venerdì 31 gennaio 2014

Modernismo. Mons. Bruno Forte: tenero o spietato?

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La tenerezza di Bruno Forte (che per umiltà si fa chiamare "padre"), vescovo di Chieti. Nella "settimana per l'unità dei cristiani", da poco conclusa, un pastore avventista si è esibito in una chiesa di Chieti e i fedeli della diocesi sono stati invitati al tempio valdese dove li attendeva una pastora. Invece "per motivi di opportunità" è stata rifiutata una chiesa della città per i funerali di una persona di 88 anni, a causa della posizione dottrinale del celebrante (la famiglia si era rivolta alla curia non per riconoscere un'autorità inesistente, ma semplicemente perchè le chiavi delle chiese ce le hanno loro). 150 persone hanno così assistito alla funzione nella squallida e fredda "cappella" dell'obitorio del cimitero di Chieti (sala comunale, e quindi utilizzabile). Bruno Forte ritroverà i migliori sentimenti di accoglienza, di dialogo e di solidarietà il 10 marzo quando parteciperà a un convegno diocesano insieme alla ministra Kyenge e all'ex parroco di Lampedusa dal tema: "Dal sud del mondo in cerca di speranza". Morale della favola: in materia di "tenerezza" modernista personaggi come Bruno Forte sono stomachevolmente imbattibili. [Vicende segnalate dal Centro Studi G. Federici]