lunedì 5 maggio 2014

Non expedit : la soluzione coerente per i legittimisti/indipendentisti coerenti.



Il Non expedit (non conviene) è una disposizione della Santa Sede con la quale, per la prima volta, il pontefice Pio IX nel 1868, dichiarò inaccettabile per i cattolici della Penisola italiana partecipare alle elezioni politiche del rivoluzionario e illegittimo Stato italiano e, per estensione, all’intera vita politica dell'"Italia unita". Fu però abrogata ufficialmente da Papa Benedetto XV nel 1919, che in quello stesso anno permise ai cattolici di aderire al Partito popolare di don Luigi Sturzo. Nel linguaggio della politica, questa situazione si configura come problema strategico che si fonda sulla teoria della decisione razionale: non conviene , e non è coerente, legittimare l’avversario partecipando alle elezioni politiche da esso indette.

Nel 1881 lo Stato Pontificio era totalmente occupato dallo Stato italiano. Roma era divenuta la settaria capitale d’Italia dal 1871 e il potere religioso e quello politico erano innaturalmente separati. Il Papa – in quel periodo di coerenza – considerava gli "italiani" come ciò che erano (e che sono), e cioè  invasori, e viveva chiuso nel Vaticano. Volle mostrare al mondo che era  “prigioniero politico” e ordinò a tutti i cattolici di non partecipare alla vita politica dello Stato usurpatore perché: non è opportuno (non expedit).

I legittimisti/indipendentisti, quelli autentici s’intende, potrebbero trarre da ciò un prezioso insegnamento, tenuto presente che anche Noi ci consideriamo e siamo “prigionieri” dell'illegittimo Stato italiano “occupante”. Di contro, i legittimisti/indipendentisti che partecipano alle elezioni politico-amministrative dell’Italia, suscitano qualche perplessità circa la loro buona fede e coerenza negli ideali che dicono propri  , visto che con la loro partecipazione legittimano lo Stato che dichiarano di non volere.

Viviamo un’epoca di lobotomia popolare. L’attesa di ciò che verrà non è più speranza, ma angoscia verso un futuro incerto. C’è tuttavia, a partire dal 1796, una parola magica che contiene in sé ogni avvenire immaginabile, e non è mai tanto ricca di speranza come nelle situazioni disperate; è la parola Controrivoluzione. E da qualche tempo si pronuncia sempre più spesso una sua variante consequenziale: indipendenza delle Patrie legittime. Dovremmo essere, così pare, in pieno periodo Controrivoluzionario; ma di fatto tutto va come se il movimento legittimista/indipendentista decadesse con il regime stesso che aspira a distruggere: la Rivoluzione.
Tuttavia le classi medie sono sedotte dalla Rivoluzione dominante con le sue pompose ed ingannevoli promesse di vuota libertà e decadente e disordinata democrazia . Chi ha scorto con chiarezza che l’oppressione statale poggia sull’esistenza di apparati di governo permanenti , e precisamente gli apparati burocratico, i mezzi di comunicazione di massa, e apparato militare e poliziesco ha visto bene; questi apparati permanenti operano a seconda del sistema vigente adoperandosi a soffocare ogni "voce fuori dal coro".

Genericamente parlando il panorama legittimista/indipendentista , o dei sedicenti tali, è contraddistinto da due gruppi. Al primo appartiene una componente  di inseguitori dell'accomodamento, del compromesso e dell’occupazione di posti istituzionali presso quello stesso Stato italiano da cui vorrebbero secedere. Ma c’è qualcuno che, esercitando la maieutica, afferma vivamente di voler ripristinare l’antica indipendenza delle Patrie legittime , di cui lo Stato italiano è l’occupante. Finora costoro, quando si sono presentati alle elezioni sia politiche che amministrative, con l’argomentazione di dare visibilità all’istanza legittimista/indipendentista, non hanno ottenuto alcun significativo risultato. Anzi, i risultati sono stati assai modesti per non dire scoraggianti. Essi asseriscono di voler imitare le esperienze scozzesi e catalane, dimenticando che è il sistema settario a dirigere il tutto, sono le sue leggi inique che loro stessi hanno giurato di rispettare a far muovere le cose , e queste leggi inique non permetteranno mai loro di raggiungere il tanto sospirato scopo. Rimarchevole il fatto che costoro parlano molto del modo da fiaba con cui arrivare all’indipendenza; e omettendo, sino ad oggi, di offrire all’opinione pubblica un qualsiasi abbozzo di architettura istituzionale.

Il sistema corrompe o emargina , per quanto buone siano le intenzioni che ti animano.
Per esempio: alla festa di San Marco a Venezia, il 25 aprile del 2012 c’erano circa 80 persone a svenltolare il gonfalone marciano. Subito identificate dalla polizia. Nel 2013 i partecipanti furono alcune centinaia. Quest’anno 2014 sono stati alcune migliaia. Tuttavia, statisticamente parlando, per ognuno di quei partecipanti si può pronosticare un seguito solidale di almeno 10 persone tra famigliari, conoscenti ed amici. E questo senza nessuna chiamata partitica di qual si voglia titolatura. Queste persone sono fluite con coscienza della Verità a Venezia senza aver bisogno di coloro i quali , per un ideale distorto dalla loro fantasia, hanno le mani in pasta con il governo di Roma e continuano a dirsi indipendentisti. Queste persone infatti compongono il secondo gruppo del quale accennavo prima. Ed è palesemente il migliore in quanto non contaminato drasticamente come il primo, offrendo la possibilità di azioni più concrete e scevre dalle manipolazioni del sistema.

È a questa massa di persone che al più presto bisognerà dare una decisa via da seguire , fatta di pilastri forti sui quali poggiare la rinascita delle loro legittime Patrie. Siamo Noi ,  essendo i "capogruppo" di questa corrente , a dover dare l'esempio principale , a dover guidare queste masse verso lidi prosperi e scevri da inganni. Ed ecco che il ritorno del Non expedit è di essenziale utilità per far capire ad ogni singola persona che appoggiare  le menzogne e gli inganni burocratici di uno Stato  oppressore , in qualsiasi modo lo si faccia, significa soltanto condannarsi da soli ad una schiavitù dalle catene invisibili ma micidiali o diventare come coloro che fino ad un momento prima combattevano.
Chi pensa ancora che il voto o  , peggio ancora, il candidarsi  ad una carica pubblica dello Stato italiano possa realmente migliorare le cose o portare alla tanto sospirata indipendenza...beh, è meglio che si svegli e prenda coscenza della realtà oggettiva, per quanto essa sia indigesta.


Comunicato del Presidente e fondatore A.L.T.A.

Amedeo Bellizzi

Biella , 5 maggio 2014.