La situazione sul campo : - L’esercito lealista arabo-siriano negli ultimi mesi ha recuperato terreno, mettendo a segno importanti successi tattici. Quali : la riconquista di parte dell’aereoporto di Aleppo, la bonifica di molti tratti autostradali che permettono di nuovo il flusso di uomini e mezzi, la neutralizzazione di alcune enclave jihadiste, la riconquista di Qudsaya. Il recupero è stato propiziato dalla frattura definitiva tra il cosiddetto esercito libero (Esl) e la variegata galassia jihadista che ormai sono avversari e spesso si combattono tra di loro . L'Osservatorio siriano (legato all'opposizione) ha fatto stato dell' eliminazione di capi dell'ESL da parte dei jihadisti. Si segnalano anche tacite desistenze tra l’Esl ed i lealisti in funzione anti jihadista.
Ai confini con la Turchia, nella zona del Kurdistan siriano, i miliziani curdi si sono schierati contro l'occupazione jihadista dei loro territori e sono riusciti a respingere i militanti islamisti in Turchia (che li aiuta e sostiene) . A seguito di ciò, la coalizione jihadista ha deciso di considerare i militanti curdi come ostili all'opposizione . I turchi hanno stigmatizzato l'azione militare curda ed il rischio di una repubblica curda ai confini della Turchia.
Secondo molti commentatori militari, allo stato, l’esercito lealista sembra in grado di recuperare la maggior parte delle posizioni perse.
Oggi chi sostiene l'opposizione sul campo (Sauditi e Qatar) punta di più su un esercito confessionale islamista che sull'esercito libero. Per questo motivo l' esercito libero” patisce molte defezioni sia verso l’esercito lealista che verso i gruppi jihadisti.
Si delinea una concentrazione degli schieramenti. Da un lato l’esercito lealista arabo-siriano, appoggiato dai militanti di Hezbollah , il cui leader Nashrallah, ha ribadito la fedeltà all’alleanza con Assad; dall’altro la galassia jihadista che sembra voler confluire principalmente in tre schieramenti : - Quello di - "Jabhat an Nusra" che dopo la pronuncia di Ayman Zawahri contro lo Stato islamico dell'Iraq e del Levante (Isil), è stato promosso, nei giorni scorsi, dal capo di al Qaida, , come unico rappresentante in Siria dell'estremismo sunnita jihadista, - quello dell’Esercito dell’islam, insieme di brigate salafite finanziate dall’Arabia Saudita per combattere in Siria contro il regime di Assad. Nato il 29 settembre in polemica con la Coalizione nazionale siriana, che secondo l’Occidente rappresenta il popolo siriano, l’Esercito dell’islam non è composto da jihadisti legati ad Al Qaeda ma sempre da estremisti islamici, il cui obiettivo resta quello di trasformare la Siria in un califfato sottomettendo la sua popolazione ad Allah. L’Arabia Saudita, come riporta il Guardian, finanzia con «milioni di euro» questa formazione composta da circa 50 mila uomini che grazie all’appoggio di Riyad potrà godere dell’aiuto del Pakistan per formare e addestrare i suoi mujaheddin. (Tempi, -Ag. Fides - Ansamed ).
Nel'ISIL (Stato Islamico dell'Iraq e del levante) rimangono in prevalenza miliziani stranieri non arabi (ceceni, afghani, pakistani ed europei etc) (AKI-Adnkronos).
Si segnala che alcuni gruppi minoritari di cristiani che, anche su consiglio di padre Dall'Oglio (forse ancora vivo ed in mano ai sequestratori islamici dell'Isis), avevano aderito alla coalizione nazionale siriana, hanno denunciato di essere stati esclusi completamente dagli organi rappresentativi dell'opposizione sia all'estero che in Siria.
L’azione diplomatica :
Assad, ben consigliato dalla diplomazia russa, ha prontamente ottemperato all’accordo di distruzione delle armi chimiche e di questo ha avuto anche riconoscimento dall’Opac, agenzia delle NU per il disarmo chimico.
La Coalizione nazionale siriana che, come abbiamo detto non ha alcuna rilevanza sul campo in Siria ed è composta da esponenti voluti dagli Usa, tutti siriani trasferiti in occidente, ostacola l'inizio del processo di pace ( Ginevra 2 ), in quanto pretende di inserire, come elemento pregiudiziale, l’esilio di Assad, pur avendo gli incaricati Onu ribadito che, dopo la distruzione degli arsenali chimici, Assad deve essere considerato un interlocutore a pieno titolo del processo di pace (Fonte AKI-Adnkronos).
Il Vaticano ha assunto una posizione diplomatica molto netta contro qualunque intervento militare occidentale e sta appoggiando in modo evidente i tentativi russi di far partire le trattative di pace (Ginevra 2). I rappresentanti diplomatici della Santa sede in Siria restano al loro posto nonostante i rischi. L’azione diplomatica/religiosa Vaticana per la pace in Siria ed in favore delle comunità cristiane si è così dipanata : - Lettera aperta di papa Francesco a Putin presidente del G/8 in cui vengono fatti apprezzamenti per l’azione russa in favore della pace in Siria , la lettera è stata letta ed enfatizzata pubblicamente da Putin alla presenza dei costernati ed increduli Obama, Cameron ed Hollande ; - Veglia di preghiera mondiale in favore della pace in Siria; - Incontro in Vaticano in data 12 novembre con il patriarca russo-ortodosso Hilarion durante il quale si è discusso della situazione delle comunità cristiane siriane e si è preparato l’incontro in territorio neutro con il patriarca Kirill che avrà ad oggetto sempre il tema della pace in Siria e della persecuzione anticristiana; - Visita del premier russo Putin in Vaticano in data 25 novembre (l’incontro come sottolineato da fonti diplomatiche russe è stato richiesto e fortemente voluto dallo stesso Putin. Tema dello stesso sarà sempre lo stesso : la pace in Siria e la situazione delle comunità cristiane in Siria e medio-oriente. Inoltre su richiesta del patriarca maronita Rai in data 21 novembre ci sarà a Roma un incontro di tutti i patriarchi orientali cattolici, aperto anche ai patriarchi ortodossi, sempre sui due temi scottanti della pace in siria e della persecuzione anticristiana con particolare attenzione alle antiche comunità cristiane in medio-oriente (Fonti Asianews, Vaticaninsider, Repubblica).
Gli islamisti che, fino ad adesso avevano proceduto alla pulizia etnico-religiosa dei cristiani nelle zone periferiche, tralasciando Damasco perché piena di osservatori internazionali ed inviati di testate straniere e quindi troppo in vista , hanno reagito con bombardamenti mirati contro la Nunziatura Apostolica Vaticana , contro Chiese e Istituti Cristiani e prendendo di mira con mortai ed autobombe gli antichi quartieri cristiani .
Continua sempre il martirio di un popolo . Come ben dice il vescovo Nazzaro già delegato pontificio ad Aleppo, “Mi domando chi ha voluto e continua a volere che si arrivasse a ciò. Tutto il mondo si deve porre la questione e dare una risposta. Stiamo facendo soffrire un popolo intero; le famiglie sono sradicate dalle proprie case. E i profughi aumentano: per quanto ne so, fino a novembre 2012 a Lampedusa o sulle spiagge della Sicilia non arrivavano profughi siriani. Siamo noi stessi che abbiamo creato i profughi, con le armi vendute ai terroristi”. Mons. Nazzaro punta l’indice anche contro la propaganda dei media: “Trovo inammissibile che ci accontentiamo delle fandonie che ci propinano certe televisioni e certi giornali, la realtà è un’altra. L’opposizione che aveva chiesto le riforme non esiste più. Oggi in Siria ci sono terroristi che provengono da 80 Paesi. A questi interessa vendere le armi e lasciano che avvenga la distruzione” (Ora prosiria.blogspot).
Per quanto riguarda la persecuzione delle minoranze da parte degli islamisti sunniti , si segnalano feroci rappresaglie e pogrom contro i villaggi alawiti nel silenzio dei media (Alawiti, ossia i seguaci della Alawiyya, diramazione dello sciismo : anche Assad professa la religione alawita).
Continua ed aumenta la pulizia religiosa anticristiana :
A Sadad Sono stati rinvenuti in due distinte fosse comuni i corpi di trenta civili cristiani, inclusi donne e bambini, uccisi dalle milizie islamiste che avevano occupato la città. Nel complesso, i civili cristiani uccisi nella cittadina a metà strada fra Homs e Damasco sono 45. E’ quanto comunica all’Agenzia Fides il Patriarcato Siro ortodosso di Damasco. Dallo stato dei corpi si ritiene che molti cristiani, prima di essere uccisi, siano stati torturati. Almeno 10 donne anche adolescenti sono state sequestrate e si teme per la loro sorte .
Ad Aleppo - “Da tre giorni anche al centro di Aleppo manca la l'energia elettrica. Ci sono stati combattimenti alla centrale elettrica di al-Harrarieh, e si è creata una situazione molto rischiosa, visto che in quell'area sono dislocati materiali pericolosi”. Così riferisce all'agenzia Fides il vescovo caldeo di Aleppo Antoine Audo.
Nei giorni scorsi le milizie islamiste dello Stato Islamico di Iraq e Levante (ISIL) hanno assaltato la centrale elettrica di al-Harrarieh, che utilizza l'idrogeno per il raffreddamento dell'acqua. Se gli impianti a idrogeno venissero bombardati, le conseguenze sarebbero catastrofiche per un raggio di almeno 20 chilometri, con un effetto-domino di dimensioni non calcolabili (nei pressi della centrale è situata anche una fabbrica di cloro).
Il vescovo Audo descrive Aleppo come una città “sfigurata e stremata. Lo si legge negli sguardi dei suoi abitanti. Sono già quasi tre anni che tutti vivono in questo stato di logoramento continuo. Non c'è lavoro, tutti sono impoveriti. Come Caritas Siria (mons. Audo ne è il presidente, ndr) distribuiamo cibo e medicine, assistiamo gli anziani, paghiamo gli affitti per gli sfollati, portiamo avanti attività scolastiche. Il novanta per cento delle nostre energie pastorali è assorbito da questo lavoro di emergenza sociale. Ma non basta mai”. Continuano i bombardamenti indiscriminati degli islamisti contro la popolazione civile . Si segnala la testimonianza di un cristiano di Aleppo rilasciata a Tempi : "D Gli estremisti islamici minacciano i cristiani?
Sì, siamo molto spaventati, soprattutto dopo l’occupazione da parte dell’ISIL del convento di san Vartan, che si trova nel quartiere cristiano armeno di Al Midane. I cristiani di Aleppo sono anche stati minacciati dopo l’applicazione della sharia di convertirsi all’islam o di pagare il tributo umiliante (gizya) o di morire. I cristiani ricchi sono scappati in Europa o in Libano, la classe media è diventata povera dopo il sequestro e la distruzione delle imprese da parte delle bande armate. Infine, la classe povera è diventata misera, tanto che non ha più da mangiare nonostante gli sforzi delle organizzazioni locali che distribuiscono generi alimentari una volta al mese. I nostri giovani rischiano la vita per emigrare in Svizzera o Germania passando dalla Turchia ma spesso vengono arrestati dalla polizia turca o muoiono in mare tra la Grecia e la Turchia. Ad aggravare la crisi c’è il caro vita con i prezzi che sono aumentati di oltre 20 volte."
A Damasco : I miliziani islamisti colpiscono sempre più spesso i quartieri cristiani, le scuole cristiane, le parrocchie, i bus che trasportano i bambini, i mercati, con l'obiettivo di diffondere il terrore nella comunità cristiana . Si segnala la morte di 9 piccoli martiri , 4 uccisi nella scuolabus che li portava a scuola e altri 5 mentre frequentavano le lezioni nella scuola primaria cristiana S. Giovanni Damasceno nel quartiere di Al- Qassaa a Damasco .
Ecco su Tempi il commento di Samaan Daoud, cristiano di Damasco che ha rischiato di perdere il figlio nella scuola colpita dai colpi di mortaio dei ribelli : "Ad attaccare scuole e uccidere i bambini sono stati i ribelli, che si trovano ad appena un chilometro dal quartiere cristiano di Damasco e da lì sparano per colpire i cristiani. «Ce l’hanno con noi da quando il Papa ha chiamato tutto il mondo alla preghiera e al digiuno. Il primo risultato si è visto a Maloula, poi a Sadad, dove abbiamo trovato 45 corpi di cristiani uccisi in fosse comuni». Questa, continua Samaan, «è attualmente una guerra annunciata contro i cristiani" "Io non so se c’è una strategia per svuotare il Medio Oriente della nostra presenza e cancellare così l’identità cristiana ma questo è sbagliato».
Purtroppo è proprio così è in atto una strategia per cancellare ogni traccia di cristianesimo dalla Siria e dal medio-oriente con la complicità dell'occidente.
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