venerdì 25 aprile 2014

25 aprile : Festa di San Marco Evangelista e della Gloriosa Serenissima.

 
 
Il 25 aprile è la festa di San Marco, patrono di Venezia , di tutti i veneti e della Gloriosa Serenissima , ed è una ricorrenza assai più antica dell’attuale festa nazionalista che oggi gli "italiani" si trovano a festeggiare. Vi cade infatti il giorno del Santo Patrono Marco le cui reliquie, che si trovavano in terra islamica ad Alessandria d’Egitto, furono avventurosamente traslate a Venezia nell’anno 828 da due leggendari mercanti veneziani: Buono da Malamocco e Rustico da Torcello.
Si tramanda che per recuperare il prezioso corpo ai maomettani i due astuti mercanti lo abbiano nascosto sotto una partita di carne di maiale, che passò senza ispezione la dogana a causa del noto disgusto per questo alimento imposto ai seguaci del folle Maometto.
Va ricordato che in quei tempi di grande fede le reliquie erano ritenute a ragione estremamente importanti; inoltre attiravano pellegrini e contribuivano a innalzare il numero della popolazione nelle città, effetto molto importante per un urbanesimo agli albori che stentava ad affermarsi sulle popolazioni prevalentemente rurali.
Ogni reliquia era quindi bene accetta assieme a chi la recava e quella di San Marco lo fu particolarmente a Venezia, in quanto proprio quel Santo, mentre era in vita, evangelizzò le genti venete divenendone Patrono ed emblema sotto forma di leone alato.
Alato, armato di spada e munito di un libro sul quale, in tempo di pace, si poteva leggere la frase “Pax Tibi Marce Evangelista Meus” (Pace a Te o Marco Mio Evangelista); un libro che veniva minacciosamente chiuso quando la spada si arrossava di sangue guerriero. La commemorazione è oggi ridotta al solo 25 aprile, data della morte del Santo, ma ai tempi della Gloriosa Serenissima si festeggiava anche il 31 gennaio (dies translationis corporis) e il 25 giugno, giorno in cui nel 1094 dogante Vitale Falier avvenne il ritrovamento delle reliquie del Santo nella Basilica di S.Marco.
In occasione della festa del Patrono i Veneziani usano donare il “bocolo” (bocciolo di rosa) alla propria amata.
 Tale tradizione , che sia Storia o leggenda , discende dal roseto che nasceva accanto la tomba dell’Evangelista. Il roseto sarebbe stato donato a un marinaio della Giudecca di nome Basilio quale premio per la sua grande collaborazione nel recupero delle spoglie del Santo.
Piantato nel giardino della sua casa il roseto alla morte di Basilio divenne il confine della proprietà suddivisa tra i due figli. Avvenne in seguito una rottura dell’armonia tra i due rami della famiglia, e la pianta smise di fiorire. Un 25 aprile di molti anni dopo nacque amore a prima vista tra una fanciulla discendente da uno dei due rami e un giovane dell’altro ramo familiare. I due giovani si innamorarono guardandosi attraverso il roseto che separava i due orti.
Il roseto accompagnò lo sbocciare dell’amore tra parti nemiche coprendosi di boccoli rossi, e il giovane cogliendone uno lo donò alla fanciulla. In ricordo di questo amore a lieto fine, che avrebbe restituito la pace tra le due famiglie, i veneziani offrono ancor oggi il boccolo rosso alla propria amata.
NOTA: Oggi, 25 aprile 2014 , moltissimi Veneti si trovano a Venezia a festeggiare il Santo Patrono della loro terra natia; nonostante gli attacchi dei beceri nazionalisti tricoloruti armati di una "festa" laica e , fondamentalmente , dal valore molto dubbio, e comunque assai minore, in confronto alla millenaria ricorrenza di cui ho narrato.
 
Di Redazione A.L.T.A.