martedì 27 maggio 2014

In volo: Francesco su Sinodo, celibato, rinuncia e incontro Peres-Abu Mazen.

Pope Francis plane sets off for Brazil

"Il Sinodo sarà sulla famiglia, sul problema della famiglia e sulle sue ricchezze e situazione attuale: a me non è piaciuto che tante persone, anche di Chiesa, abbiano detto: il Sinodo è per dare comunione ai divorziati risposati, come se tutto si riducesse a una casistica". Lo afferma Papa Francesco conversando con i giornalisti sull'aereo che lo riportava a Roma da Gerusalemme. "Oggi - osserva - lo sappiamo, la famiglia è in crisi, è una crisi mondiale, i giovani non vogliono sposarsi, o convivono. Non vorrei che noi cadessimo in questa casistica: si potrà o non si potrà dare la comunione?".
Secondo Francesco, "il problema pastorale della famiglia è molto largo, molto largo". Dunque "si deve studiare caso per caso". "Torno sempre - confida - a una cosa che Papa Benedetto ha detto già tre volte: bisogna studiare le procedure di nullità matrimoniale, studiare la fede con cui una persona va al matrimonio e chiarire che i divorziati non sono scomunicati. Tante volte sono trattati come scomunicati. Scegliere il tema del Sinodo sulla famiglia è stata un'esperienza spirituale molto forte, lentamente si è finito a parlare della famiglia. Sono sicuro che è stato lo Spirito del Signore a guidarci fino a questo punto".
***
"La Chiesa cattolica ha preti sposati, nei riti orientali. Il celibato non è un dogma di fede, è una regola di vita, che io apprezzo tanto e credo che sia un dono per la Chiesa. Non essendo un dogma di fede, c'è sempre la porta aperta, ma in questo momento sono altri i temi sul tappeto", lo afferma Papa Francesco conversando con i giornalisti sull'aereo che lo riporta a Roma da Gerusalemme, dove ha abbracciato Bartolomeo I. Con il patriarca ecumenico, rivela, "abbiamo parlato dell'unità, che si fa per la strada, in un cammino, non possiamo mai fare l'unità in un congresso di teologia. Mi ha confermato che Atenagora disse davvero a Paolo VI: 'Mettiamo tutti i teologi su un'isola, e noi andiamo avanti insieme'". "Cattolici e ortodossi dobbiamo aiutarci per esempio - spiega Francesco - con le chiese: anche a Roma, tanti ortodossi usano chiese cattoliche. Abbiamo parlato del concilio pan-ortodosso perché si faccia qualcosa della data sulla Pasqua. E' un po' ridicolo: ma dimmi il tuo Cristo quando resuscita? Il mio la settimana prossima. Il mio invece è resuscitato la settimana scorsa".
***
"Io farò quello che il Signore mi dirà di fare. Pregare, cercare di fare la volontà di Dio. Benedetto XVI non aveva più le forze, e onestamente, da uomo di fede, umile qual è, ha preso questa decisione". Papa Francesco risponde così a una domanda su una sua possibile rinuncia al Pontificato. "Io credo - confida - che un vescovo di Roma se sente che le forze vanno giù deve farsi le stesse domande che si è fatto Papa Benedetto". "Settant'anni fa - ricorda - i vescovi emeriti non esistevano. Cosa succederà con i Papi emeriti? Dobbiamo guardare a Benedetto XVI come a un'istituzione, ha aperto una porta, quella dei Papi emeriti". Dunque, conclude il Papa argentino, "la porta è aperta, ce ne saranno altri o no, Dio solo lo sa". 
***
"L'incontro in Vaticano sarà un incontro di preghiera, non servirà per fare una mediazione. Ci riuniremo a pregare. Poi ognuno tornerà a casa", ha spiegato Francesco in merito all'incontro con il presidente israeliano Shimon Peres e quello palestinese Abu Mazen, da lui invitati in Vaticano. "Ci sarà un rabbino, un islamico, ci sarò io", ha sottolineato. "Ho chiesto al custode di Terra Santa - ha aggiunto - di organizzare le cose pratiche". 

[Fonti: AGI, Rainews.it] - http://radiospada.org/