mercoledì 5 febbraio 2014

La Loyola Marymount University ospiterà una teologa dissidente per un dibattito sulla “bioetica femminista”

HilleSeite

L’Istituto di Bioetica della Loyola Marymount University ha annunciato che una Professoressa di Teologia della Loyola University di Chicago, che ha sottoscritto un appello pubblico per richiedere maggiori cambiamenti strutturali e dottrinali nella Chiesa (compresi l’ordinazione sacerdotale femminile e il riconoscimento delle unioni omosessuali), terrà una lezione dal titolo “Bioetica femminista e concetto di genitorialità nell’Età Riproduttiva” il 6 febbraio p.v.
L’Università descrive l’evento, avente come protagonista la Dottoressa Hille Haker, in questa maniera: "Viviamo nella c.d. Età Riproduttiva, in cui le innovazioni tecnologiche, le ricerche scientifiche e gli sviluppi sociali hanno espanso le possibilità per l’autonomia riproduttiva. Di conseguenza, dobbiamo affrontare nuove sfide etiche a proposito del nostro concetto di maternità e della nostra comprensione della genitorialità responsabile. In questa lezione, Hille Haker, Ph.D., tratterà delle complessità morali che le donne affrontano nella loro lotta per l’autonomia riproduttiva e offrirà le sue riflessioni sulla questione e sulla genitorialità prenatale, sui diritti riproduttivi e sulla cura familiare. Si tratta di un argomento impellente per tutti i Cattolici, e la lezione promette di essere illuminante ed istruttiva".
Haker ha una volta scritto che "gli oppositori dei movimenti delle donne hanno negato non solo l'agire morale delle donne, ma anche la possibilità di avere dilemmi morali durante la gravidanza, ignorando  inoltre i conflitti morali pratici che molte donne avrebbero espresso in relazione al loro bisogno di essere assistite nelle responsabilità genitoriali (attuali o potenziali), se solo fosse stato loro richiesto".
La lettera aperta che ha firmato, intitolata "Chiesa 2011: il bisogno di un nuovo inizio", affermava che "come professori di teologia, uomini e donne, non possiamo più tacere. Riconosciamo la nostra responsabilità di contribuire ad un inizio veramente nuovo: il 2011 dev'essere l'anno di una vera nuova partenza per la Chiesa."
Parte di quella "nuova partenza" avrebbe incluso l'ordinazione delle donne. "Il ministero all'interno della Chiesa deve servire la vita delle comunità, non il contrario", affermava la lettera. "la Chiesa ha anche bisogno di preti e donne sposati nel ministero ordinato".
Affermava più oltre: "la stima della Chiesa per il matrimonio e per il celibato è ovvia. Ma questo non comporta l'esclusione di persone che vivono responsabilmente l'amore, la fedeltà, il mutuo soccorso e cura in relazioni fra lo stesso sesso o in un nuovo matrimonio dopo il divorzio”.

(di Matthew Archbold, pubblicato su www.cardinalnewmansociety.org il 3 febbraio 2014)