Evidentemente il lume della ragione non è del tutto perso nonostante il gigantesco apparato messo in campo dai fautori della distruzione del mondo tradizionale; dagli organismi internazionali, alle fondazioni bancarie e filantropiche, alle multinazionali, moltissimi offrono il loro aiuto disinteressato alla battaglia per i “diritti civili”…..
SCHEDA N.3
La regia dell’operazione
E’ stato chiesto allo scrittore cattolico Vittorio Messori: “Chi lavora per contrastare la famiglia e, in genere, la prospettiva etica cattolica?” La risposta di Messori: “Alcuni settori della massoneria (…)“L’Organizzazione Mondiale della Sanità” (…). “Le grandi organizzazioni di omosessuali” (…) “Influenti settori del Partito Socialista Europeo, “I partiti di vecchia ispirazione marxista trasformati in aggregazioni Liberal”. (“La Stampa”,19 febbraio 2007)
Il Cardinale Renato Martino:
«Potenti lobby culturali, economiche e politiche mosse prevalentemente dal pregiudizio verso tutto quello che è cristiano (…) promuovono tenacemente la confusione dei ruoli e dell’identità di genere, sbeffeggiano il matrimonio tra uomo e donna, sparano addosso alla vita fatta oggetto delle più strampalate sperimentazioni». (4)
Benedetto XVI:
“Un’attenzione prioritaria merita proprio la famiglia, che mostra segni di cedimento sotto le pressioni di lobby capaci di incidere negativamente nei processi legislativi” (5)
In occasione della Conferenza sulla popolazione (Cairo, 1994), Michel Schooyans, dell’Accademia pontificia delle scienze sociali: (6)
«Nella Conferenza del Cairo sono in gioco diversi aspetti fondamentali. Il primo è la distruzione della famiglia tradizionale. (…) Per
distruggere la famiglia se ne esaltano i modelli
pluralistici: lesbica, omosessuale, monoparentale”
Alle spalle dei movimenti gay operano quindi apparati di potere che pianificano e finanziano la propaganda omosessualista.
Chi non comprende questo, non comprenderà mai l’insaziabile passione delle istituzioni internazionali per il “gay pride”, che non rappresenta un’affermazione di dignità (se questa fosse l’intenzione, gli organizzatori non permetterebbero né parodie blasfeme né l’esibizione di omosessuali e transessuali vestiti come pappagalli) ma un’imposizione dell’omosessualismo.
Presso l’ONU le lobby omosessuali non si danno pace, sono sempre in attività. Mons. Celestino Migliore, osservatore permanente presso le Nazioni Unite.(7)
«Tutto ciò che va in favore del rispetto e della tutela delle persone fa parte del nostro patrimonio umano e spirituale. Il Catechismo della Chiesa cattolica, dice, e non da oggi, che nei confronti delle persone omosessuali si deve evitare ogni marchio di ingiusta discriminazione. Ma qui, la questione è un'altra. Con una dichiarazione di valore politico, sottoscritta da un gruppo di paesi, si chiede agli Stati ed ai meccanismi internazionali di attuazione e controllo dei diritti umani, di aggiungere nuove categorie protette dalla discriminazione, senza tener conto che, se adottate, esse creeranno nuove e implacabili discriminazioni. Per esempio, gli Stati che non riconoscono l'unione tra persone dello stesso sesso come “matrimonio” verranno messi alla gogna e fatti oggetto di pressioni».
A fianco dell’ONU, l’alta finanza:
“La lobby omosessuale internazionale, che ha le sue roccaforti a New York, Washington D.C., San Francisco e Bruxelles (…) riceve finanziamenti sia dalle grandi corporation private americane sia dai governi e dalle istituzioni internazionali, sotto forma di donazioni a organizzazioni non governative e fondi per la lotta all’Aids (…)
Uno tra i più influenti gruppi che appoggiano le battaglie per i cosiddetti diritti riproduttivi LGBT negli Stati Uniti come in America Latina e in Europa, è quello dei ‘Catholics for a Free Choice’(Cffc).(11) Questa organizzazione, insieme con la International ‘Lesbian and Gay Association’ (Ilga), lavora costantemente a Bruxelles per fare pressione sui legislatori europei affinché agiscano contro quegli Stati che non riconoscono le unioni omosessuali, cioè contro gli Stati definiti “omofobici” dalla risoluzione approvata il 22 gennaio di quest’anno dal Parlamento europeo (…)
La CFFC è finanziata da molte fondazioni, tra cui la rivista pornografica Playboy (attraverso la Playboy Foundation), la MacArthur Foundation, la fondazione della casa automobilistica Ford (1.200.000 dollari), l’Open Society Institute del finanziere George Soros, il Goldman Fund di San Francisco, che nel 2000 ha devoluto ben due milioni di dollari, la Turner Foundation, la Rockefeller Foundation.
Le medesime fondazioni, poi, con l’aggiunta di Kodak, Hewlett-Packard, American Airlines, Apple, AT&T, BP, Chevron, Citigroup, Credit Suisse First Boston, Daimler Chrysler, Dell, Deutsche Bank, Ernst & Young, Estee Lauder, Intel, Ibm, J.P. Morgan Chase & Co, Johnson & Johnson, Levi Strauss & Co, Merril Lynch, MetLife, Microsoft, Nike, Pepsico, Toyota, Ubs, Xerox, finanziano per decine di migliaia di dollari la più importante organizzazione Gay con sede a Washington D.C.: la “Human Rights Campaign”. Particolarmente attenta alla causa omosessuale è la Motorola, i cui dipendenti non possono esprimere liberamente le proprie opinioni mentre assistono a corsi promossi dalla società su come eliminare l’omofobia sul posto di lavoro”. (12)
“Goldman Sachs e JP Morgan oggi lodano la decisione della Corte Suprema USA, che ha cancellato la legge, approvata tramite referendum popolare in California, che dichiarava che solo l’unione di uomo e donna fosse da considerarsi un matrimonio.(…) I fondi “hedge” più importanti di New York (fondi speculativi detti ‘finanza creativa’, diversamen-
te definita “finanza avvoltoio’N.d.A.) hanno finanziato direttamente le campagne per far cancellare questa legge sul matrimonio e hanno finanziato con milioni i politici che si dichiarassero pro-gay. (…) In parole povere i miliardari e in particolar le grandi banche e fondi hedge hanno fatto vincere con i loro milioni la campagna per le adozioni e matrimoni gay che invece la maggioranza della popolazione respinge, nonostante la martellante campagna mediatica a favore”. (13)
Questo è lo scenario del movimento gay internazionale:
finanziato dall’alta finanza, organizzato dai postcomunisti.
Tratto da: “OMOFOLLIA” ed. Jeanne D’Arc (http://radiospada.org/)