Qual è la fonte più pura dell’ingiustizia? Da dove scaturisce il sommo Male che pervade i peccatori? Qual è la natura originale dell’abominio, della sofferenza, della malattia, della violenza e della miseria umana?
E’ il Mysterium Iniquitatis, il più sconvolgente tra i grandi misteri escatologici e quindi fondamentali dell’esistenza Divina, sul quale l’homo religiosus indaga e si interroga da secoli. San Paolo di Tarso così scrisse nella Seconda lettera ai Tessalonicesi, la cosiddetta Apocalisse Paolina, composta mentre si trovava a Corinto attorno al 53 d.C. :
«Riguardo alla venuta del Signore nostro Gesù Cristo e alla nostra riunione con lui, di non lasciarvi così facilmente confondere e turbare, né da pretese ispirazioni, né da parole, né da qualche lettera fatta passare come nostra, quasi che il giorno del Signore sia imminente. Nessuno vi inganni in alcun modo! Prima infatti dovrà avvenire l'apostasia e dovrà esser rivelato l'uomo iniquo, il figlio della perdizione, colui che si contrappone 'e s'innalza sopra ogni' essere che viene detto 'Dio' o è oggetto di culto, 'fino a sedere' nel tempio di 'Dio', additando se stesso come 'Dio'. Non ricordate che, quando ancora ero tra voi, venivo dicendo queste cose? E ora sapete ciò che impedisce la sua manifestazione, che avverrà nella sua ora. Il mistero dell'iniquità è già in atto, ma è necessario che sia tolto di mezzo chi finora lo trattiene. Solo allora sarà rivelato 'l'empio' e il Signore Gesù lo 'distruggerà con il soffio della sua bocca' e lo annienterà all'apparire della sua venuta, l'iniquo, la cui venuta avverrà nella potenza di satana, con ogni specie di portenti, di segni e prodigi menzogneri, e con ogni sorta di empio inganno per quelli che vanno in rovina perché non hanno accolto l'amore della verità per essere salvi. E per questo Dio invia loro una potenza d'inganno perché essi credano alla menzogna e così siano condannati tutti quelli che non hanno creduto alla verità, ma hanno acconsentito all'iniquità. Noi però dobbiamo rendere sempre grazie a Dio per voi, fratelli amati dal Signore, perché Dio vi ha scelti come primizia per la salvezza, attraverso l'opera santificatrice dello Spirito e la fede nella verità» [San Paolo di Tarso, 2 Tessalonicesi 2,13]
Anche San Giovanni Apostolo ed Evangelista nella prima e nella seconda lettera da lui composte nell’anno 100 d.C. circa, specifica ed annuncia:
«Figlioli, questa è l'ultima ora. Come avete udito che deve venire l'anticristo, di fatto ora molti anticristi sono apparsi. Da questo conosciamo che è l'ultima ora» [Giovanni 2,18]
«Chi è il menzognero se non colui che nega che Gesù è il Cristo? L'anticristo è colui che nega il Padre e il Figlio» [Giovanni 2,22]
«..ogni spirito che non riconosce Gesù, non è da Dio. Questo è lo spirito dell'anticristo che, come avete udito, viene, anzi è già nel mondo» [Giovanni 4,3].
«Poiché molti sono i seduttori che sono apparsi nel mondo, i quali non riconoscono Gesù venuto nella carne. Ecco il seduttore e l'anticristo!» [Giovanni 7]
«Chi è il menzognero se non colui che nega che Gesù è il Cristo? L'anticristo è colui che nega il Padre e il Figlio» [Giovanni 2,22]
«..ogni spirito che non riconosce Gesù, non è da Dio. Questo è lo spirito dell'anticristo che, come avete udito, viene, anzi è già nel mondo» [Giovanni 4,3].
«Poiché molti sono i seduttori che sono apparsi nel mondo, i quali non riconoscono Gesù venuto nella carne. Ecco il seduttore e l'anticristo!» [Giovanni 7]
Ora è doveroso riportare parte della somma opera della letteratura Giovannea, L’Apocalisse di Giovanni, (apokálypsis, termine greco che significa "rivelazione”):
«Vidi salire dal mare una bestia che aveva dieci corna e sette teste, sulle corna dieci diademi e su ciascuna testa un titolo blasfemo. La bestia che io vidi era simile a una pantera, con le zampe come quelle di un orso e la bocca come quella di un leone. Il drago le diede la sua forza, il suo trono e la sua potestà grande. Una delle sue teste sembrò colpita a morte, ma la sua piaga mortale fu guarita.
Allora la terra intera presa d'ammirazione, andò dietro alla bestia e gli uomini adorarono il drago perché aveva dato il potere alla bestia e adorarono la bestia dicendo: «Chi è simile alla bestia e chi può combattere con essa?». Alla bestia fu data una bocca per proferire parole d'orgoglio e bestemmie, con il potere di agire per quarantadue mesi. Essa aprì la bocca per proferire bestemmie contro Dio, per bestemmiare il suo nome e la sua dimora, contro tutti quelli che abitano in cielo. 7 Le fu permesso di far guerra contro i santi e di vincerli; le fu dato potere sopra ogni stirpe, popolo, lingua e nazione. L'adorarono tutti gli abitanti della terra, il cui nome non è scritto fin dalla fondazione del mondo nel libro della vita dell'Agnello immolato. Chi ha orecchi, ascolti: Colui che deve andare in prigionia, andrà in prigionia; colui che deve essere ucciso di spada di spada sia ucciso. In questo sta la costanza e la fede dei santi. Vidi poi salire dalla terra un'altra bestia, che aveva due corna, simili a quelle di un agnello, che però parlava come un drago. Essa esercita tutto il potere della prima bestia in sua presenza e costringe la terra e i suoi abitanti ad adorare la prima bestia, la cui ferita mortale era guarita. Operava grandi prodigi, fino a fare scendere fuoco dal cielo sulla terra davanti agli uomini. Per mezzo di questi prodigi, che le era permesso di compiere in presenza della bestia, sedusse gli abitanti della terra dicendo loro di erigere una statua alla bestia che era stata ferita dalla spada ma si era riavuta. Le fu anche concesso di animare la statua della bestia sicché quella statua perfino parlasse e potesse far mettere a morte tutti coloro che non adorassero la statua della bestia. Faceva sì che tutti, piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e schiavi ricevessero un marchio sulla mano destra e sulla fronte; e che nessuno potesse comprare o vendere senza avere tale marchio, cioè il nome della bestia o il numero del suo nome. Qui sta la sapienza. Chi ha intelligenza calcoli il numero della bestia: essa rappresenta un nome d'uomo. E tal cifra è seicentosessantasei» [Ap., 13]
Allora la terra intera presa d'ammirazione, andò dietro alla bestia e gli uomini adorarono il drago perché aveva dato il potere alla bestia e adorarono la bestia dicendo: «Chi è simile alla bestia e chi può combattere con essa?». Alla bestia fu data una bocca per proferire parole d'orgoglio e bestemmie, con il potere di agire per quarantadue mesi. Essa aprì la bocca per proferire bestemmie contro Dio, per bestemmiare il suo nome e la sua dimora, contro tutti quelli che abitano in cielo. 7 Le fu permesso di far guerra contro i santi e di vincerli; le fu dato potere sopra ogni stirpe, popolo, lingua e nazione. L'adorarono tutti gli abitanti della terra, il cui nome non è scritto fin dalla fondazione del mondo nel libro della vita dell'Agnello immolato. Chi ha orecchi, ascolti: Colui che deve andare in prigionia, andrà in prigionia; colui che deve essere ucciso di spada di spada sia ucciso. In questo sta la costanza e la fede dei santi. Vidi poi salire dalla terra un'altra bestia, che aveva due corna, simili a quelle di un agnello, che però parlava come un drago. Essa esercita tutto il potere della prima bestia in sua presenza e costringe la terra e i suoi abitanti ad adorare la prima bestia, la cui ferita mortale era guarita. Operava grandi prodigi, fino a fare scendere fuoco dal cielo sulla terra davanti agli uomini. Per mezzo di questi prodigi, che le era permesso di compiere in presenza della bestia, sedusse gli abitanti della terra dicendo loro di erigere una statua alla bestia che era stata ferita dalla spada ma si era riavuta. Le fu anche concesso di animare la statua della bestia sicché quella statua perfino parlasse e potesse far mettere a morte tutti coloro che non adorassero la statua della bestia. Faceva sì che tutti, piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e schiavi ricevessero un marchio sulla mano destra e sulla fronte; e che nessuno potesse comprare o vendere senza avere tale marchio, cioè il nome della bestia o il numero del suo nome. Qui sta la sapienza. Chi ha intelligenza calcoli il numero della bestia: essa rappresenta un nome d'uomo. E tal cifra è seicentosessantasei» [Ap., 13]
E’ di tutto ciò che tratta l’opera “Mistero d’Iniquità” di Pierre Virion. Tratta delle trame della Contro-Chiesa, descrive e definisce il progetto Anti-Cristico, disserta e disquisisce della escatologia somma Cristiana. L’opera del Virion non si esaurisce certo nell’argomentare il come, il dove, il quando e il perché l’Anticristo verrà. Anzi, usando le parole del Servo di Dio Don Curzio Nitoglia, il quale ha scritto l’introduzione al testo «Mistero d’Iniquità» dell’edizione italiana pubblicata da EFFEDIEFFE:
«In Mysterium iniquitatis Virion spiega che la crisi religiosa che attraversano gli uomini di Chiesa non deve portare al pessimismo. Infatti come Gesù «sola la Chiesa ha parole di Vita Eterna» [Mistero d’Iniquità, Effedieffe, p. 11]
E’ infatti sommamente consolatorio ciò che le Sacre Scritture certificano in merito alla venuta «dell’empio».
«Solo allora sarà rivelato l'empio e il Signore Gesù lo distruggerà con il soffio della sua bocca e lo annienterà all'apparire della sua venuta, l'iniquo, la cui venuta avverrà nella potenza di satana»
[2 Tessalonicesi, 2]
[2 Tessalonicesi, 2]
Don Curzio Nitoglia, infatti, nell’introduzione spiega:
«L’Anticristo si manifesterà, ma vi è un «ostacolo», un «Katechon», «Colui che lo trattiene» che è il potere spirituale e sociale del Papato. Quando questo potere non avrà più la forza socialmente sufficiente per trattenere l’Anticristo, ma sarà stato ridotto ad influire solo sulle singole anime, allora questi apparirà, ma sarà ucciso da Cristo stesso, che veglia tutti i giorni sino alla fine della sua Chiesa. San Paolo lo chiama Mysterium iniquitatis, esso opera già nell’epoca in cui l’Apostolo scrive (sono gli «anticristi iniziali», che si manifesteranno durante il corso della storia). Ma al momento stabilito e permesso da Dio, quando il Papato dopo essere stato attaccato da tutti i fronti avrà perso, momentaneamente, la sua forza sociale di restaurazione, allora apparirà l’Anticristo finale” [Mistero d’Iniquità, Effedieffe, p. 12]
Quali sono le manifestazioni storiche, politiche e sociali, quale la fenomenologia con cui queste forze oscure prendono di fatto ontologicamente forma e di cui il Virion narra la storia e le gesta? Quali culti, movimenti, filosofie, istituzioni, rivoluzioni, idee, opere e fatti vogliono spazzare via il Katechon, il Papato, la Società Cristiana? Chi vuole annientare «il potere che frena» la venuta dell’empio immondo?
Sempre dall’introduzione di Mistero d’Iniquità cito le dotte, sagge e devote parole di Don Curzio Nitoglia, (ciò contenuto nelle parentesi quadre è aggiunto dal sottoscritto):
«Il liberalismo che vuol ridurre il Cristianesimo a puro fenomeno individuale, negando la Regalità sociale di Cristo è uno dei pilastri della «contro-chiesa» e apre le porte all’Anticristo finale. (vedi Pio XII, Enciclica Quas primas, 1925 e Mortalium animos, 1928). E’ chiaro che Virion collega il Mistero d’Iniquità, operante segretamente durante la storia della Chiesa sin dall’epoca apostolica, al [Concilio] Vaticano II, ove, tramite la collegialità, l’ecumenismo, la libertà delle false religioni, la potenza sociale restauratrice ed antisovversiva del Papato e della Chiesa è stata scemata. A partire da allora piano piano si manifesta il Mistero d’Iniquità in tutta la sua ferocia (e lo vediamo oggi sotto in nostri occhi) sino al Regno dell’Anticristo finale, che Cristo annienterà. Quindi non dobbiamo temere e scoraggiarci: alla fine la Chiesa di Cristo risorgerà come Gesù resuscitò dal Sepolcro. Probabilmente oggi stiamo assistendo all’ultima scena dell’opera di «autodemolizione» del potere sociale del Papato ad opera di un Papa. Ma questo era il piano della Massoneria: «un Papa secondo i nostri desideri, che non sia iscritto alla Setta, ma ne abbia lo spirito e faccia lui la Rivoluzione in cappa e tiara». […] Virion giustamente insiste molto sull’ecumenismo, quale strumento di cui la Massoneria aveva stabilito di servirsi per scardinare la Chiesa romana e, si fieri potest, giungere ad una nuova «Chiesa» radicalmente diversa da quella di Cristo. L’immobilismo, come lo chiama la Massoneria, o meglio l‘immutabilità dei dogmi, della morale e della liturgia e la loro stabilità è un altro ostacolo insito nella Chiesa romana e che occorre sorpassare attraverso la riforma di essa, mediante il «meta-cristianesimo» come lo chiamava Teilhard de Chardin [Gesuita, massone, servo della contro chiesa, come certificò in maniera certosina il sacerdote Luigi Villa in un testo pubblicato per le Edizioni Civiltà di Brescia «Il Gesuita massone ed eretico Teilhard de Chardin»] e l’evoluzione costanti dei dogmi e della Religione per giungere al Nuovo Ordine Mondiale. La massoneria ha previsto e Virion lo documenta nel libro in esame, la trasformazione della liturgia in teurgia, ossia in magia, conformemente all’insegnamento cabalistico. L’abolizione del talare ha contribuito a secolarizzare e mondanizzare il clero e a renderlo uno strumento o un burattino in mano ai burattinai, cioè ai grandi iniziati [massoni, gnostici e cabalisti], i quali si prefiggono la distruzione della Chiesa. L’accostamento della teurgia alla liturgia non deve destare perplessità; basti pensare che [l’eroe] San Pio X ha definito magisterialmente il modernismo «foedus clandestinum», cioè una setta segreta (Sacrorum Antistitum, 1° settembre 1910). Inoltre i legami tra Antonio Fogazzaro, l’occultismo della teosofia di Elena Blavatsky e l’antroposofia di Rudolf Steiner sono ormai acclarati. Il modernismo [massonico] tende come setta segreta alla generazione di un cristianesimo sincretico (come lo si è visto ad Assisi nel 1986, 2002, 2011). […] Per quanto riguarda il rapporto tra Massoneria e la Nuova Messa del 1969, si sappia che Mons. Annibale Bugnini, l’artefice della riforma liturgica, era iscritto alla Massoneria, la quale gli aveva commissionato il Novus Ordo Missae in tutti i suoi dettagli.[infatti figura nella lista massonica Pecorelli]. Vi è, insomma, una lotta evidente , esplosa in tutta la sua virulenza durante il Concilio Vaticano II, tra la Chiesa di Cristo e la «contro chiesa» o «sinagoga di Satana» (Apoc., II, 9), che si serve della Cabala per sovvertire la mentalità dei fedeli e dei chierici inclini al progressismo, i quali potranno diventare in un futuro i capi della Sinarchia di una «contro-chiesa» infeudata alla «Repubblica universale» massonica e al «Tempio universale» giudaico, tramite l’ecumenismo, che dovrà portare alla riunione dei cattolici con i «massoni» o fratelli separati ed ebrei o fratelli maggiori/peggiori. Occorre pure, secondo la setta [massonica], iniziare i seminaristi e i preti all’esoterismo e alla gnosi per trasformare la religione rivelata in una filosofia o conoscenza umana occulta e salvifica. Tutto ciò deve avvenire mediante una silenziosa e sotterranea Rivoluzione religiosa (Concilio Vaticano II, 1962-65) e culturale (maggio 1968), non cruenta e militare, grazie alla quale l’uomo prenderà il posto di Dio per distruggere poi, nichilisticamente, l’uomo stesso quale animale razionale. […] I pilastri fondamentali sui quali si poggia la dottrina e la pratica della Massoneria per la lotta contro la Chiesa sono, secondo Virion, la collegialità, l’ecumenismo, l’eresia antiliturgica e la libertà delle false religioni, che pone il Vero accanto al falso, contravvenendo al principio evidente di non-contraddizione. Un’altra profonda intuizione di Virion è che, come la Chiesa si regge su tre colonne: il Papato, l’Eucarestia (come sacrificio e presenza reale) e la Madonna corredentrice e dispensatrice di ogni Grazia, così la «contro chiesa», nello svolgersi del Mistero d’iniquità, scimmiotta e cerca di contraffare queste tre perle preziose mediante la Collegialità [democratica], il Novus Ordo Missae accompagnato dalle profanazioni eucaristiche e la neo-mariologia minimalista ed ecumenista, tale che non possa dispiacere ai protestanti [largamente ed ampiamente pervasi dalla presenza massonica, gnostica e quindi esoterica].
Virion afferma che il complotto contro la Chiesa scoppiato durante il Concilio Vaticano II era prestabilito e si è realizzato nei minimi dettagli. Ora il problema ultimo da risolvere è sapere se la Sinarchia sia all’altezza di portare sino alle ultime conseguenze questa sovversione annichilitrice nella Chiesa e della Chiesa. Virion risponde: «si, ma inutilmente!». Infatti le membra della Chiesa sono umane, ma il suo principio è Cristo che l’ha fondata, il suo fine è Dio e il cielo verso cui tende, infine i suoi mezzi sono soprannaturali nella loro essenza: i Sacramenti, che conferiscono la vita soprannaturale. Contro questa realtà assistita divinamente perché fondata e istituita da Dio stesso, nulla può la Sinarchia, la «contro chiesa» e la «sinagoga di satana». Gesù lo ha promesso formalmente «le porte dell’inferno non prevarranno contro di essa!» (Mt., XVI, 18). «Ecco, io sto con voi tutti i giorni siano alla fine del mondo» (Mt., XXVIII, 20)» [Mistero d’Iniquità, Effedieffe, pp. 12-18]
Virion afferma che il complotto contro la Chiesa scoppiato durante il Concilio Vaticano II era prestabilito e si è realizzato nei minimi dettagli. Ora il problema ultimo da risolvere è sapere se la Sinarchia sia all’altezza di portare sino alle ultime conseguenze questa sovversione annichilitrice nella Chiesa e della Chiesa. Virion risponde: «si, ma inutilmente!». Infatti le membra della Chiesa sono umane, ma il suo principio è Cristo che l’ha fondata, il suo fine è Dio e il cielo verso cui tende, infine i suoi mezzi sono soprannaturali nella loro essenza: i Sacramenti, che conferiscono la vita soprannaturale. Contro questa realtà assistita divinamente perché fondata e istituita da Dio stesso, nulla può la Sinarchia, la «contro chiesa» e la «sinagoga di satana». Gesù lo ha promesso formalmente «le porte dell’inferno non prevarranno contro di essa!» (Mt., XVI, 18). «Ecco, io sto con voi tutti i giorni siano alla fine del mondo» (Mt., XXVIII, 20)» [Mistero d’Iniquità, Effedieffe, pp. 12-18]
Don Curzio Nitoglia, nella medesima introduzione sopra citata, afferma, circa la disquisizione analitica proposta dal Virion:
“Il libro [di Virion] in questione risale al 1967. Ciò che aveva previsto si è avverato. […] La globalizzazione, il mondialismo o il nuovo ordine mondiale di cui ha scritto il Virion nel lontano 1967 ormai sono una realtà esistente in atto. […] Il mondialismo è formato da due piani: uno sottostante e visibile, apparentemente democratico, l’altro sovrastante e segreto realmente tirannico. Esso riesce a conciliare una democrazia visibile, che detiene apparentemente un Governo di rappresentanza ed una tirannia invisibile, che segretamente comanda e dirige realmente la prima e in nome della democrazia le fa compiere i crimini più efferati. […] La previsione del 1967 di Virion riguardo il mondialismo finanziario politico e religioso si è pienamente avverata tra il 1990 e il 2013, anni decisivi per l’attuazione completa della Globalizzazione. […] Virion ha capito benissimo che senza una «contro chiesa» la Setta [massonica] non può riuscire a costruire un super Governo Mondiale, come senza la grazia divina l’uomo non può edificare la Civitas Dei o la Res Publica Christiana. Il Nuovo Ordine Mondiale è un integrismo alla rovescia. L’integrismo è quel movimento religioso/politico/economico, che sotto il Pontificato di Pio X voleva «restaurare tutti in Cristo». «Tutto», ossia la religione, la Polis e l’economia. Oggi il mondialismo ha distrutto la Civitas Christiana ed ha edificato la città di Satana (S. Agostino, De civitate Dei, XIV, 28) e la «sinagoga di satana» (S. Giovanni, Apocalisse, II, 9). Il mondo è capovolto, tutto è sottosopra, la Religione, la Società civile e il Focolare domestico, anzi, persino l’individuo, che è stato disfatto dalla Rivoluzione culturale del 1968, preparata dalla Scuola di Francoforte e dallo strutturalismo Francese (1920-1970). L’uomo e l’antropocentrismo hanno preso il posto di Dio e del teocentrismo o peggio ancora, in maniera più subdola, hanno confuso Dio e l’uomo, teocentrismo e antropocentrismo.
Questa è «l’ora del potere delle tenebre» (Lc., XXIII, 53) ma è anche l’avvicinarsi della Resurrezione e l’ora del Trionfo del Cuore Immacolato di Maria»
[Mistero d’iniquità, Efeddieffe, pp. 18-22]
[Mistero d’iniquità, Efeddieffe, pp. 18-22]
Credo, personalmente ed umilmente, che quest’ultima frase, riportata da Don Curzio Nitoglia, possa considerarsi la cifra epistemologica del testo di Virion. Struggente e consolante allo stesso momento.
Ora, avviandomi a concludere, vorrei riportare delle sintetiche notizie biografiche sull’autore Pierre Virion.
Pierre Virion (Parigi, 1898 – Bernay nell’Eure, 1988) ha studiato e si è addottorato in Diritto e in Storia. Scrittore e giornalista antimondialista, contro-rivoluzionario e illiberale, è stato intimo amico del cardinal Alfredo Ottaviani, anima contro rivoluzionaria del Concilio Vaticano II. Autore di numerosi libri, sin dal 1930 ha collaborato con mons. Ernest Jouin alla Revue Internationale des Societés Secrètes. Durante il Concilio Vaticano II ha collaborato, appoggiato dal cardinal Ottaviani, con Léon de Poncins a studiare i retroscena occulti nell’Assise conciliare collaborando alla stesura dell’ottimo testo «Complotto contro la Chiesa» (Roma, 1962), ancora oggi rintracciabile nel web in formato pdf. Fu autore di svariate opere:
Pierre Virion (Parigi, 1898 – Bernay nell’Eure, 1988) ha studiato e si è addottorato in Diritto e in Storia. Scrittore e giornalista antimondialista, contro-rivoluzionario e illiberale, è stato intimo amico del cardinal Alfredo Ottaviani, anima contro rivoluzionaria del Concilio Vaticano II. Autore di numerosi libri, sin dal 1930 ha collaborato con mons. Ernest Jouin alla Revue Internationale des Societés Secrètes. Durante il Concilio Vaticano II ha collaborato, appoggiato dal cardinal Ottaviani, con Léon de Poncins a studiare i retroscena occulti nell’Assise conciliare collaborando alla stesura dell’ottimo testo «Complotto contro la Chiesa» (Roma, 1962), ancora oggi rintracciabile nel web in formato pdf. Fu autore di svariate opere:
In Francese:
Bientôt un gouvernement mondial, une super et contre Eglise ?, Paris, Téqui, 1967.
Le mystère d'iniquité, Paris, Téqui.
La Banque et le régime corporatif
Le Complot, les forces occultes, Saint-Remi,
Le Christ qui est roi de France, Téqui, 2009
Le Christ qui est roi de France, Téqui, 2009
L'Obéissance à l'Église : Le procès de Jeanne d'Arc continue ?, Association universelle des amis de Jeanne d'Arc.
Civilisation notre bien commun
Le Nouvel ordre du monde, Téqui,
Jeanne en son temps conférence faite en 1956 à Orléans. Jeanne en notre temps : Conférence faite à Paris le 8 mai 1957, Salon.
La Franc-maçonnerie et la socialisation de l'enfant, Conférence donnée par la Ligue franc-catholique
Les Forces Occultes Dans Le Monde Moderne, 1965.
L´Europe après sa dernière chance, son destin, Téqui, 1984
In Spagnolo:
La Masoneria Dentro de La Iglesia,
El Gobierno Mundial y La Contra-Iglesia,
In italiano [tradotte]:
Il Governo Mondiale e la Contro Chiesa, ed. Controcorrente, Napoli, 2004
Mistero d’iniquità, Effedieffe, 2013
Un ringraziamento speciale e particolare a Don Curzio Nitoglia, il quale è autore sommamente dotto, preparato, saggio e coraggioso, per aver sapientemente introdotto l’edizione italiana di Effedieffe del testo Mistero d’Iniquità. Inoltre colgo l’occasione per ringraziarlo umilmente della stesura del suo fondamentale testo “Per padre il diavolo”.
Davide Consonni (http://radiospada.org/).