giovedì 23 gennaio 2014

Continua la "vicenda Radio Spada": 3° giorno di polemiche: oggi Radio Spada su Il Giornale e Avvenire

anche se non sembra giacobazzi blondet

Non sembra placarsi la polemica sul libro Anche se non sembra e sul manifesto che pubblicizzava la presentazione-dibattito del 29 gennaio in Università Cattolica.
Ormai siamo al terzo giorno di attacchi contro sito e casa editrice. Ma di cosa tratta questo libro così pericoloso? Vi riportiamo la scheda:
Estratto dell'INTRODUZIONE: 
Dalla storia dell’antico giudaismo fino all’attuale conflitto siriano, dalla resistenza della Chiesa (Novus Israel, Verus Israel) verso il sionismo ai rapporti tra fascismo, comunismo sovietico e mondo arabo. Dal “protestantesimo” islamico-fondamentalista fino a certo razzismo rabbinico. E così via fino a giungere alle questioni scottanti di questi tempi, in cui un trait d'union pare legare l’ormai diffusissima “religione della Memoria” con un fittizio “antisemitismo”, divenuto un allarme routinario e ingiustificato, un espediente politico usato come una clava nella vita interna degli Stati europei e nella politica del Vicino Oriente. La lettura - arricchita da oltre quattrocento note a piè di pagina - sarà fonte di argomenti e riflessioni che i mainstream media si sono premurati di tenere in un cono d’ombra. 
Estratto della PREFAZIONE (di M. Blondet): 
«Era il 1952: il primo ministro israeliano Ben Gurion andò a colloquio con rabbi AvrohomYeshayaKarelitz, l’eminentissimo religioso detto ChazonIsh, «il visionario». Quel dialogo rimase inciso nella storia dell’ebraismo: era un discorso profetico ma tra sordi. Il primo – uomo pragmatico e abile negoziatore – voleva sapere come far convivere nel «nuovo Stato» ebrei religiosi e laici, il secondo si limitava a mettere sul tavolo la sua saggezza e la tradizione che aveva ricevuto. Il rabbino di fronte alle richieste del premier raccontò un episodio narrato nel Talmud. Due cammelli si incrociavano su uno stretto passo tra le montagne e il cammello senza carichi doveva lasciar la precedenza a quello col basto carico. Con una analogia ChazonIsh affermava che la società moderna doveva affidarsi alla società religiosa, che trasportava i pesi della tradizione. Shlomo Sand riferisce che Ben Gurion si offese e rivendicò il diritto degli ebrei laici (la maggioranza) a governare. Con fermezza il rabbino rispose che il parere della maggioranza non era di alcun interesse per chi aveva giurato di sacrificare la propria vita ai comandamenti ebraici. A decenni di distanza dobbiamo dirlo: ha avuto ragione ChazonIsh. Il «giudaismo laico» è rimasto un basto vuoto. Indietreggiano i kibbutzim e avanzano le scuole rabbiniche, le yeshivot. E il sionismo, sempre più, ossequia ed è subalterno alla «tradizione», fino ad identificarsi col messianismo. Diversi episodi della vita dei due cammelli sono descritti in questa raccolta. Quel basto pieno cosa contiene? È sempre lo stesso? Chi lo ha caricato? E il cammello col basto vuoto come è arrivato al passo? Cosa è successo ai due cammelli? Nelle pagine che seguono, il giudaismo e la sua teologia politica non sono i soli temi: si accompagnano a riflessioni geopolitiche sul Vicino Oriente e ad alcune analisi di storia contemporanea. Parafrasando Peter Pan possiamo dire che il lettore si troverà di fronte a L’Israele che non c’è».
******************************************************************

Avvenire questa mattina ha riportato le solite parole - già note ai nostri lettori - del presidente dell'UGEI:

avvenire giacobazzi blondet anchese

Il Giornale - insieme a MilanoToday - è stata una delle poche fonti di informazione che ha avuto la correttezza di pubblicare almeno una parte del nostro comunicato stampa (per vedere la versione completa cliccare qui):

ilgiornale