lunedì 27 gennaio 2014

DEDERUNT MORTICINA SERVORUM TUORUM ESCAS VOLATILIBUS CAELI (PSALMOS 79,2)

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Questo è un articolo che non va preso troppo sul serio, ma neanche troppo alla leggera. Solitamente sono un tipo che non crede a presunti “segni” divini troppo facilmente ed anche in questo caso non voglio dare alcun significato escatologico a quanto sto per dire.
Tuttavia ciò che è accaduto domenica 26 gennaio 2014 in piazza San Pietro al momento dell’Angelus di Papa Francesco ha lasciato esterrefatti i fedeli raccoltisi nel piazzale e non solo loro. Al momento della liberazione di due colombe bianche, infatti, (gesto storico iniziato da Paolo VI) è accaduto qualcosa di molto inusuale, anche se ben diffuso in natura: dapprima un gabbiano, volatile molto diffuso nei cieli dell’Urbe a causa della vicinanza col mare, ha letteralmente aggredito la povera colombella, beccandola e staccandole alcune penne caudali, trascinandola nell’aria a suo piacimento. Dopodiché sarebbe giunta anche una cornacchia, uccello che, a quanto ne so, non è certo un grande rapace, essendo tra l’altro un passeriforme, e si nutre quindi di carogne ed insetti vari, anche se talvolta non disdegna di aggredire volatili più piccoli di lui, come passerotti e merli. L’aggressione ad una colomba è certamente inusuale, credo, per una cornacchia, ma forse mi sbaglierò e qualcuno più esperto di me potrebbe dire che è stato semplicemente spinto “ad imitare” e quindi aggiungersi all’attacco del gabbiano, il quale è solito anche in natura cibarsi non solo di pesce, ratti e scarti umani, ma anche altri uccelli presi in volo.
Un evento naturale, quindi, che però mi ha fatto riflettere dal punto di vista della simbologia… Tutti e tre gli uccelli infatti sono animali ricorrenti nella simbologia cattolica. La colomba, inutile specificarlo, è l’uccello della purezza, l’emblema dello Spirito Santo, simbolo di evangelica memoria che appare al momento della Teofania battesimale. La cornacchia, del resto come anche il corvo (molti infatti hanno confuso la cornacchia con il corvo), è tradizionalmente associato al male, al diavolo, alla negatività. Infine il gabbiano, uccello dai molteplici significati: nell’iconografia di Sant’Ambrogio, ad esempio, il gabbiano è un “sinonimo” della colomba, quindi simbolo anch’esso dello Spirito Santo che discende per ispirare le menti dei suoi servi, ma secondo altre interpretazioni è anche simbolo della sporcizia, del peccato quindi. Non meravigli questa pluralità semantica: il significato simbolico che si dà alle cose cambia spesso con le tradizioni popolari. Anche il gufo, per esempio, è per alcuni simbolo del male, per altri è il simbolo del monachesimo. Tuttavia a me piacerebbe dare una interpretazione più “moderna” del gabbiano. Per molti, infatti, influenzati anche dalla letteratura, il gabbiano è simbolo della libertà, ma non della libertà vera, quella legata alla Verità, ma della libertà vana, la libertà del mondo, quella del “faccio-ciò-che-mi-pare”.
Insomma, un evento sicuramente frutto del naturale ordine delle cose più che di uno straordinario intervento divino atto a farci intendere qualche cosa. Ciononostante, quanto accaduto domenica in piazza San Pietro può ancora una volta farci riflettere sulla grave situazione attuale della Chiesa di Cristo: la colombella, simbolo dello Spirito Santo e quindi della Verità eterna ed immutabile (recitiamo nel Credo: Credo nello Spirito Santo […] che ha parlato per mezzo dei profeti), e quindi della Chiesa Cattolica stessa alla fin fine, è nelle mani di un pontefice, Francesco, che spesso e volentieri pare piegarsi alle logiche del mondo, del sincretismo massonico, delle novitas teologiche che sempre male hanno fatto al Corpo Mistico di Cristo nel corso dei secoli…
La colomba dunque siamo noi tutti, cattolici veri, che ci troviamo a combattere con gli spiriti di questo mondo e sappiamo bene dal Vangelo che lo spirito per eccellenza del mondo non è certo lo Spirito Santo, ma Lucifero, il Nemico di Dio e dell’umanità tutta. E quali sono gli spiriti che più attanagliano la Chiesa, dal di dentro più che dall’esterno, se non proprio lo spirito della falsa libertà, in nome del quale si proclamano “diritti umani” abomini come il libertinaggio sessuale (sodomia, pedofilia, incesto, etc.), la legalizzazione o liberalizzazione delle droghe, l’aborto, il divorzio? Falsa libertà che tormenta ed aggredisce il vero spirito della Chiesa, lo Spirito Santo appunto, e che prepara soltanto al colpo di grazia, al sacrificio finale da parte del Nemico. So infatti, da fonti non accertate, che una delle due colombe è stata uccisa dai predatori, mentre un’altra è riuscita a scappare. Mi piace, alla fine, credere che sia andata davvero così. Perché la Chiesa ogni volta pare soccombere e perire, ma in realtà è sempre pronta a rialzarsi e, quando meno il nemico se lo aspetta, a scappare e ricominciare a vivere.

Gaetano Masciullo, clicca qui per altri articoli e studi. (http://radiospada.org/)