martedì 17 settembre 2013

La tentazione assolutista in Spagna



“La storia della política della monarchia spagnola si può descrivere graficamente per via  dell'esistenza di due fattori contrari -due vettori , due forze contrapposte - e che coesistono simultaneamente nel  tempo. Il primo vettore di questo diagramma storico della política della monarchia spagnola è la menzionata forza vivificante di un regime di diritto pubblico Cristiano, concretizzato storicamente come costituzione storica della  monarchia Ispanica . Lo chiameremo , per raccogliere il principio giuridico consuetudinario del Regno spagnolo , «vettore tradizionale». Il  secondo fattore è quello dell' assolutismo realista, il cui assetto confinerà progressivamente con il gallicanesimo ed il  giansenismo politico . Per questo lo chiameremo "vettore realista."


Si tratta di due forze che si ripugnano vicendevolmente, tra le quali non si può fare alcuna sintesi duratura, dagli effetti non coerenti e che , tuttavia, in proporzioni variabili sono state presenti allo stesso tempo dall'inizio fino alla fine della presenza politica della Spagna in America e poi ancora continuando la loro presenza nella vita politica peninsulare in un modo molto particolare che vedremo più avanti. [...]


Segnalare questa duplice influenza non significa affatto mettere sullo stesso piano l'importanza di entrambi i fattori. Il primo ha l'onore di essere il fondatore, che ha determinato l'ideale contro cui misurare sempre i successi e gli insuccessi della politica spagnola. Il secondo fu il primo di una mancanza di forza, un grave peccato di incontinenza, di mancanza di magnanimità, ma che  non si aveva alcuna intenzione di presentarlo come virtù. Il passare del tempo significò l'oscuramento del primo fattore, ma sempre operante nella coscienza popolare come un vero e indelebile timbro. [...]




Il fatto che la monarchia ispanica possegga entrambi i vettori non significa che entrambi hanno la stessa rilevanza oggettiva né che i monarchi vivessero in uno stato di schizofrenia.
 


Il vettore tradizionale è costitutivo, è essenziale. Il vettore dispotico è difettivo, parassitario. Il primo è la continuità dell'ideale, mentre il secondo non ricorda che tutta la realizzazione storica di questo ideale è imperfetta. Il vettore tradizionale è l'ideale applicato.