Non avevo intenzione di scrivere questo articolo tre ore fa, ma un evento che vede coinvolta questa stessa redazione è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso: presso l'Universita Cattolica era stato programmato un dibattito storico-culturale sul tema dello "Shoah business" ( termine utilizzato in passato da molti storici e dagli stessi ebrei in alcuni casi), ossia sullo scempio di molti che hanno fatto della Shoah (pagina triste nella storia dell'umanità, anche se non l'unica, diciamolo!) uno slogan per interessi personali. Eppure la Ugei (Unione giovani ebrei italiani) ha subito mosso protesta chiedendo al Magnifico Rettore della Cattolica l'annullamento della conferenza, le cui sorti si stanno decidendo in queste ore.
C'è da chiedersi: non è anche questa conferenza un'espressione di rispetto nei confronti di centinaia e centinaia di ebrei sterminati, del cui sangue molti si sono approfittati?
Sarebbe la stessa associazione a doverla volere, eppure qualcosa non va giù: che abbiano qualcosa da nascondere?
Tralasciando le risposte a questi dubbi personali, ritengo che quello che sta accadendo è di una gravità assoluta per una serie di motivi: 1) si cerca di mettere il bavaglio alla verità; 2) si vuole scoraggiare il dibattito culturale; 3) cosa più triste, appena gli ebrei scalciano, tutto può essere loro concesso.
Si rischia che quella degli ebrei si tramuti in futuro in una potentissima ed influente lobby; è indicibile, perfino, che loro vogliano intromettersi sulla causa di beatificazione del Venerabile Pio XII, al quale imputano chissà quale turpe misfatto, e stiano rallentando ciò che da anni doveva essere fatto dalle autorità vaticane.
Nell'episodio della conferenza questa Italia libera, democratica, liberale, laica e amante della verità (di che natura sia la verità agognata in questi anni non è lecito saperlo!) dov'è? Ah, giusto, dimenticavo: l'Italia liberale esiste solamente quando si devono promuovere campagne contro la Chiesa o appoggiare conferenze sull'Inquisizione e sui roghi, sui peccati dei Papi (molte volte errando clamorosamente, come evidenziano molti studi di storici). Solo in quel caso si parla di amore per la verità...anche se, in verità, lo chiamerei "amore per la diffamazione", ma è un altro paio di maniche!
Per non parlare di quello che accade su facebook: centinaia di pagine che compiono opera di diffamazione contro la Chiesa, contro il Papa, contro gli stessi cattolici agiscono indisturbate mentre, ad esempio, sotto il nome "Maometto" non appaiono che due pagine: quelle di Wikipedia.
L'Italia liberale perfino chiude gli occhi di fronte a ciò che la legge definisce "vilipendio alla religione": dimenticavo di nuovo, il codice recita il "vilipendio alla religione ebraica, musulmana, ma non cattolica". Che sbadato!
Abbandoniamo le coste italiche e parliamo del fantastico ministero Hollande: proprio oggi è uscita su internet la supplica dei cattolici francesi al Santo Padre. In essa si chiede al Vicario di Cristo di farsi interprete dei disagi del Cattolicesimo in Francia: Femen che irrompono nelle Chiese e interrompono funzioni religiose, per di più con parti intime nude (si dedicano loro anche delle effigi sui francobolli), fedeli e sacerdoti malmenati e percossi durante le manifestazioni in favore della famiglia naturale. E invece per il gay pride (una sfilata di uomini nudi) non si muove un dito e la Chiesa deve stare zitta! In Belgio, Mons. Leonard è stato umiliato pubblicamente e nessuno ha mosso un dito. In Spagna, a nulla sono valse le proteste dei cattolici contro una mostra fotografica, in cui viene riprodotto un Cristo ai limiti della decenza e del buon costume.
L'Europa figlia del liberalismo, dell'illuminismo e del cosmopolitismo dov'è? C'è sulla carta, non nella realtà.
Noi cattolici dobbiamo subire troppe prevaricazioni per il fatto unico di essere cattolici! Anche i cattolici hanno i propri diritti di fronte alla legge e soprattutto la propria dignità di uomini, di cittadini e di credenti. È qualcosa di cui gli Stati debbono tenere conto!
I nuovi valori dell'Occidente della libertà, della laicità e della democraticità, che avrebbero dovuto creare società migliori, sono, in realtà, una facciata con la quale si è voluto imporre una nuova dittatura delle coscienze, materialistica, relativistica e anticristiana.
Gianluca Di Pietro (http://radiospada.org/)