di REDAZIONE A.L.T.A.
Proponiamo per L’A.L.T.A. la traduzione in italiano di Slavery and War un brano tratto dal Volker Fund, un’analisi molto dettagliata scritta nel Settembre del 1961 da Murray N. Rothbard a commento degli errori presenti in A History of the American Republic di George B. DeHuszar.(Traduzione di Luca Fusari)
La strada verso la guerra civile
La strada verso la guerra civile deve essere divisa in due parti:- le cause della controversia sulla schiavitù che portarono alla secessione;
- le cause immediate della guerra stessa.
L’apologia che i sudisti temevano che alla fine sarebbero potuti essere in inferiorità numerica e che l’abolizione sarebbe potuta derivare di conseguenza a livello federale, non è una scusante, è il secolare alibi per la ‘guerra preventiva’. Non solo l’espansionistico obiettivo dello schiavismo era di proteggere la schiavitù dalla volontà federale nei territori, quale obiettivo “proprietario”, ma anche di imporre il sistema immorale della schiavitù nei territori occidentali, violando anche i principi dei diritti degli Stati di cui il Sud era presumibilmente devoto, e che avrebbero logicamente portato ad una dottrina della ‘sovranità popolare’.
In realtà, con il Texas nell’Unione, non vi era alcuna speranza di ottenere un sostegno concreto per la schiavitù in uno dei nuovi territori tranne che in Kansas, e questo fu presumibilmente risolto dal Compromesso del Missouri. I principi ‘Free-Soil’ (favorevoli a territori liberi dalla schiavitù, n.d.t.) per i territori occidentali potevano dunque essere facilmente stabiliti, senza interrompere gli affari esistenti, se non per la spinta aggressiva e i continui problemi prodotti dal Sud.
Se Van Buren fosse stato presidente, sarebbe stato in grado di guidare attraverso il Congresso verso i principi di libero suolo alla condizione di Wilmot. Come avvenne, il disegno di legge del presidente Taylor avrebbe risolto il problema dei territori occidentali con la semplice adozione dei principi di ‘sovranità popolare’ nel New Mexico, Utah, Oregon, e i territori della California, considerandoli alla fine tutti come Stati liberi dalla schiavitù. Invece, la sfortunata morte del presidente Taylor e l’assunzione di Fillmore concluse questa soluzione semplice e chiara, e portò avanti il pernicioso cosiddetto ‘Compromesso’ del 1850, che esacerbò anziché ridurre le tensioni interstatali con l’aggiunta al programma essenziale di Taylor delle disposizioni per la rigorosa applicazione del Fugitive Slave Law. Dal momento che il Fugitive Slave Law (legge che obbligava i territori antischiavisti alla restituzione degli schiavi fuggiti ai loro proprietari del Sud, n.d.t.) costrinse non solo la gente del Nord a collaborare in quello che consideravano (giustamente) essere un crimine morale, ma anche a violare i diritti degli Stati settentrionali, la rigorosa applicazione del Fugitive Slave Law fu una irritazione costante per il Nord.
Il passaggio ai principi di libero suolo e verso il Compromesso del 1850 distrusse il Partito Democratico e la vecchia democrazia jacksoniana. L’aperta rottura divenne evidente nella candidatura di Van Buren e del Free Soil nel 1848, il fallimento del Partito Democratico nel prendere una posizione antischiavista spinse i vecchi libertari nel Free Soil o in altre alleanze, alla fine perfino nel nuovo Partito Repubblicano: questa tragica scissione del Partito Democratico gli fece perdere quella sua coscienza e guida libertaria.
L’egemonia filo-sudista nel Partito Democratico negli anni ’50 del XIX° secolo, con Pierce e Buchanan, e l’apertura nel territorio del Kansas all’espansione (o potenziale espansione) di schiavi nel 1854, portò alla creazione dell’antischiavista Partito Repubblicano. Una tragedia è che la resa dei Democratici e del partito Whig allo spirito del Compromesso del 1850 costrinse i favorevoli al libero suolo in un nuovo partito che non fosse solo di libero suolo, mostrando segnali pericolosi (in Seward ed altri) di una preparazione finale di una guerra abolizionista contro il Sud.
Così i problemi creati dai sudisti spostarono il sentimento del Nord in canali potenzialmente pericolosi. Non solo, nel Partito Repubblicano si saldarono e furono veicolati in molteplici modi i vecchi principi Federalisti-Whig: le tariffe elevate, i miglioramenti interni e i sussidi governativi, la carta moneta e il governo bancario, eccetera. I principi libertari furono ora divisi tra i due partiti.
La fantastica decisione di Dred Scott cambiò la scena politica del tutto: la Corte Suprema aveva apparentemente bandito i principi di libero suolo, tra cui anche il Compromesso del Missouri. Ora c’era una solo opzione disponibile per gli amanti della libertà in aperta ribellione contro la Corte, ovvero quella di Garrison, la secessione da parte del Nord da una Costituzione che era diventata un “patto con l’inferno”, e la via di fuga era la dottrina della sovranità popolare di Stephen Douglas, nella sua dottrina ‘Freeport’: vale a dire in maniera pacifica, con la nullificazione locale della decisione presa da Dred Scott.
In questa fase critica, il Sud continuò la sua corsa suicida rompendo con Douglas, insistendo sul pieno principio enunciato da Dred Scott, e portando alla vittoria il loro nemico Lincoln. Anche in questo caso, la secessione fu solo “preventiva”, dato che Lincoln non aveva ancora dato alcuna indicazione di trasferimento delle truppe a reprimere la schiavitù nel Sud.
E’ qui che dobbiamo dividere la nostra analisi delle “cause della guerra civile”, perché mentre questa analisi porta, a mio avviso, ad una posizione “filo-nordista” sulla questione della schiavitù nei territori rivoltosi negli anni ’50 del XIX° secolo, essa conduce paradossalmente ad una posizione “filo-sudista” nella guerra civile stessa. La secessione non necessaria, e che non avrebbe dovuto avvenire, il Nord l’ha combattuta, e così noi dobbiamo dare la colpa al Nord per la guerra aggressiva contro il Sud secessionista.
La guerra fu lanciata nel passaggio dalla posizione originaria del Nord (incluso Garrison) di «lasciare che le nostre sorelle erranti vadano in pace» alla determinazione di schiacciare il Sud per salvare quell’astrazione mitica nota come “Unione”, e in questo cambiamento dobbiamo mettere una gran parte della colpa alla manovra di Lincoln nell’indurre i sudisti a sparare il primo colpo a Fort Sumter, dopodiché gli sbandieratori della guerra poterono e presero il sopravvento.
La guerra contro il Sud e le sue conseguenze
La guerra civile fu uno degli eventi più importanti della storia americana, non solo per la sua drammatica intrinseca distruzione, ma a causa delle fatidiche conseguenze per l’America che derivarono da essa. Abbiamo detto sopra che la guerra del 1812 ha avuto conseguenze devastanti per il movimento libertario, anzi, si potrebbe dire che ci sono voluti vent’anni di dedizione e duro lavoro da parte del movimento jacksoniano per annullare le conseguenze stataliste di quel conflitto totalmente fallimentare.Dalle conseguenze stataliste della guerra civile l’America non si riprese mai più: mai più vi fu un movimento libertario con un proprio partito o con qualche possibilità di successo. Il neo-federalismo hamiltoniano al di là dei sogni più sfrenati di J. Q. Adams fu imposto in modo permanente all’America, o fu inaugurato per poi essere realizzato.
Cerchiamo di capire le principali conseguenze della guerra contro il Sud: in primo luogo, c’è l’enorme tributo di morte, danni e distruzione. C’è la completa messa da parte per i civili delle “regole di guerra” che la civiltà occidentale faticosamente aveva definito per secoli: fu lanciata invece una guerra totale contro la popolazione civile del Sud. Il simbolo di questa oppressione barbarica e selvaggia fu naturalmente la marcia di Sherman attraverso la Georgia e il resto del Sud, l’incendio di Atlanta, eccetera (per il significato militare di questo ritorno alla barbaria, si veda il libro di F.J. P. Veale, Advance to Barbarism). Un’altra conseguenza naturalmente fu la fine degli effettivi diritti degli Stati, e del diritto perfettamente logico e ragionevole di secessione o di nullificazione. D’ora in poi l’Unione fu una rigorosa entità obbligatoria.
Ulteriore conseguenza, la guerra civile impose al Paese l’eliminazione della visione jacksoniana del denaro rigido: i biglietti verdi cartacei senza contraccambio furono ristabiliti dal governo, ci vollero 14 lunghi anni, ma il National Bank Act pose termine alla separazione del governo dal settore bancario, con una quasi-nazionalizzazione, con la regolamentazione del sistema bancario, e la creazione di un motore di governo sponsorizzante l’inflazione.
Spietatamente l’amministrazione Lincoln ha talmente rovesciato il vecchio sistema bancario (compresa l’effettiva messa fuori legge di banconote di Stato) che divenne quasi impossibile ottenere un ritorno alla fase precedente, impossibile senza una volontà radicale e quasi rivoluzionaria in favore del denaro rigido, che non esisteva. Le tariffe, la distruzione virtuale del Partito Democratico portarono al mantenimento per una generazione di una elevata protezione tariffaria, anzi in modo permanente, il vecchio basso sistema tariffario anteguerra non tornò mai più. Fu dietro a questo muro di tariffe e sovvenzioni che i “trust” furono in grado di formarsi.
Inoltre, l’amministrazione intraprese un vasto programma di sovvenzioni per favorire alcune imprese: concessioni terriere, sovvenzioni alle ferrovie, eccetera. L’ufficio postale fu poi monopolizzato e i servizi postali privati messi fuorilegge. Il debito pubblico andò alle stelle, il bilancio fu aumentato notevolmente e in modo permanente, e le imposte furono anch’esse notevolmente aumentate, tra cui le prime accise americane permanenti, in particolare su whisky e tabacco.
Su ogni questione fonte di polemiche tra i vecchi Federalisti-Whig contro i Democratico-Repubblicani, la guerra civile e l’amministrazione Lincoln realizzò un trionfo neo-Federalista completo su tutta la linea. La frantumazione del Sud, il periodo della ricostruzione militare, eccetera, ha assicurato che per almeno una generazione il Partito Democratico non sarebbe risorto per sfidare quest’ordine. E quando risorse, fu molto più difficile che seguisse Van Buren & Co. in un’epoca molto più disposta a lasciar fare.
Ma questo non è tutto: la guerra civile ha visto anche l’inaugurazione dei metodi dispotici e dittatoriali al di là dei sogni dei cosiddetti ’despoti del ’98′. Il militarismo rampante dilagò con l’arrogante sospensione dell’Habeas Corpus, vi furono scontri ed arresti di massa in Maryland, Kentucky, eccetera, la soppressione delle libertà civili nei confronti di chi si oppose contro la guerra, tra cui i pacifisti ‘Copperheads’, con la persecuzione di Vallandigham, eccetera, e l’istituzione della coscrizione.
Inoltre venne introdotto sulla scena americana, in quel momento, il reddito fiscale, a malincuore abbandonato in seguito, ma poi ritornante. Gli aiuti federali all’educazione cominciarono ad essere stanziati sul serio e in modo permanente con sovvenzioni federali sui terreni per i college agrari statali. Naturalmente non ci fu più alcun discorso circa l’abolizione dell’esercito permanente o della marina. Quasi tutto ciò che è attualmente il male della politica americana ebbe le sue radici e le sue origini nella guerra civile.
Perché dalla controversia sulla schiavitù del 1850 non ci fu più un solo partito libertario in America come lo fu quello Democratico. Benché i fautori del libero suolo avessero lasciato i ranghi Democratici, ma soprattutto dopo che Dred Scott spinse alla ribalta come politica libertaria la “Dottrina Freeport” di Douglas, c’era ancora la speranza di una riunificazione democratica. Tanto più che il Partito Democratico era ancora molto buono su tutte le altre questioni ad eccezione della schiavitù. Ma la guerra civile distrusse tutto ciò, e i monolitici Repubblicani poterono imprimere il loro programma neo-Federalista all’America in misura tale da rendere estremamente difficile il suo sradicamento.