Radio Spada ha appena diramato un comunicato, rilanciato da agenzie stampa e siti (vedi: MilanoToday):
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Comunicato stampa
Come collaboratori di Radio Spada (sito web e casa editrice) di fronte al comunicato di Simone Disegni (presidente dell’Unione Giovani Ebrei d’Italia) che chiede al magnifico rettore dell’Università Cattolica di Milano di impedire un’innocua presentazione-dibattito libraria del saggio “Anche se non sembra” ci vengono spontanee due considerazioni.
La prima è che l’Italia sta diventando un luogo dove associazioni di privati possono impunemente invocare la censura preventiva di un dibattito su un libro che non si intende far leggere a nessuno.
La seconda è che l’Italia sta diventando un luogo dove non si possono porre domande e se qualcuno domanda, viene zittito con accuse e mantra propagandistici, frutti di riflessi quasi pavloviani. In entrambi i casi queste considerazioni sulla realtà politica italiana non ci piacciono affatto.
Proprio in nome di una cultura della memoria e della storia che è soprattutto nostra (senza dimenticare però che la Memoria non può mai essere dissociata, né può prevaricare sulla Verità), ci duole vedere che qualcuno voglia togliere la possibilità di analizzare in sede accademica l’uso largamente strumentale e “politico” dell’accusa di antisemitismo che si fa oggi (in maniera non dissimile da quello che fa l’israeliano Yoav Shamir nel suo premiato documentario “Defamation”). Ci spiace trovare difficoltà nel riflettere sull’interessante concetto di “Shoah business” non solo sulla scia degli degli accurati studi del professore ebreo Norman Finkelstein ma soprattutto in seguito alle dichiarazioni dell’ex ministro israeliano Yossi Sarid (il termine è stato usato da questo politico). Ci rammarichiamo che i “giovani ebrei” tentino di impedirci di sviscerare il concetto di “Religione della Memoria” nei suoi aspetti più misteriosi e a tratti misterici, come ad esempio fa lo storico ebreo Peter Novik nel suo brillante saggio “The Holocaust in the American Life”. Ci addolora infine vedere lo scandalo generato dalla volontà di prendere in esame il comportamento di Primo Levi, in occasione di un sanguinosa azione interna alla Resistenza che portò alla fucilazione di due partigiani, come riportato ampiamente dal docente ebreo Sergio Luzzato nel suo saggio “Partigia”.
Il Comitato editoriale di Radio Spada