giovedì 3 ottobre 2013

I GIGANTI DEL MALE: - HARRY SOLOMON TRUMAN -


Harry Solomon Truman con indosso i
paramenti massonici.
Morto Roosevelt il 15 aprile 1945, giunse automaticamente alla presidenza Harry Salomon Truman, pure di origine israelita, benché ritenuto cristiano.Il suo nome vero è Shippe.Era stato preparato come degno successore del suo fratello di razza e di credo, poiché era vicepresidente, e proclamato presidente dalla moglie di Roosevelt Eleanor, nota come infaticabile agente del comunismo.La filiazione massonica di Truman è stata resa nota nel periodico argentino “Noticias Graficas” del 22 giugno 1949, in occasione della riunione massonica del 20 giugno, a Chicago, ove si parlò del “fratello” Truman con queste parole:«Washington. Circa 50. 000 nordamericani si sono riuniti nel Solder Field per ascoltare il presidente Truman, che ha parlato in qualità di presidente degli Stati Uniti per la pace, e ha predetto con assoluta certezza la vittoria finale dei princìpi democratici sulla base di un’opinione pubblica degli Stati Uniti perfettamente informata contro gli sforzi degli Stati totalitari che intendono soggiogare il mondo (menzogna enorme per coprire l’appoggio che egli avrebbe dato al comunismo! n.d.r.).L’atto si svolse commemorando il giubileo del Consiglio Imperiale del “Tempio di Nordamerica”, uno dei più “importanti ordini massonici americani. Però, le parole del presidente furono dirette a tutta la nazione e a tutti i popoli del mondo amanti della libertà. Il signor Truman parlò filosoficamente (!), ma senza mezze tinte...” (!).La sua politica fu una continuazione, “per vie pacifiche”, della politica traditrice del suo predecessore. Truman fu molto più cauto nel suo agire, ma tradì con lo stesso sangue freddo di Roosevelt, e seppe presentarsi in modo da dare l’impressione di essere nemico del Cremlino, impressione che dura fino ad oggi in certi circoli occidentali, dato che l’ex-presidente, di tanto in tanto, ha fatto dichiarazioni che confermavano tale posizione politica.
La consegna dei prigionieri alla Russia
Per dimostrare la sua responsabilità criminale torniamo al tenebroso 1945, quello della “vittoria delle forze democratiche contro il fascismo”.In una Europa devastata dai “liberatori”, ebbe inizio una caccia gigantesca agli anticomunisti, tutti etichettati da “fascisti”, benché in molti casi, si trattava solo di nazionalisti cristiani del tutto estranei al nazismo e al fascismo.Qualcosa apparve nella consegna degli anticomunisti russi, cosacchi, serbi, croati e sloveni, voluta da Churchill agli anticomunisti ungheresi, slovacchi, ucraini e russi, caduti nelle mani dei nordamericani. Altrettanto avvenne ai sovietici fatti prigionieri dai tedeschi, che si rifiutarono di tornare nel “paradiso rosso” perché sapevano che ivi li aspettava la morte come “traditori”.Questo crimine lo commisero i nordamericani, quelli che il generale Ion Gheorghe, ex ambasciatore di Romania a Berlino, dipinse nel libro “Los-Nietòs-del Tio Sam” (I nipoti dello Zio Sam). Tutto questo avvenne, per ordine di Truman e di Eisenhower, quest’ultimo quando fu comandante supremo delle forze alleate in Europa.Un altro tradimento riguarda la sorte degli ultimi tre governi anticomunisti di Ungheria, Cecoslovacchia e Romania.L’ultimo governo anticomunista ungaro, integrato dai membri del movimento “Ungheria”, di Ferenc Kassay e compagni, quando l’Ungheria cadde in potere delle truppe sovietiche fuggì in Austria, costituendosi in qualità di prigionieri di guerra nordamericani. Tuttavia, mediante gli accordi ottenuti dall’ebreo Peter Gabor(Ausspitz) come rappresentante del governo comunista ungherese, dall’ebreo Mathias Rakosi(Rot-Rosenkranz) e dall’ebreo Marton HimIer (allora colonnello americano), il governo nazionalista, esiliato nel 1945, fu integrato agli anticomunisti di Budapest. Questa consegna fu fatta col consenso di Truman e Eisenhower.Szalasi e i suoi compagni furono torturati dagli ebrei comunisti della polizia segreta A.V.O. e poi impiccati, a Budapest, come traditori il 12 marzo 1946.La medesima sorte toccò al governo anticomunista slovacco di mons. Josepf Tiso, che, all’invasione dei sovietici, si rifugiò in Germania e cadde in mano agli americani. Unito ai suoi principali collaboratori, fu integrato col governo giudeo-massonico di Benes-Gottwald di Praga.Mons. Tiso fu impiccato come traditore, a Bratislava, il 18 aprile 1947.Altrettanto tragica la sorte del governo rumeno di Horia Sima, costituito in Germania dopo la cattura del maresciallo Antonescu intorno al quale si riunirono i nazionalisti rumeni di Germania e diverse unità militari concentrate in Vienna. Caduti essi pure in potere dei nordamericani, furono internati negli stessi campi degli ungheresi in Austria. Poi, diffidando dei nordamericani, molti rumeni evasero e si rifugiarono in Italia, nel settore francese di occupazione, in Germania, Francia e Spagna. Coloro che non poterono evadere, furono salvati da ufficiali nordamericani di origine rumena, i quali impedirono l’invio di queste vittime nella Romania invasa dai comunisti. Quando l’amicizia tra gli alleati si raffreddò, gli anticomunisti rumeni furono liberati, e molti di essi si rifugiarono in Francia, Spagna e Argentina. Da morte sicura si salvarono Horio Sima, allora capo della Guardia di Ferro, e vari ministri, ambasciatori, ecc.
Nel 1945, si fece la famosa Conferenza di Potsdam, dove i vincitori si spartirono il bottino, come fece Truman e la sua banda, spalleggiati dal “venerabile” Clement Attlee, giunto al potere coi suoi socialisti inglesi al termine della guerra. I tradimenti di Roosevelt e Churchill si conclusero a Teheran e a Yalta, creando il potere sovietico della “cortina di ferro” sull’Europa centrale e orientale.
Il “Piano Marshall”
Si è fatta gran propaganda del “Piano Marshall” per la ricostruzione dell’Europa occidentale devastata dalla guerra. Tale piano fu lanciato al tempo di Truman come “aiuto disinteressato” ai popoli europei. La realtà è molto diversa.Dietro il “piano Marshall” si trovava l’ebreo James Warburg con tutta l’alta finanza ebraica nordamericana, attraverso i cui banchi doveva essere diretto l’“aiuto”. Ciò, in realtà, fu perseguito dal giudaismo per rafforzare le sue posizioni in una Europa strozzata da Hitler, proporzionando gli “aiuti” a quei governi che previamente avevano accettato di convertirsi in veicoli della nuova penetrazione ebraica e massonica nella vita economica e politica dei popoli “liberati”.In Europa, l’amministrazione di gran parte di questi “aiuti” fu posta nelle mani di gruppi massonici, i quali utilizzarono il denaro del popolo nordamericano, canalizzato dalle banche ebraiche di Wall Street, per ricuperare le posizioni perdute e crearne di nuove. Per la “generosa” idea, il generale Marshall, uno dei maggiori criminali della seconda guerra mondiale,autore della consegna del popolo cinese al comunismo, ricevette, come no? il “Premio Nobel” per la Pace. La giudeo-massoneria nordamericana che non dava “aiuto” senza compensazioni, si impadronì, nel modo meno visibile, di tutti i governi che accettarono l’“aiuto”.Certo, il “Piano Marshall” favori la ricostruzione dell’Europa, ma lo fece in dipendenza dall’America, per paralizzare, politicamente, imponendo governi di sinistra che, fatta eccezione di Adenhauer nella Germania Occidentale, aprissero la breccia alla valanga sovietica. Così, l’Europa si mantenne in permanente caos politico e debolezza militare in modo tale che l’“Europa Libera” non rappresentasse alcun pericolo per il blocco comunista.Al termine della guerra, Truman mise in atto un piano politico di smantellamento del potere militare degli Stati Uniti, col pretesto della “smobilitazione”, fatto che, per cinque anni, paralizzò l’esercito americano, consentendo ai sovietici di riprendersi e armarsi fino ai denti e iniziare la loro aggressione in Asia. Così, i sovietici risalirono dalla loro inferiorità, specialmente in campo atomico (agevolati perfino dai tradimenti commessi negli Stai Uniti con la vendita dei segreti militari), e superarono l’America nel lancio dei razzi interplanetari, ottenendo, in questo settore, la superiorità sull’America. Questa politica di tradimento degli Stati Uniti, continuò con Eisenhower al punto tale da rendere gli Stati Uniti persino attaccabili dalla Russia.
Tradito l’Estremo Oriente
Il più grande tradimento di Truman è stato la consegna della Cina al comunismo, toccando di presiedere ai funerali del popolo cinese, al generale Marshall “Premio Nobel” per la Pace,massone e complice di tutti i traditori che hanno pugnalato alle spalle l’Occidente.Primo intento di Marshall fu quello di convincere Chiang Kai Shek a ricevere i comunisti nel suo Governo, nel 1946. Al rifiuto del generalissimo, poiché questo avrebbe legalizzato l’attività dei cospiratori, Marshall, Truman e gli altri della banda si infuriarono, e cominciarono a rendere difficile la vita ai nazionalisti cinesi. Sotto il pretesto di “corruzione” e di “incapacità” rivolte a Chiang, il governo americano recise gli aiuti militari alla Cina nazionalista, mentre la Russia aiutava e armava i comunisti di Mao Tse Tung. Il risultato di questo tradimento dell’alleato è noto.L’esercito, nazionalista affondò e i suoi resti si ritirarono a Formosa, mentre il comunismo si impadronì del più grande popolo del mondo.La Cina finirà per essere, per l’Occidente, un nemico ancor più temibile della stessa Russia!Poco dopo che i comunisti, per il tradimento degli ebrei nordamericani, si impadronirono della Cina, i soldati d’America morirono per difendere la Corea dagli attacchi dei cinesi e dei sovietici.Quando, nel 1950, i comunisti trattarono il problema della conquista della Corea, Truman passò la questione al suo collega Stalin. Questi chiese di ordinare al generale Douglas Mac Arthur di difendere il paese aggredito. Questa farsa era scontata, perché il contrario equivaleva a “scoprirsi” totalmente come complice dei comunisti.Ciò che Truman intendeva salvare non era la Corea, ma l’apparenza del suo “anticomunismo”, infatti, era sicuro che, in seguito, i comunisti avrebbero guadagnato “per altre vie”.La presenza e l’energia di Mac Arthur cambió il trionfo comunista in una sconfitta che minacciava la distruzione dello stesso regime comunista cinese. Allora, il grande traditore Truman destituì Mac Arthur, anticomunista convinto, coprendolo di insulti e calunnie, per giustificare un tale gesto, inconcepibile nel momento in cui i nordamericani, che difendevano la Corea, stavano conseguendo la vittoria, ponendo in difficoltà i presuntuosi cino-sovietici. Tuttavia, poco tempo dopo, Mac Arthur ebbe un’accoglienza trionfale al suo ritorno a New York. In quell’occasione, il traditore Truman se ne andò a rilassarsi in un campo sportivo...La medesima attitudine proditoria e mendace fu messa in atto da Truman contro il senatore Joseph Mac Carthy che tentò di ripulire lo Stato dal virus comunista che lo infestava e che ne minava le basi. A Mac Carthy fu riservata una fine peggiore di quella del generale Mac Arthur: egli fu perseguitato, insultato, scarnificato in tutta la stampa giudaica del mondo. Una coalizione giudeo-massonica paralizzò la sua azione patriottica e, sospettosamente, quando già lo si riteneva “bruciato”,mori di “morte naturale” mediante un ben assestato “trattamento medico”.Questa è stata, in linea generale, l’attività “patriottica” del “fratello” Truman1.
Per chi volesse ulteriori dettagli su questo tema, può leggere il libro: “La grande cospirazione ebraica”.

Fonte:

http://www.chiesaviva.com/