Edito da EFFEDIEFFE, e disponibile da oggi in tutte le librerie, il testo da non perdere «ERO MASSONE. Dalle tenebre della loggia alla luce di Cristo», 208 pagine, è un saggio scritto nel 2008 dal medico francese Maurice Caillet; narra della «sua conversione» al Cattolicesimo in un ambiente certamente nemico della vera Fede, ostile a quel «vincolo che unisce l’uomo a Dio» e che, «spezzato o alterato dalla creatura», secondo sant’Agostino, è stato «riparato mediante l’opera di Gesù Cristo»; Lui, «schiacciato dai nostri delitti», ci «risana con i Suoi lividi»[1]. Specializzato in chirurgia ginecologica, non battezzato, abortista ed anticlericale, il Caillet fu in un certo senso «malvagio ed impostore»[2], vittima e nel contempo interprete di un mondo probabilmente illecito ma certamente immorale e blasfemo, quello della «consorteria» e della «muratoria», un retroterra di «persecutori di tutti quelli che vogliono vivere pienamente in Cristo Gesù», formazione in cui l’uomo va «sempre di male in peggio» divenendo pertanto «ingannatore e ingannato nello stesso tempo»[3].
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L'Editore (EFFEDIEFFE). L’ex-massone Maurice Caillet, chirurgo francese che ha militato nel partito socialista all’epoca di Mitterand, da abortista nella pratica medica, ateo ed affascinato dall’esoterismo e dall’occultismo, narra qui le sue confessioni e la sua miracolosa conversione al cattolicesimo. Dopo aver fatto parte per quindici anni di una influente loggia massonica (Grande Oriente di Francia), apprendendone i segreti (qui denunciati con sorprendente coraggio), gli intrecci corrotti tra potere politico ed amministrazioni sindacali e nazionali e le devastazioni sociali operate dai massoni in seno al governo di Valéry Giscard d’Estaing, Caillet rompe con la massoneria dopo una folgorante conversione avvenuta un freddo mattino di inizio febbraio al santuario di Lourdes. Da quella decisione, che progressivamente gli farà prendere coscienza di tutto il male da lui operato e gli farà scoprire la terrificante influenza satanica che agisce in quegli ambienti (che falsamente si ammantano di umanesimo e tolleranza), la sua vita personale e professionale verrà completamente stravolta e per lui inizierà una vera persecuzione: minacce di morte, licenziamento ed impedimento a continuare la carriera medica. Solo la Fede verrà in suo soccorso nella lotta che dovrà combattere contro i suoi nemici. Questa è la sua storia.
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L'Autore (MAURICE CAILLET). … (1933, Bordeaux) chirurgo ginecologico, ha ricoperto numerosi incarichi nell’amministrazione sanitaria nazionale francese. I suoi libri (Niente è impossibile a Dio, Cattolico e massone: possibile?), pubblicati prima in Spagna e poi in Francia, documentano la totale incompatibilità tra pratica esoterica e cristianesimo.
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Il curatore (CARLO DI PIETRO). La «Fede»! Quando pronunciamo questa parola «insorgono gli increduli e gli uomini moderni», sorridono, talvolta offendono, certamente discriminano e poi dicono: «Avanzo del medioevo»; il padre Agostino da Montefeltro, in una delle sue celebri omelie[4], si interroga anche su questo aspetto della «mentalità moderna, tutta materiale ed immanente», e risponde alla provocazione: «Oh, insensati vittime del secolo!».
Leggendo il testo «ERO MASSONE» traspare, comunque e sin dall’inizio, una certa velata propensione al bene nell’intimo del soggetto e credo davvero che questi sia stato fortemente condizionato dal contesto sociale e dalle «cattive amicizie», tuttavia ciò non mi meraviglia, poiché ogni uomo nel suo intimo avverte che c’è «qualcosa che non va», benché egli stia operando «male», la sua coscienza lo «spinge verso la Verità», a guisa del rispetto della «Legge naturale», eppure questi continua a servire «mammona»[5] ed «ogni spirito che non riconosce Gesù, non è da Dio»[6]. Dio, principio e fine di tutte le cose, «può essere conosciuto con certezza dal lume naturale della ragione umana attraverso le cose che da Lui sono state fatte»[7], tuttavia il Caillet «toccò la verità con la sola mano sinistra» mentre la sua «destra» guardò ad altro, volle accrescere la conoscenza ma secondo «la via larga della porta spaziosa che conduce alla perdizione»[8] e tutto il suo concetto di «essere in sé» venne sintetizzato nel cosiddetto «testamento filosofico» riportato qui nello scritto, che è la tomba della retta ragione e l’esaltazione dell’uomo massone che vive, si legge, «conservando la stima di sé, sbarazzandosi dei sensi di colpa legati all’educazione ricevuta e agli antichi tabù».
Per me non è stato affatto facile curare l’edizione italiana di questo saggio per conto di «EDDEDIEFFE» e non poche volte mi sono dovuto confrontare con il dott. De Vita della Redazione, il quale a sua volta ha intrattenuto i rapporti con lo stimato Autore, poiché si è reso necessario un lavoro di attenta analisi dello scritto, cercando di assicurare che il materiale ricevuto fosse assolutamente conforme alle aspettative dapprima dell’Editore, dell’Autore ed infine luogo del lettore; evidenziandone le carenze e proponendo «aggiustamenti» in prospettiva teologica integra. Ho cercato, studiando e pregando, di rendere il manoscritto il più coerente possibile, cautelando all’Autore che la sua denuncia sociale contro la massoneria ed il suo messaggio di conversione, fossero il più caritatevoli possibili, presupponendo che «la carità non gode dell'ingiustizia, ma si compiace della verità»[9].
[…] Risulta azzardato se non del tutto impossibile a qualsiasi commentatore comparare i singolari e complessi percorsi di conversione nella vita della moltitudine umana, dati soprattutto i particolari trascorsi di ogni soggetto e le vicende della vita, ciò nonostante vi sono alcuni «elementi», o «fasi», che prescindono la singolarità del caso e proiettano le attenzione comuni verso l’universalità del messaggio cristiano; tutte le «reali conversioni» comportano la chiamata di Dio e la Sua offerta come stimolo al bene nelle circostanze più varie della vita; l’uomo quindi accetta il dono della grazia nel modo che si apprende della parola di Gesù Cristo, quando Egli enuncia la parabola del seminatore [10]. […] andiamo avanti, tenendo sempre presente che il demonio è molto bugiardo, più astuto di noi, non smette mai di cercare «chi divorare» [11], e come la sua coda trascinò nel baratro «un terzo delle stelle» [12], così egli agisce nei confronti dell’uomo, per odio immenso, scagliandosi con prepotenza contro i «convertiti» per trascinarci nella «vampa di un fuoco che dovrà divorare i ribelli».[13]
BUONA LETTURA, e ringraziamo MAURICE CAILLET (pregando anche per lui) per il coraggio dimostrato!
Pubblicazione a cura di Carlo Di Pietro (clicca qui per leggere altri studi pubblicati)
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