venerdì 11 ottobre 2013

Il feudalesimo, opera della famiglia medioevale (Estratto dall'opera di Plinio Corrêa de Oliveira "Nobiltà ed élites tradizionali analoghe nelle allocuzioni di Pio XII al Patriziato ed alla Nobiltà romana").







Sul ruolo della famiglia nella costituzione della società feudale, scrive Frantz Funck-Brentano, membro dell'Institut de France, nel suo celebre libro L'ancien Régime:
"L'Ancien Régime ebbe origine nella società feudale. Ciò nessuno lo contesta. Quanto al feudalesimo, esso fu generato in quell'epoca sorprendente, che si estende da circa la metà del X secolo a circa la metà del secolo XI, dall'antica organizzazione famigliare francese che andava trasformando in istituzioni pubbliche le sue istituzioni private.
"Nel corso dei secoli IX e X, la successione delle invasioni barbare, normanne, ungheresi, saracene, aveva immerso il Paese in un'anarchia in cui tutte le istituzioni erano naufragate. Il contadino abbandonava la sua terra devastata per sfuggire alla violenza; il popolo si rinchiudeva nel fondo di foreste o di brughiere inaccessibili; si rifugiava sull'alto delle montagne. I legami che univano gli abitanti del Paese furono tagliati; le norme consuetudinarie o legislative furono spezzate; nessuno governava la società.
"Fu in quest'anarchia che si svolse l'opera di ricostruzione sociale, per opera dell'unica forza organizzata che rimase intatta, sotto l'unico rifugio che nessuno può gettare a terra, perché ha le sue fondamenta nel cuore umano: la famiglia.
"In piena tormenta, la famiglia resiste, si fortifica e cresce in coesione. Costretta a soddisfare le sue necessità, si crea organi che le sono necessari per il lavoro agricolo e meccanico, per la difesa a mano armata. Lo Stato non esiste più, la famiglia prende il suo posto. La vita sociale si concentra attorno al focolare; la vita comune si restringe nei limiti della casa e dei domini; si circoscrive nelle pareti domestiche e nell'area circostante.
"Piccola società vicina, ma isolata, alle piccola società similari che si costituirono secondo lo stesso modello.
"Ai primordi della nostra storia, il capo famiglia ricorda il pater-familias antico. Egli comanda il gruppo che si riunisce attorno a lui, e porta il suo nome, organizza la comune difesa, distribuisce il lavoro secondo le capacità e le necessità di ognuno. Egli regna - la parola sta nei testi - come signore assoluto. Egli è chiamato 'sire'. Sua moglie, la madre di famiglia, viene chiamata 'dama', domina. (...)
"La famiglia diventa per l'uomo una patria e i testi latini dell'epoca la designano con questa parola 'patria', amata con una tenerezza tanto più forte quanto sta lì, viva e concreta, sotto gli occhi di ognuno. Essa fa sentire direttamente il suo potere, ma anche la sua dolcezza; solida e cara armatura, protezione necessaria. Senza la famiglia, l'uomo non riuscirebbe a sopravvivere.
"Così, si formarono i sentimenti di solidarietà che univano i membri della famiglia gli uni agli altri e che, sotto l'azione di una tradizione sovrana, andranno sviluppandosi e definendosi". (1)  

Note:

1. Op. cit., Americ-Edit., Rio de Janeiro, 1936, vol. I, pp. 12-14.