Blasone Sicilia Peninsulare
Carlo di Lannoy (Valenciennes, 1487 – Gaeta, 23 settembre 1527) militare e statista dei Paesi Bassi in servizio presso gli Imperatori Massimiliano I e Carlo V d'Asburgo. Fu Viceré del Regno di Napoli dal 16 luglio 1522 al 20 ottobre 1523.
Figlio minore di Giovanni de Lannoy, signore di Mongoval e di Philippotte de Lalaing, prese servizio presso l'Imperatore Massimiliano distinguendosi per il suo coraggio e le sue doti di condottiero.
Nel 1515 fu nominato membro del consiglio di Carlo di Borgogna (il futuro Carlo V) mentre l'anno seguente divenne Cavaliere dell'Ordine del Toson d'Oro e nel 1521 governatore di Tournai.
Fu il comandante in capo delle armate Imperiali dopo la morte di Prospero Colonna, avvenuta nel 1523.
Nel 1522 divenne Viceré di Napoli, per volere di Carlo V che volle insediare nel Regno Partenopeo un fiammingo come lui capace di governare egregiamente in sua vece , dopo l'ultimo Viceré spagnolo Raimondo de Cardona.
Già il giorno in cui prese possesso della carica, il 16 luglio, stabilì le nuove direttive per il governo del Viceregno fissando due udienze settimanali, una con la nobiltà ed una con i rappresentanti del popolo, chiamando anche a raccolta coloro che avevano parteggiato per il Sovrano aragonese Ferrante II. Mantenne intatte le tradizioni di gestione del Regno senza imposizioni di alcun genere alla popolazione.
L'improvvisa partenza per la Guerra di Lombardia (combatterà nella Battaglia di Pavia), nell'ottobre 1523, fece sì che un sostituto fosse nominato in sua vece: Andrea Carafa, Conte di Santa Severina, il quale diede al popolo la custodia delle porte della città; alla morte di quest'ultimo il governo del Viceregno passò nelle mani del Consiglio Collaterale retto da Giovanni Carafa, conte di Policastro.
Il tentativo di invasione francese spinse il Lannoy a rientrare a Napoli e il viceré si distinse per respingere gli attaccanti con la sua flotta prima di recarsi a Roma per trattare con Papa Clemente VII.
Morì a Gaeta (secondo alcuni ad Aversa) nel 1527 e fu sepolto a Napoli nella cappella di famiglia a Monteoliveto.
Albrecht Dürer, Ritratto dell'imperatore Massimiliano I (1519)
Carlo V nella battaglia di Mühlberg (Ritratto di Carlo V a cavallo, Tiziano, 1548)
Figlio minore di Giovanni de Lannoy, signore di Mongoval e di Philippotte de Lalaing, prese servizio presso l'Imperatore Massimiliano distinguendosi per il suo coraggio e le sue doti di condottiero.
Nel 1515 fu nominato membro del consiglio di Carlo di Borgogna (il futuro Carlo V) mentre l'anno seguente divenne Cavaliere dell'Ordine del Toson d'Oro e nel 1521 governatore di Tournai.
Fu il comandante in capo delle armate Imperiali dopo la morte di Prospero Colonna, avvenuta nel 1523.
Collare dell'Ordine del Toson d'Oro
Prospero Colonna
Nel 1522 divenne Viceré di Napoli, per volere di Carlo V che volle insediare nel Regno Partenopeo un fiammingo come lui capace di governare egregiamente in sua vece , dopo l'ultimo Viceré spagnolo Raimondo de Cardona.
Già il giorno in cui prese possesso della carica, il 16 luglio, stabilì le nuove direttive per il governo del Viceregno fissando due udienze settimanali, una con la nobiltà ed una con i rappresentanti del popolo, chiamando anche a raccolta coloro che avevano parteggiato per il Sovrano aragonese Ferrante II. Mantenne intatte le tradizioni di gestione del Regno senza imposizioni di alcun genere alla popolazione.
Ferrante II d'Aragona, ramo di Napoli, noto anche come Ferdinando o Ferrandino.
L'improvvisa partenza per la Guerra di Lombardia (combatterà nella Battaglia di Pavia), nell'ottobre 1523, fece sì che un sostituto fosse nominato in sua vece: Andrea Carafa, Conte di Santa Severina, il quale diede al popolo la custodia delle porte della città; alla morte di quest'ultimo il governo del Viceregno passò nelle mani del Consiglio Collaterale retto da Giovanni Carafa, conte di Policastro.
Il tentativo di invasione francese spinse il Lannoy a rientrare a Napoli e il viceré si distinse per respingere gli attaccanti con la sua flotta prima di recarsi a Roma per trattare con Papa Clemente VII.
Morì a Gaeta (secondo alcuni ad Aversa) nel 1527 e fu sepolto a Napoli nella cappella di famiglia a Monteoliveto.
Papa Clemente VII