lunedì 9 settembre 2013

Parla Pio XII: pace con giustizia

FILE PHOTO OF POPE PIUS XII
 
Riportiamo qui una bellissima e significativa lettera apostolica scritta da Pio XII, nel 1940, secondo anno di quella guerra mondiale che devastò il globo. Il Papa faceva pregare per la pace tutti i suoi figli allora, indicando la via con chiarezza e mostrando vera tensione a Dio, re delle Nazioni e di tutto il mondo. E soprattutto, Egli intendeva usare LA preghiera per eccellenza: Il Sacrificio della Messa. Invito a paragonare le intenzioni di preghiera e le modalità della preghiera stessa con quanto proposto lo scorso 7 settembre da Francesco, che in nome di un vago “volemose bbene” ha invitato ad una più che generica “preghiera” e “digiuno” (oramai, i cattolici che sanno digiunare secondo le regole della Chiesa si contano sulle dita di una mano: trattasi infatti per i modernisti, di una vetusta… pratica medievale) proprio tutti, addirittura in generale  gli “uomini di buona volontà” senza distinzione di religione o non-religione  (ed infatti, almeno a parole, hanno aderito anche figure quali la Ministra degli Esteri sig.ra Bonino, non precisamente vicina al Cattolicesimo).  Non c’è traccia neanche, nell’iniziativa di questi giorni, di particolari riferimenti alla necessità di “placare la divina Maestà” come dice al contrario Papa Pacelli, ben conscio del fatto che la guerra è anche, ben possibilmente, un castigo per le malefatte dell’uomo. Nè del fatto che la preghiera ed i digiuni sono poco efficaci, se non c’è una vera volontà di cambiare la propria vita in meglio seguendo le orme di Gesù (anche questo viene invece evidenziato da Pio XII). Quando leggerete questa Lettera, allora, non fatevi fuorviare e suggestionare dagli esempi dati reccentemente di sincretismo e desiderio di pace semplicemente umana: essi in questa Lettera Apostolica non si trovano, nè avrebbero potuto trovarsi, essendo stati costantemente avversati dalla Chiesa pre-conciliare, e con ragione. 
Buona lettura! 
 
 
[le sottolineature sono di Matteo Luini 
 
LA CROCIATA DI PREGHIERE PER LA PACE CON GIUSTIZIA
 
E’ a conoscenza di tutti che da quando una nuova  e terribile guerra ha cominciato a sconvolgere l’Europa, Noi non abbiamo nulla tralasciato di tutto ciò che il senso di responsabilità inerente all’ufficio da Dio a Noi affidato C’imponeva e che il Nostro amore paterno verso tutti i popoli Ci suggeriva; e ciò non soltanto perchè con ordine più equo e conforme a giustizia si ristabilisse la concordia miseramente ora spezzata fra tante genti, ma anche perchè i conforti divini e gli aiuti umani affluissero, per quanto possibile, a tutti coloro, a cui la furia del conflitto bellico aveva arrecato danni e dolori.
Ma poichè l’immane lotta, anzichè diminuire, perdura più violenta, e la Nostra voce, mediatrice di pace, è come soffocata dallo strepito delle armi, rivolgiamo l’animo trepido, ma tuttavia fiducioso,  al “Padre delle misericordie e al Dio di ogni consolazione” (cfr. II Cor. I, 3) e imploriamo al genere umano tempi più sereni da Colui che piega le volontà degli uomini e col cenno suo dirige il corso degli avvenimenti.
Ben sappiamo però che le Nostre preghiere saranno più efficaci se ad esse si congiungeranno, in perfetta fusione di anime, quelle dei Nostri figli. Come pertanto all’appressarsi dello scorso mese di maggio, abbiamo invitato tutti i fedeli, e in modo speciale i fanciulli, all’altare della vergine Madre di Dio, per implorare i celesti aiuti, (cfr. Lettera all’ Em.mo Cardinale Luigi Maglione, A.A.S. 1940, p. 144), così adesso ordiniamo che in tutto il mondo, il 24 del prossimo mese, si elevino con Noi a Dio pubbliche preghiere. E nutriamo fiducia che tutti i figli della Chiesa con animo volenteroso asseconderanno i Nostri desideri in modo da formare un immenso coro di oranti, il quale salendo in alto e penetrando i cieli, ci propizi il favore e la misericordia di Dio. Speriamo altresì – cosa questa di più grave importanza – che la crociata di preghiere sia accompagnata da opere di penitenza e dal miglioramento spirituale della vita di ciascuno, resa più conforme alla legge di Cristo.  Esigono ciò le presenti angustie e le prospettive dei pericoli che può portare il domani; esigono ciò la divina giustizia  e la divina misericoria che dobbiamo conciliarci.
Ma poichè nulla è più atto a placare e propiziare la divina Maestà che il santo Sacrificio Eucaristico, per mezzo del quale lo stesso redentore del genere umano  “in ogni luogo si sacrifica e si offre oblazione pura” (Mal. I, 11) desideriamo che nel medesimo giorno, nel quale si svolgeranno queste sacre funzioni, tutti i ministri dell’altare, nella pia celebrazione della S. Messa si uniscano spiritualmente a Noi, che offriremo il divin Sacrificio sulla tomba del Principe degli Apostoli, nella Basilica Vaticana. Perciò con Motu proprio, in virtù della Nostra Apostolica autorità,  stabiliamo che il giorno 24 del prossimo mese di novembre, tutti coloro che sono tenuti ad applicare la Messa per il popolo loro affidato, la applichino secondo la Nostra intenzione. Vogliamo inoltre che anche tutti gli altri sacerdoti, sia del clero secolare come del regolare, sappiano che Ci faranno cosa molto grata se, quella Domenica, immolando l’Ostia Divina, si uniformeranno alla Nostra intenzione. E la Nostra intenzione è questa: che per il valore infinito dei tanti Sacrifici Eucaristici, che quel giorno si offriranno all’Eterno padre in ogni momento e in ogni parte del mondo s’impetri l’eterno riposo a tutti coloro che sono morti a causa della guerra; che si ottengano i celesti  conforti della grazia agli esuli, ai profughi, ai dispersi, ai prigionieri, a  tutti coloro, insomma, che soffrono e piangono per le calamità del presente conflitto; che finalmente, ristabilito, nella giustizia, l’ordine, e placati gli animi sotto l’influsso della cristiana carità, una vera pace congiunga e affratelli tutti i popoli dell’umana famiglia ridonando ad essi la tranquillità e la prosperità.
 
Dato a Roma, presso San pietro, il giorno 27 ottobre, nella festa di Gesù Cristo Re, l’anno 1940, secondo del Nostro Pontificato
 
tratto da: Scritti e Discorsi di S.S. Pio XII nel 1940, Edizioni Cantagalli, Siena 1941, pp. 284-286.