:Portrait of Louis XVIII of France - Jones 1794.jpg
Conte di Provenza, futuro Luigi XVIII di Francia.
 
 
 
 
 




Il 22 aprile 1814 sposò Henriette Marie Félicité du Bouchet de Sourches de Montsoreau, a Londra. Montsoreau era nata a Parigi il 20 febbraio 1780 da Yves Marie du Bouchet de Sourches, Conte de Montsoreau, Maréchal de camp e poi Lieutenant général durante l'Ancien Régime, e da sua moglie Marie Charlotte Lallemand de Nantouillet. Il Conte de Montsoreau era nipote della Marquise de Tourzel, Governante dei figli di Francia (cioè dei figli di Re Luigi XVI e di sua moglie la Regina  Maria Antonietta), durante la triste  Rivoluzione francese.


Louise Élisabeth de Croÿ


Quando, con la caduta di Napoleone nel 1814, il Conte di Provenza divenne Re col nome di Luigi XVIII, Blacas fu nominato Ministre de la Maison du Roi, «ministro della Casa reale», e ricevette il rango di Maréchal de camp; al contempo, assunse un ruolo dominante nel nuovo Conseil du Roi, divenendone di fatto il primo ministro: la sua fervente tenacia e il suo sincero attaccamento al legittimismo ed alla Corona contribuirono alla veloce formazione della sua esperienza  che lo indusse a grandi decisioni in difesa del Trono e dell'Altare , favorendo esponenti dell'Ancien Régime, che li attirarono l'odio di esponenti liberal-settari. Dopo la fuga di Napoleone dall'Elba, Blacas accompagnò il Re  Luigi XVIII a Gand ; al ritorno del Re a Parigi dopo la battaglia di Waterloo, l'impopolarità di Blacas nei circoli settari portarono alla sua rimozione, sebbene ricompensata con la nomina a pari di Francia col titolo di Conte de Blacas d'Aulps. Ben presto il suo posto di consigliere Reale fu preso dal filo-liberale  Élie Decazes.

Élie Decazes
 
 

Blacas fu nominato ambasciatore francese presso il Regno delle Due Sicilie; a Napoli, nel 1816 concordò il matrimonio del nipote di Luigi XVIII, il Duca de Berry, con la figlia di Francesco I delle Due Sicilie, Maria Carolina. Sempre nel 1816, Blacas divenne membro sia dell'Académie des inscriptions et belles-lettres sia dell'Académie des beaux-arts. Lasciò Napoli per Roma, dove servì come ambasciatore presso la Santa Sede; nel 1817 firmò il concordato tra la Francia legittima  e papa Pio VII. Nel 1820 ricevette la massima onorificenza francese, l'Ordine dello Spirito Santo. Mentre ricopriva ancora la carica di ambasciatore a Roma, fu uno dei tre rappresentanti francesi al Congresso di Lubiana del 1821.

Carolina
Maria Carolina Ferdinanda Luisa di Borbone-Due Sicilie, Duchessa di Berry
 


Papa Pio VII


Blacas d'Aulps, col nastro dell'Ordine dello Spirito Santo
 


 Luigi XVIII elevò il suo titolo di Conte a Duca di Blacas il 30 aprile 1821. Dopo la  morte del Re, il nuovo Sovrano  Carlo X, lo scelse per la sua fedeltà e capacità di contrastare il dilagante potere liberale e lo nominò come uno dei suoi gentilhommes de la chambre.
Nel 1830 Blacas si mantenne fedele alla dinastia legittima a al legittimo Re di Francia Carlo X  durante i disordini della fine del Luglio di quell'anno. Seguì la famiglia Reale nel suo esilio.

File:Charles X, King of France - Lawrence 1825.jpg
Carlo X 



Successivamente, fu cruciale nel licenziamento della Duchesse de Gontaut, governante dei nipoti del Re, la quale occupava  posizioni politiche relativamente liberali. Dal 1831 a tutto il 1832 prese posizioni ostili , al fianco di Carlo X, verso la Duchessa di Berry , madre del legittimo pretendente al Trono di Francia Enrico V, e il suo piano Contro-Rivoluzionario in Vandea perchè ,come lo era il vecchi Re , lui confidava nell'intervento delle potenze Europee e della ormai morente Santa Alleanza: questo è un punto che può essere rimproverato tanto a Carlo X quanto a Blacas, l'immobilismo d'azione. Stette al fianco di Carlo X fino alla sua morte avvenuta a Gorizia nel 1836 e successivamente restò al fianco del giovane Enrico V e di Luigi Antonio di Borbone Francia (Luigi XIX) figlio maggiore del defunto Re. Nel 1838 fu creato Fürst von Blacas d'Aulps («Principe di Blacas d'Aulps») dall'imperatore d'Austria Ferdinando I d'Asburgo Lorena.
Morì il 17 novembre 1839 e in merito alla sua grande fedeltà dimostrata in vita fu sepolto vicino alla cripta dei Borbone al Monastero di Castagnevizza a Gorizia; sua moglie morì a Parigi il 10 ottobre 1856. Il figlio Louis, anche lui legittimista, gli succedette come Duca di Blacas.








In alto: La lapide posta a lato sinistro vicino alla nicchia dove si trova il sarcofago di Pierre
Louis Jean Casimir de Blacas d'Aulps.In basso: Il sarcofago contenente la salma di Pierre Louis Jean Casimir de Blacas d'Aulps nella nicchia situata vicino alla Cripta dei Borbone-Francia. Monastero di Castagnevizza .



Blacas era anche un'antiquario e durante  la  permanenza a Roma, fu molto attivo nella vita culturale. Nel 1817 fornì all'artista francese Jean Auguste Dominique Ingres la sua prima commissione ufficiale dal 1814, e divenne patrono del classicista tedesco Theodor Panofka, che lo seguì a Parigi nel 1828. Lavorò a stretto contatto con l'archeologo  Carlo Fea nello scavo del Foro Romano, identificando insieme a lui il Tempio di Castore e Polluce nel 1816; acquistò da un collezionista prussiano il tesoro dell'Esquilino, una serie di pezzi d'argenteria tardo-romana ritrovata sull'Esquilino a Roma.  Durante la sua amministrazione, sostenne l'orientalista Jean-François Champollion e creò il "Musée Egyptien" all'interno del Louvre. Nel corso della sua vita, Blacas ammassò una ricca collezione di antichità, che Joseph Toussaint Reinaud descrisse in parte nella pubblicazione intitolata Description des monuments musulmans du cabinet du duc de Blacas («Descrizione degli oggetti musulmani nel gabinetto del Duca di Blacas») nel 1828; nel 1866, i suoi discendenti vendettero gran parte della sua collezione al British Museum. Anche il figlio Louis divenne antiquario.

 

Il Cameo Blacas, ora al British Museum, faceva parte della collezione di antichità di Blacas.
 
 
 
Fonte:

Wikipedia

La signora della Vandea ( Arrigo Petacco)

Scritto da:

Redazione A.L.T.A.