L'Associazione legittimista Trono e Altare e Radio Spada sono stati due dei pochi siti italiani impegnati nel combattere la demenziale proposta di legge-bavaglio antirevisionista.( http://radiospada.org/2012/12/05/140200007/ )
Il ddl, grazie al Cielo, è naufragato.
Sarebbe stato quantomeno preoccupante l’approvazione di una legge di questo tipo, in particolare nel clima allucinato in cui viviamo. Non manca, nel caos generale, chi vede “negazionismo” ovunque, una sorta di complottismo al contrario che – abbagliato – trova l’antisemitismo nei luoghi più improbabili. L’unica soluzione proposta da certi circoli pare essere un anti-antisemitismo militante, in cui più che colpire il pericoloso xenofobo si finisce per dar la caccia al sereno ricercatore, al tranquillo docente, al pacifico studioso o al comune blogger.
Riportiamo a titolo d’esempio, un estratto di un articolo di Stefano Gatti dal titolo “Perché ci serve il reato di negazionismo” pubblicato il 27 novembre scorso. Sul “negazionismo” in Italia:
[...]
La polemica negazionista viene oggi promossa da sette case editrici vicine alla destra radicale, al cattolicesimo integralista, e all’estrema sinistra, da due periodici ed un quotidiano.
Sino a pochi anni fa però questa saggistica si trovava solo nelle librerie di settore, 3 o 4 in tutta Italia, mentre oggi è facilmente reperibile anche nelle librerie normali e, soprattutto, in quelle virtuali. E’ solo negli ultimi anni però che il negazionismo è uscito dall’ombra, e ciò grazie soprattutto all’introduzione di nuove applicazioni Web. In Italia sono ormai una trentina gli spazi online di ispirazione negazionista, ma pages negazioniste sono presenti praticamente in tutti i circa cento siti dedicati alla polemica antisemitica. Innumerevoli sono poi i riferimenti negazionisti presenti in social networks quali : Facebook, MySpace,Twitter, Wikipedia, YouTube ecc.
Il negazionismo italiano è trasversale ed è presente in circuiti di destra, sinistra, religiosi e persino esoterici, e si caratterizza anche per la sua presenza in ambito scolastico ed accademico. Tra i gestori dei principali siti di ispirazione negazionista troviamo insegnanti di liceo e docenti di università, alcuni di essi sono giunti sino ad organizzare master universitari e corsi dedicati alle tematiche negazioniste. Negli ultimi anni in Italia il negazionismo si è fatto sempre più attivo ed aggressivo, i siti antiebraici ormai attaccano con violenza e toni canzonatori i principali studiosi della Shoah, definiti sprezzantemente olocaustici, strumentalizzando persino Primo Levi in chiave negazionista. [...]
Conclusione: [...] Va sottolineato che nel corso degli ultimi anni le autorità hanno forse fatto poco per contrastare la crescita di xenofobia, razzismo, omofobia, antisemitismo, antisionismo e negazionismo, e ciò ha avuto un impatto negativo sulla società, finendo per rendere socialmente accettabili certe forme di pregiudizio, specie quelle espresse attraverso il Web.
***
Fonte:http://radiospada.org/