mercoledì 29 gennaio 2014

Tra Principi e Borghesi.



Il legittimista a "tutto tondo" (Cattolico integrale e Tradizionalista politicamente e socialmente) si trova oggi ad affrontare un mondo assai più ostile di quel che si possa pensare ; sia spiritualmente (con i danni della Chiesa Conciliare) che politicamente e socialmente ( con la Rivoluzione trionfante nella società e nella politica). Ciò rende la vita del "Crociato" odierno una lotta continua e senza quartiere. Nemmeno quella classe che dovrebbe far da guida, insieme alla Chiesa, e da punto di riferimento al legittimista che persegue un ideale di "Politica dei Valori" sembra , oggi, rappresentare un alleato nella lotta alla Rivoluzione: mi riferisco alla Nobiltà.



L’"uomo comune" oggi conosce la Nobiltà sotto questi aspetti , e la valuta di conseguenza:
1)Insieme di persone che possiedono titoli acquisiti dalle generazioni precedenti ; soggetti del tutto uguali alle persone comuni senza nessun valore aggiunto.

2)Wiliam e Kate, la Regina Elisabetta e il Principe Carlo.

3)Status raggiungibile con la giusta dose di arrivismo.

4)Classisti .

Et cetera, Et cetera …
Lo so , le affermazioni da me riportate sono al quanto "tragicomiche" ma si tratta pur sempre della triste realtà. La maggior parte delle persone dotate di un certo "spessore culturale" (tenendo ben presente che questa "cultura" è soggetta a parametri dettati dal pensiero rivoluzionario) considerano la Nobiltà con riferimento al punto 1 e 3 . Il resto delle persone considera invece la Nobiltà con riferimento soprattutto al punto 2 e 4. Fortunatamente , anche se in minoranza , esistono persone che hanno un’idea ben precisa di Nobiltà , della Vera Nobiltà , che non ha nulla a che fare con i punti sopra citati.
Certo è che oggi la Nobiltà non fa altro che dare adito alle etichette sopra citate , comportandosi come una massa di borghesi legati tenacemente alle baldorie terrene. Riprendendo come ispirazione le parole della Regina delle Due Sicilie Maria Sofia: quando un Nobile , o peggio ancora un Re, gioca a fare il borghese non deve stupirsi che quest’ultimo prima o poi voglia prendere il suo posto.
Pensando allo stato di completa decadenza che colpisce circa il 90% delle famiglie Nobili tutt’ora esistenti mi vien da ridere quando sento parlare certi "politici del momento" auspicare alla restaurazione di una Repubblica Aristocratica: per farla serve una Vera Aristocrazia , e per fare una Vera Aristocrazia serve una formazione impeccabile il che rende tale progetto ancor più difficile e arduo che Restaurare un Regno o un Impero. Nello stato in cui vessa codesta moderna Nobiltà si finirebbe per creare una Repubblica borghese mascherata da Aristocratica.
Ma ora veniamo al motivo per il quale sto scrivendo queste righe : l’Alta Nobiltà.
Con il termine "Alta Nobiltà" mi riferisco a tutti i Principi di Case Reali , Imperiali , Granducali ecc , regnanti o no. Lo stato comportamentale di questi è pari , se non peggiore, vista l’alta responsabilità che deriva dal nascere con tale titolo, della piccola Nobiltà della quale abbiamo prima parlato. Tralasciando coloro che "regnano ma non governano" , i quali son per la stragrande maggioranza usurpatori senza arte ne parte, quelli che destano maggiormente delusione sono quei Principi che discendono da nobili e grandi Casate , che persero il Trono per colpa della Rivoluzione, patendo le pene dell’esilio con grande coraggio e umiltà, ma che si comportano come comuni borghesi e parvenu . Questi Principi sembrano aver dimenticato cosa voglia dire nascere Principe , e i doveri che da questa condizione derivano . Gli esempi da fare sono molti , e ciò rende il tutto ancor peggiore di quel che è.
Molti di questi Principi sembrano preoccuparsi di "star col piede in due staffe", curandosi delle loro beghe familiari interne tra ordini cavallereschi ridotti ad una parata in maschera, o sposandosi con il primo che capita ecc… . Sembrano rammentare la grandezza dei loro antenati e dei loro governi soltanto quando c’è da far festa o da presentare un libro; dopodiché ritornano a casa e tutto è come prima. Vi sono anche coloro che non fanno nemmeno questo ma in codesta sede non è mia intenzione fare a gara a chi "fa meno peggio".
Anche se alcuni "moderati" storceranno il naso leggendo queste righe , innamorati come sono delle feste in costume e bandierine, quella che sto esponendo è la penosa situazione in cui vessa la stragrande maggioranza dell’Alta Nobiltà. Questi Principi non rivendicano minimamente i loro legittimi Troni , non si espongono minimamente sul piano politico (esterno al sistema) , ma addirittura si accomodano sotto le ali del drago servendo il sistema vigente (la Rivoluzione). Certo è che tra Borbone che si sposano borghesi o eretiche , e Asburgo che paragonano la UE all’Impero dei loro avi ecc…, non ci si trova in una situazione idilliaca.
A questo punto vi verrà spontaneo domandare "allora meglio lasciar perdere tutto?" Assolutamente no! Perché come la storia ci insegna , ad una grande Casata che tramonta ne sorge un’altra pronta a rispondere REALMENTE ED INTEGRALMENTE AI SUOI DOVERI. Perché se questi Principi borghesi o i loro legittimi discendenti non si ravvedranno, continuando a "stringere la mano al diavolo", saranno responsabili della caduta delle loro Casate. Invece di limitarsi a presenze durante sporadici eventi sarebbe ammirevole e di grande giovamento per loro e per tutti i Veri Monarchici legittimisti che si esponessero apertamente in favore e in appoggio dei loro popoli contro lo stato tiranno ed illegittimo di cose oggi vigente che li opprime; anche a costo di prendere la via dell’esilio: sono sicuro che allora le adesioni alla causa aumenterebbero in maniera esponenziale.
Per concludere la mia piccola riflessione , vorrei che tutti voi rammentaste che il sangue legittima in parte il Principe; se alla legittimità di sangue non si affianca la legittimità di "esercizio" o "istituzionale-comportamentale" essa viene meno, determinando la decadenza del Principe . Quindi, prima di dare numerazioni ai nomi dei vostri Principi " beniamini" (e ve lo dice uno che l’ha imparato a sue spese) guardatevi bene di valutarne in toto il loro comportamento . Chi scrive non è certo un santo ma una persona con sufficiente conoscenza utile per valutare codeste questioni.

Presidente e fondatore A.L.T.A. Amedeo Bellizzi.