Ferdinando Massimiliano d'Asburgo-Lorena è un personaggio molto poco trattato dalla storiografia "ufficiale" , ed è anche per questo motivo che voglio raccontarvi la sua storia ,dalla nascita fino al suo tragico epilogo.
Primi anni e Reggenza del Regno Lombardo-Veneto:
Palazzo di Schönbrunn (Vienna)
Ferdinando Massimiliano d'Asburgo-Lorena (Vienna, 6 luglio 1832 – Querétaro, 19 giugno 1867) nacque nel Palazzo di Schönbrunn (Vienna), secondo figlio dell'arciduca Francesco Carlo d'Asburgo-Lorena e della principessa di Baviera Sofia Federica Dorotea Guglielmina. Era il fratello minore del futuro Imperatore Francesco Giuseppe che era più grande di lui di soli due anni. Passo gran parte della propria infanzia nel Palazzo di Schönbrunn , con il fratello maggiore , seguito ed educato in maniera molto rigida ed impeccabile come esigeva la Corte di Vienna . Dimostrò da subito una grande inteligenza e un carattere molto socievole , mostrò particolare propensione per le arti e un fervente interesse per le scienze, e segnatamente per la botanica.
Francesco Carlo d'Asburgo-Lorena (Vienna, 7 dicembre 1802 – Vienna, 8 marzo 1878) , ritratto nel 1839, il padre di Ferdinando Massimiliano d'Asburgo-Lorena.
Sofia di Wittelsbach, nome completo in tedesco Sophie Friederike Dorothea Wilhelmine Prinzessin von Bayern (Monaco di Baviera, 27 gennaio 1805 – Vienna, 28 maggio 1872) madre di Ferdinando Massimiliano d'Asburgo-Lorena.
Dopo di lui nacquero: Carlo Ludovico (30 luglio 1833 - 19 maggio 1896), Maria Anna (27 ottobre 1835 - 5 febbraio 1840); Ludovico Vittorio (15 maggio 1842 - 18 gennaio 1919). Tutti i fratelli erano molto legati uno all'altro e crebbero insieme . Massimiliano, abitualmente chiamato Max, era molto legato al fratello, ma a differenza di questi, che fin da ragazzo si mostrava ordinato, metodico e molto interessato alle cose militari, era un sognatore e aveva inclinazioni artistiche. Peraltro era asburgico fino in fondo, cattolico praticante, sostenitore della monarchia assoluta, ma non escludeva la possibilità di costituire assemblee popolari, ovviamente se questo era il desiderio del monarca. L'obbedienza, il dovere di trattare con rispetto i superiori ed eseguire sempre i loro ordini erano per lui principi assolutamente indiscutibili.Innsbruck. Intanto suo fratello maggiore Francesco Giuseppe , in seguito all'abdicazione dello zio Ferdinando I e successivamente di suo padre Francesco Carlo, divenne Imperatore d'Austria all'età di diciotto anni, mentre egli divenne il suo successore più prossimo al trono imperiale, finché nel 1854 nacque il primo figlio di Francesco Giuseppe..
Gentile e giusto con i subordinati, esigeva tuttavia che fossero sempre chiare le differenze e le distanze tra le classi sociali e le posizioni "in cui Dio ha voluto collocare gli uomini". Da ragazzo compilò un elenco di ventisette norme di comportamento, e lo portò sempre con sé. E' istruttivo leggerne alcune: "sia la mente a governare il corpo e mantenerlo nella moderazione e nella moralità"; "essere gentile con tutti"; "mai lamentarsi perché è segno di debolezza"; "mai scherzare con i subordinati, mai parlare con i servi"; "mai irridere alla religione o all'autorità".
Massimiliano passo la sua prima giovinezza tra studi di diversa natura fino al 1848. Appena 16enne si ritrovò travolto dalla tempesta Rivoluzionaria organizzata dalla setta l'anno precedente. Sperimentò la paura durante i tumulti a Vienna che lo costrinsero , per motivi di sicurezza, insieme alla sua famiglia, a lasciare la Capitale dell'Impero per recarsi a
Gentile e giusto con i subordinati, esigeva tuttavia che fossero sempre chiare le differenze e le distanze tra le classi sociali e le posizioni "in cui Dio ha voluto collocare gli uomini". Da ragazzo compilò un elenco di ventisette norme di comportamento, e lo portò sempre con sé. E' istruttivo leggerne alcune: "sia la mente a governare il corpo e mantenerlo nella moderazione e nella moralità"; "essere gentile con tutti"; "mai lamentarsi perché è segno di debolezza"; "mai scherzare con i subordinati, mai parlare con i servi"; "mai irridere alla religione o all'autorità".
Massimiliano passo la sua prima giovinezza tra studi di diversa natura fino al 1848. Appena 16enne si ritrovò travolto dalla tempesta Rivoluzionaria organizzata dalla setta l'anno precedente. Sperimentò la paura durante i tumulti a Vienna che lo costrinsero , per motivi di sicurezza, insieme alla sua famiglia, a lasciare la Capitale dell'Impero per recarsi a
Nella foto , datata 1861, sono presenti, a partire da sinistra: L'Imperatore Francesco Giuseppe I , Massimiliano, Carlotta del Belgio , Ludovico Vittorio, Carlo Ludovico, l'Imperatrice Elisabetta con i due figli Rodolfo e Gisella, Sofia di Wittelsbach e Francesco Carlo d'Asburgo-Lorena.
Affascinato dalla marina militare, intraprese la carriera raggiungendo presto alti gradi di ufficiale intervenendo profondamente nel rinnovamento del porto di Trieste e nella costituzione della flotta dell'Impero austriaco : A diciotto anni ricevette il suo primo incarico militare, un comando della flotta adriatica. Il suo superiore, ammiraglio Dahlerup lo considerava un abile ufficiale di marina, e tale fu anche il parere del suo successore, ammiraglio Tegetthoff, lo stesso ammiraglio che il 20 Luglio 1866 sconfiggerà in battaglia la flotta del Regno d'Italia dell'ammiraglio Carlo Pellion di Persano alla battaglia di Lissa, nel corso della terza guerra d'espansionismo Sabaudo.
Particolarmente attratto dalle idee progressiste in voga all'epoca, si fece una reputazione da "liberale", anche se in realtà egli è da considerarsi al massimo un Progressista e non un liberale. Nel febbraio 1857, divenne viceré del Lombardo-Veneto, in sostituzione del vecchio feldmaresciallo Radetzky che, per nove anni governatore generale, aveva amministrato in maniera eccellente il regno.Avvenuto il trapasso, il 10 marzo 1857, Massimiliano giunse a Milano nel settembre successivo. Comandante generale del Regno fu nominato il Gyulai.
Il 27 luglio 1857, a Bruxelles (Belgio), sposò la principessa Carlotta, figlia di Leopoldo I, re dei belgi, con cui visse a Milano e a Monza nella Villa Reale, quale reggente del Regno Lombardo-Veneto, fino al 1859 quando venne congedato.
Ferdinando Massimiliano d'Asburgo-Lorena a bordo della Fregata Schwarzenberg nel 1855.
Ferdinando Massimiliano d'Asburgo-Lorena ritratto nel primo periodo di Reggenza nel Lombardo-Veneto.
Il matrimonio di Ferdinando Massimiliano d'Asburgo-Lorena e Carlotta del Belgio celebrato a Bruxelles il 27 Luglio 1857.
Ferdinando Massimiliano d'Asburgo-Lorena e Carlotta del Belgio nel 1857.
Massimiliano, che venne accolto con gioia e che conquistò la simpatia dei Lombardo-Veneti e dei Milanesi che regalarono addirittura alla coppia Reale un set di mobilia di altissima qualità, era portatore di una nuova amnistia, del ritorno all'amministrazione civile e, soprattutto, offriva un'altra possibilità di riscatto a quei Nobili e Borghesi compromessi nei tumulti del 1848. Tanto da fare temere, per un momento, a Cavour che la situazione "sovversiva" potesse volgere a favore di Francesco Giuseppe .
Quasi tutte le volte che l'arciduca tentò di riprendere l'iniziativa politica, attraverso rinnovati investimenti pubblici ovvero con la costituzione di commissioni consultive cui partecipò parte della intellighenzia del regno (Cantù, Pasini, Jacini, e altri) che prefiguravano una maggiore autonomia amministrativa, egli si scontrò (e perse) con la volontà di Vienna e del fratello Francesco Giuseppe che non si fidava , a ragione , di queste persone che già erano venute meno tradendo la fiducia del Governo Viennese nel 1848. Stanco di non essere ascoltato abbandonò, nei primi mesi del 1859, la carica di Vicerè del Regno Lombardo-Veneto e tutto il carico Governativo venne affidato al Gyulai.
Lo stesso anno , l'armata Imperial-Regia, affidata a Ferencz Gyulai, affrontò una nuova guerra contro il Regno di Sardegna assistito, questa volta, da un nuovo e, militarmente, grande alleato, la Francia del doppio giochista Napoleone III. Massimiliano partecipò alla campagna militare in modo ammirevole al fianco dell'Imperatore suo fratello. L'Impero purtroppo perdette la guerra e con essa la Lombardia . Francesco Giuseppe non poté opporsi alla successiva illegittima occupazione piemontese di Parma, Modena, Toscana, Bologna e, l'anno dopo, di Marche e Umbria, nemmeno all'infame spedizione dei Mille, ma questa è un'altra triste storia.
Massimiliano e la Principessa Carlotta si ritirarono quindi a vita privata soggiornando, principalmente, a Trieste dove fecero costruire il Castello di Miramare.
L'Imperatore Francesco Giuseppe I d'Asburgo-Lorena (Castello di Schönbrunn, 18 agosto 1830 – Castello di Schönbrunn, 21 novembre 1916)
Ferencz József Gyulai von Maros-Nemeth und Nadaska ( Budapest, 3 settembre 1798 – Vienna, 21 settembre 1868)
Partendo da sinistra: Ludovico Vittorio , l'Imperatore Francesco Giuseppe I , Carlo Ludovico e Ferdinando Massimiliano, in una foto scattata durante la Campagna militare del 1859.
Miramare, la "Reggia" di Massimiliano e Carlotta:
Dipinto raffigurante il Castello di Miramare.
(Fine prima parte)
Fonti:
Wikipedia
Massimiliano e il sogno del Messico, di Jasper Ridley, Rizzoli 1993
Miramare , guida al Castello e al Parco ( Bruno Fachin Editore) Trieste.
Scritto da:
Il Principe dei Reazionari
Il Castello di Miramare e il suo Parco sorgono per volontà di Massimiliano che decide, attorno al 1855, di farsi costruire alla periferia di Trieste la sua residenza , affacciata sul mare e cinta da un esteso giardino.
Affascinato dall’impervia bellezza del promontorio di Grignano, uno sperone carsico a dirupo sul mare, quasi privo di vegetazione, Massimiliano ne acquista vari lotti di terreno verso la fine del 1855. La posa della prima pietra del Castello avviene il 1° marzo 1856. Alla Vigilia del Natale del 1860 Massimiliano e la consorte, Carlotta del Belgio, prendono alloggio al pianoterra dell’edificio, che a quella data presenta gli esterni del tutto completati, mentre gli interni lo sono solo parzialmente, in quanto il primo piano è ancora in fase di allestimento.
Il palazzo, progettato dall’ingegnere austriaco Carl Junker, si presenta in stile eclettico come professato dalla moda architettonica dell’epoca: modelli tratti dai periodi gotico, medievale e rinascimentale, si combinano in una sorprendente fusione, trovando diversi riscontri nelle dimore che all’epoca i nobili si facevano costruire in paesaggi alpestri sulle rive di laghi e fiumi.
Nel Castello di Miramare Massimiliano attua una sintesi perfetta tra natura e arte, profumi mediterranei e austere forme europee, ricreando uno scenario assolutamente unico grazie alla presenza del mare, che detta il colore azzurro delle tappezzerie del pianoterra del Castello, e ispira nomi e arredi di diversi ambienti.
La realizzazione degli interni reca la firma degli artigiani Franz e Julius Hofmann:
il pianoterra, destinato agli appartamenti privati di Massimiliano e Carlotta, ha un carattere intimo e familiare, il primo piano è invece quello di rappresentanza, riservato agli ospiti che non potevano non restare abbagliati dai sontuosi ornati istoriati di stemmi e dalle rosse tappezzerie con i simboli imperiali.
Fonti:
Wikipedia
Massimiliano e il sogno del Messico, di Jasper Ridley, Rizzoli 1993
http://www.castello-miramare.it/
Scritto da:
Il Principe dei Reazionari
Affascinato dall’impervia bellezza del promontorio di Grignano, uno sperone carsico a dirupo sul mare, quasi privo di vegetazione, Massimiliano ne acquista vari lotti di terreno verso la fine del 1855. La posa della prima pietra del Castello avviene il 1° marzo 1856. Alla Vigilia del Natale del 1860 Massimiliano e la consorte, Carlotta del Belgio, prendono alloggio al pianoterra dell’edificio, che a quella data presenta gli esterni del tutto completati, mentre gli interni lo sono solo parzialmente, in quanto il primo piano è ancora in fase di allestimento.
Il palazzo, progettato dall’ingegnere austriaco Carl Junker, si presenta in stile eclettico come professato dalla moda architettonica dell’epoca: modelli tratti dai periodi gotico, medievale e rinascimentale, si combinano in una sorprendente fusione, trovando diversi riscontri nelle dimore che all’epoca i nobili si facevano costruire in paesaggi alpestri sulle rive di laghi e fiumi.
Nel Castello di Miramare Massimiliano attua una sintesi perfetta tra natura e arte, profumi mediterranei e austere forme europee, ricreando uno scenario assolutamente unico grazie alla presenza del mare, che detta il colore azzurro delle tappezzerie del pianoterra del Castello, e ispira nomi e arredi di diversi ambienti.
La realizzazione degli interni reca la firma degli artigiani Franz e Julius Hofmann:
il pianoterra, destinato agli appartamenti privati di Massimiliano e Carlotta, ha un carattere intimo e familiare, il primo piano è invece quello di rappresentanza, riservato agli ospiti che non potevano non restare abbagliati dai sontuosi ornati istoriati di stemmi e dalle rosse tappezzerie con i simboli imperiali.
Il Parco di Miramare, con i suoi ventidue ettari di superficie, è il risultato dell’impegnativo intervento condotto nell’arco di molti anni da Massimiliano d’Asburgo sul promontorio roccioso di Grignano, che aveva in origine l’aspetto di una landa carsica quasi del tutto priva di vegetazione.
Per la progettazione, Massimiliano si avvale dell’opera di Carl Junker, mentre per la parte botanica si rivolge inizialmente al giardiniere Josef Laube, sostituendolo in seguito con Anton Jelinek, già partecipante alla famosa spedizione della fregata “Novara” intorno al mondo.
Grossi quantitativi di terreno vengono importati dalla Stiria e dalla Carinzia, e vivaisti soprattutto del Lombardo Veneto procurano una ricca varietà di essenze arboree e arbustive, moltissime delle quali di origine extraeuropea.
I lavori, avviati nella primavera del 1856, sono seguiti costantemente da Massimiliano, che non smetterà di interessarsi al suo giardino anche una volta stabilitosi in Messico, da dove farà pervenire numerose piante.
Nella zona est prevale la sistemazione “a bosco” che asseconda l’orografia del luogo: alberi alternati a spazi erbosi, sentieri tortuosi, gazebi e laghetti, ripropongono i dettami romantici del giardino paesistico inglese.
La zona sud ovest, protetta dal vento, accoglie aree geometricamente impostate, come nel caso del giardino all’italiana antistante al “Kaffeehaus” o delle aiuole ben articolate intorno al porticciolo.
Il Parco di Miramare, che nelle intenzioni del committente doveva essere una stazione sperimentale di rimboschimento e di acclimatazione di specie botaniche rare, è un complesso insieme naturale e artificiale: in esso è possibile ancor oggi respirare un’atmosfera intrisa di significati strettamente legati alla vita di Massimiliano, e cogliere al contempo il rapporto con la natura che è propria di un’epoca.
Nel Parco si segnalano in particolare: le sculture prodotte dalla ditta berlinese Moritz Geiss; le serre, con vetrate che si aprono nell’originale struttura in ferro; la “casetta svizzera” ai margini del “Lago dei cigni”; il piccolo piazzale con i cannoni donati da Leopoldo I re dei Belgi; la cappella di San Canciano con un crocifisso scolpito con il legno della fregata “Novara”, dedicato nel 1900 a Massimiliano da suo fratello Ludovico Vittore.
In questa stupenda cornice vissero Massimiliano e Carlotta tra la seconda metà del 1859 e il 1863. Nell'autunno del 1861 Massimiliano partì per una spedizione in Brasile volta a ricerche Botaniche dove, grazie alle sue ricerche, catalogò alcune specie di Aroideae. Dopo la sua spedizione ritornò a Trieste dove lo aspettava una scelta che si presenterà fatale.Per la progettazione, Massimiliano si avvale dell’opera di Carl Junker, mentre per la parte botanica si rivolge inizialmente al giardiniere Josef Laube, sostituendolo in seguito con Anton Jelinek, già partecipante alla famosa spedizione della fregata “Novara” intorno al mondo.
Grossi quantitativi di terreno vengono importati dalla Stiria e dalla Carinzia, e vivaisti soprattutto del Lombardo Veneto procurano una ricca varietà di essenze arboree e arbustive, moltissime delle quali di origine extraeuropea.
I lavori, avviati nella primavera del 1856, sono seguiti costantemente da Massimiliano, che non smetterà di interessarsi al suo giardino anche una volta stabilitosi in Messico, da dove farà pervenire numerose piante.
Nella zona est prevale la sistemazione “a bosco” che asseconda l’orografia del luogo: alberi alternati a spazi erbosi, sentieri tortuosi, gazebi e laghetti, ripropongono i dettami romantici del giardino paesistico inglese.
La zona sud ovest, protetta dal vento, accoglie aree geometricamente impostate, come nel caso del giardino all’italiana antistante al “Kaffeehaus” o delle aiuole ben articolate intorno al porticciolo.
Il Parco di Miramare, che nelle intenzioni del committente doveva essere una stazione sperimentale di rimboschimento e di acclimatazione di specie botaniche rare, è un complesso insieme naturale e artificiale: in esso è possibile ancor oggi respirare un’atmosfera intrisa di significati strettamente legati alla vita di Massimiliano, e cogliere al contempo il rapporto con la natura che è propria di un’epoca.
Nel Parco si segnalano in particolare: le sculture prodotte dalla ditta berlinese Moritz Geiss; le serre, con vetrate che si aprono nell’originale struttura in ferro; la “casetta svizzera” ai margini del “Lago dei cigni”; il piccolo piazzale con i cannoni donati da Leopoldo I re dei Belgi; la cappella di San Canciano con un crocifisso scolpito con il legno della fregata “Novara”, dedicato nel 1900 a Massimiliano da suo fratello Ludovico Vittore.
In parallelo alla costruzione del Castello, Massimiliano fa erigere nel parco il piccolo “Gartenhaus” anche chiamato “Castelletto”, in quanto imita in scala ridotta gli esterni eclettici della residenza principale.
Abitato saltuariamente da Massimiliano e Carlotta dal 1859 fino al 1860, il Castelletto gode di una notevole posizione panoramica: si affaccia sul porticciolo di Grignano ed è preceduto da una zona a parterre, abbellita da alberi e da una fontana nello spiazzo antistante alle serre.
È dotato di una pianta a base quadrata, con terrazza, torretta e pergolata di ingresso, e la decorazione superstite al primo piano mostra numerose analogie con quella della prima residenza triestina di Massimiliano: Villa Lazarovich, che l'arciduca prese in affitto nel 1852 da Nicolò Marco Lazarovich, sistemandola secondo il suo personale gusto.
Molti arredi di questa questa villa, sita sul colle di S. Vito, e tutt’ora esistente in via Tigor 23, furono fatti confluire a Miramare per esplicita disposizione di Massimiliano. Gli echi della tragica storia di Massimiliano e Carlotta risuonano anche nel Castelletto: qui, infatti, tra la fine del 1866 e l’inizio del 1867, i medici sorveglieranno strettamente Carlotta, colpita dai primi segni di un preoccupante squilibrio mentale.
Negli anni ‘30 del Novecento, quando il Castello è abitato dai Duchi di Savoia-Aosta, il Castelletto diventa un museo aperto al pubblico, che vi può ammirare gli arredi del Castello che Amedeo di Savoia-Aosta non ha incluso nei suoi appartamenti.
Attualmente il Castelletto ospita la sede della Direzione della Riserva Naturale Marina di Miramare.
Le Scuderie del Castello di Miramare, progettate dall’ingegnere Carl Junker su incarico di Massimiliano d’Asburgo, vengono costruite tra il 1856 e il 1860.
L’edificio, posizionato sulla via di accesso al Castello proveniente da Trieste, è collocato in un sito riparato e salubre, ed è sufficientemente lontano dalla residenza.
Composto da un corpo centrale e da due ali laterali simmetriche, era destinato ai cavalli e alle carrozze.
Abitato saltuariamente da Massimiliano e Carlotta dal 1859 fino al 1860, il Castelletto gode di una notevole posizione panoramica: si affaccia sul porticciolo di Grignano ed è preceduto da una zona a parterre, abbellita da alberi e da una fontana nello spiazzo antistante alle serre.
È dotato di una pianta a base quadrata, con terrazza, torretta e pergolata di ingresso, e la decorazione superstite al primo piano mostra numerose analogie con quella della prima residenza triestina di Massimiliano: Villa Lazarovich, che l'arciduca prese in affitto nel 1852 da Nicolò Marco Lazarovich, sistemandola secondo il suo personale gusto.
Molti arredi di questa questa villa, sita sul colle di S. Vito, e tutt’ora esistente in via Tigor 23, furono fatti confluire a Miramare per esplicita disposizione di Massimiliano. Gli echi della tragica storia di Massimiliano e Carlotta risuonano anche nel Castelletto: qui, infatti, tra la fine del 1866 e l’inizio del 1867, i medici sorveglieranno strettamente Carlotta, colpita dai primi segni di un preoccupante squilibrio mentale.
Negli anni ‘30 del Novecento, quando il Castello è abitato dai Duchi di Savoia-Aosta, il Castelletto diventa un museo aperto al pubblico, che vi può ammirare gli arredi del Castello che Amedeo di Savoia-Aosta non ha incluso nei suoi appartamenti.
Attualmente il Castelletto ospita la sede della Direzione della Riserva Naturale Marina di Miramare.
Le Scuderie del Castello di Miramare, progettate dall’ingegnere Carl Junker su incarico di Massimiliano d’Asburgo, vengono costruite tra il 1856 e il 1860.
L’edificio, posizionato sulla via di accesso al Castello proveniente da Trieste, è collocato in un sito riparato e salubre, ed è sufficientemente lontano dalla residenza.
Composto da un corpo centrale e da due ali laterali simmetriche, era destinato ai cavalli e alle carrozze.
Castelletto di Miramare
Castello di Miramare
Foto del Parco di Miramare . L'ultima foto mostra la statua dedicata a Ferdinando Massimiliano d'Asburgo-Lorena.
Alcune foto degli interni del Castello di Miramare. Nelle ultime due foto è visibile la Cappella privata del Castello e la camera da letto di Massimiliano e Carlotta.
Fonti:
Wikipedia
Massimiliano e il sogno del Messico, di Jasper Ridley, Rizzoli 1993
http://www.castello-miramare.it/
Scritto da:
Il Principe dei Reazionari