mercoledì 24 giugno 2015

I FATTI DI INNSBRUCK



"Brutale aggressione agli studenti italiani".
Vorremmo vedere se in una medio grande città italiana, il Governo decidesse di aprire una facoltà in arabo. Ma andiamo con ordine, poco fa un tricoloruto con tre buchi del naso ha linkato l'ineffabile wikipedia italiana per far vedere quanto cattiva fosse l'Austria.
Noi confrontiamo sempre la fasciopedia italiana con wikipedia in altre lingue. Ecco la pagina in tedesco:
Cosa si scopre? Che il povero pittore morto negli scontri, non era "ladino" ma era nato, vissuto e morto ad Innsbruck. Era addirittura stato celebrato dai pangermanisti come eroe e martire.
Poi si inizia a scoprire uno dei più colossali falsi storici italiani: nessuno voleva delle Università italiane per Trento e Trieste, volevano solo delle facoltà di Giurisprudenza.
Per quale motivo l'impero avrebbe dovuto assumere docenti italiani ed insegnare la Giurisprudenza austriaca, scritta in tedesco traducendola in italiano, non si riesce a comprendere.
Il motivo era essenzialmente politico, si trattava di "portare in Austria" le facoltà di Padova e Bologna dove studiavano i rampolli dei ricchi italofoni, quasi tutti liberal-nazionali ed alcuni di loro, irredentisti.
L'Austria avrebbe dovuto scassare il proprio ottimo sistema Universitario con pochi Atenei di elite e con un sistema di borse di studio che permetteva a tutti gli studenti meritevoli di recarsi dove necessario compresa Vienna (gli atenei di Graz e di Innsbruck non avevano tutte le facoltà), per permettere a quei disgraziati di aprire delle "fucine di patriottismo, irredentismo e massoniera" in Austria... così venivano definite dagli oppositori, quelle ipotetiche facoltà.
Comunque l'Austria lo fece e la facoltà di Giurisprudenza in italiano fu inaugurata.
Altra informazione che non compare in wikipedia in tedesco, è la presunta aggressione agli studenti italiani.
Lo si comprende meglio in questo articolo, in parte neutrale perchè su giornali dell'epoca in inglese:
Qui si scopre che la tensione era tra gli Stati, che a Milano dimostrarono centinaia di studenti italiani nazionalisti, che Giolitti rimproverava al predecessore Zanardelli, di aver permesso tutte le manifestazioni auti austriache. In effetti non stava bene, aver da poco rinnovato la Triplice Alleanza e permettere campagne di odio razzista contro il proprio alleato.
Poi si trova questo articolo del 2004, che riporta le conclusioni dello storico Gehler e del politologo Pallayer.
La loro versione dei fatti, è che le due locande “Croce Bianca” e “Tasso d'oro” dove i rispettivi studenti italiani e pangermanisti si erano radunati, erano molto vicine; che ci furono delle provocazioni e che ci fu una rissa, con i pangermanisti che gridavano Welsche raus (fuori i sud-occidentali). Ricorda la morte del non-ladino Pezzey, decine di feriti ed i 137 arresti.
Tra i quali c'erano anche De Gasperi e Battisti. La facoltà di Giurisprudenza (e non Università completa, lo specificano continuamente) fu distrutta e dopo 6 giorni, chiusa per sempre. Dicono che non solo De Gasperi ma anche il suo pupillo politico Andreotti, furono influenzati dai “Fatti di Innsbruck”, tanto che il secondo, quando nel 1984 gli Schützen sütirolesi portarono ad Innsbruck la „Dorner Krone“ (la grande corona di spine di Gesù Cristo sorretta da decine di portatori come i ceri di Gubbio), disse che l'azione dei tirolesi di lingua germanica sotto dominio italiano, sarebbe stata un “fenomeno di nuovo pangermanesimo”. Molto fini, i giornalisti austriaci.
Poveri italiani... perseguitati dal mondo intero dai tempi di Annibale, loro non facevano mai niente ed erano sempre vittime degli stranieri. Però quando l'Austria permetteva di aprire un liceo croato a Pisino, gli italiani davano battaglia sia in Austria che in tutta Italia.
Loro potevano avere facoltà in italiano nel cuore del Tirolo germanico, i croati a casa loro, no.
In Austria ci furono diversi moti studenteschi, sempre a carattere nazionalista e contro altri gruppi etno-linguistici; contro l'Impero non si manifestava dal 1848, quando i pangermanisti viennesi fecero addirittura la rivoluzione per annettersi alla confederazione germanica guidata dalla Prussia. Non volevano una repubblica, se gli italiani lo dicono, voi non credetegli.
Poco dopo il 1880 Graz fu insanguinata dalla rivolta contro la Legge Badeni, ministro galiziano-polacco di origini italiane che aveva fatto una Legge per il bilinguismo in Boemia.
Straordinario, no? Se in una zona mista tutti conoscono le lingue degli altri, finiscono le rivendicazioni ed il pericolo di assimilazione.
Ma era proprio questo che fece infuriare i nazionalisti. Dietro le rivendicazioni linguistiche c'era una pura e semplice lotta di potere per escludere altri gruppi e per avere il predominio, o nell'Impero o staccandosi da esso per non aver a che fare con l'Austria che secondo i più razzisti dei pangermanisti, si era contaminata con popoli inferiori.
A Graz ci fu uno o due morti, decine di feriti e centinaia di arresti, come al solito. Ed a Graz non c'era pericolo di bilnguismo perchè la Legge era limitata alla Boemia ma che se fosse passato il bilinguismo ceko-tedesco, sarebbe toccato in seguito anche al tedesco-sloveno: inaccettabile.
Ma l'esercito KuK che aveva fatto sedare la rivolta dai bosniaci "slavi" ( e per lo più musulmani, ma quella volta il razzismo religioso non prevaleva ancora), accettò di sostituire i bosniaci di stanza a Graz con un Reggimento carinziano (dove la presenza slovena c'era eccome). Però arrestò e processò tutti i propri cadetti che avevano preso parte ai disordini. A parte i singoli episodi di violenza, quello che aveva fatto infuriare tutti gli ufficiali delle forze armate, era di aver tradito il giuramento al Kaiser ed al loro codice d'onore. Infatti cantavano Die Wacht am Reihn anzichè Gott Erhalte e sventolavano la bandiera tedesca rosso bianco nera invece di quella asburgica o quella austriaca.
Chi fu riconosciuto colpevole fu condannato, da qualche mese a qualche anno di carcere militare. Usciti di galera furono degradati ed espulsi con disonore.
Questo era l'Impero che secondo li italiani, avrebbe "germanizzato" i poveri italiani.
Ma questo cari lettori lo diciamo solo a Voi. Spiegare queste cose agli itailani sarebbe del tutto inutile, come tentare di convertire i Testimoni di Geova o i Mormoni.
La loro "italianità" è un sentimento, con i sentimenti non si ragiona e si scende nella sfera dell'irrazionale e del magico. Ma non nella regione dalla "magia bianca", con loro si va nell'ambito della magia nera, come sembra siano, i riti dei loro mentori dell'unità e dell'italianità: i massoni del Grande Oriente e di altre sette ancora peggiori.