lunedì 5 maggio 2014

Le patriottarde boiate di "Re Giorgio" sull’Esercito tricoloruto.



Volete rovinarvi da subito l’inizio della settimana? Ebbene, leggetevi questo messaggio di Re Giorgio detto il parassita , alias Giorgio Napolitano, di esaltazione dell’Esercito da barzelletta e carico di vomitevole enfasi patriottarda. Poi non voletene a me, vi avevo avvertito!

L’Esercito «svolge, con le altre Forze armate, un ruolo di dissuasione, prevenzione e stabilizzazione fondamentale per l’Italia e per la comunità internazionale». Lo scrive il presidente della Repubblica delle banane Giorgio Napolitano in una messaggio al capo di stato maggiore dell’Esercito, generale di corpo d’armata Claudio Graziano, in occasione del 153/esimo anniversario della costituzione dell’Esercito. «Nella ricorrenza del 153° anniversario della costituzione della Forza armata, rendo omaggio alla Bandiera e rivolgo il mio commosso pensiero ai soldati di ogni grado, Arma e specialità caduti nell’adempimento del dovere», scrive il capo dello Stato. «Protagonista dal 1861 della storia nazionale e depositario di antiche e gloriose tradizioni, l’Esercito ha realizzato negli ultimi decenni una profonda trasformazione che, dal presidio dei confini del Paese nel periodo della guerra fredda, l’ha condotto a divenire, nell’era della globalizzazione, un moderno e apprezzato strumento della politica di sicurezza».

«In un mondo sempre più interconnesso, in cui gli effetti di eventi conflittuali anche lontani dai nostri confini si ripercuotono in tempi brevi sulla prosperità di paesi resi fortemente interdipendenti dall’appartenere ad un medesimo sistema economico e finanziario, esso svolge, con le altre Forze Armate, un ruolo di dissuasione, prevenzione e stabilizzazione fondamentale per l’Italia e per la comunità internazionale», prosegue Napolitano nel suo pomposo mesaggio. «Componente basilare di uno strumento militare costantemente impegnato nell’aggiornamento e nella razionalizzazione delle proprie strutture, l’Esercito è oggi in grado di intervenire nelle aree di crisi per contrastare efficacemente le minacce pervasive del terrorismo e della criminalità organizzata e per concorrere a garantire che le relazioni tra gli stati si sviluppino attraverso l’ordinato ricorso al negoziato e alla cooperazione pacifica piuttosto che tramite il confronto armato e il conflitto». Il capo del tragicomico Stato scrive ancora: «Ufficiali, sottufficiali, graduati e militari di truppa e personale civile dell’Esercito, siate orgogliosi di appartenere ad una istituzione prestigiosa e di grande importanza per il Paese. Con l’apprezzamento degli italiani per i brillanti risultati conseguiti nelle tante missioni condotte all’estero e sul territorio nazionale, giungano a voi e alle vostre famiglie il mio caloroso saluto e l’augurio più fervido. Viva l’Esercito, viva le Forze Armate, viva l’Italia!».

Ce l'avete fatta a reggere la lettura di codesta valanga di monnezza nazionalista? Beh, ci vuole stomaco , lo ammetto, ma leggendo ciò ci si rende palesemente conto, e in maniera maggiore (ce ne bisogno?), di come certi parassiti politicanti siano in grado di esaltare l'inesaltabile e mentire su ogni cosa che li torni utile per mantenere l'illegittimo potere su questa povera Italia pur di rattoppare un sentimento nazionalista italiano che , negativo e artificioso alla radice, fa acqua da tutte le parti e nel concreto non è mai esistito e mai esisterà.


Presidente e fondatore A.L.T.A. Amedeo Bellizzi.