giovedì 10 ottobre 2013

L'americanismo bellico -Parte 2°- : Guerra messicano-statunitense del 1846-1848.


Antefatti:

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Territori del Messico all'alba del 1846.
La Guerra messicano-statunitense, o come viene chiamata negli U.S.A. "Guerra di Mr. Polk,  scaturì anche da conflitti irrisolti fra il Messico e la Repubblica del Texas, fondata da coloni statunitensi appositamente inviati in territorio messicano. Dopo la Rivoluzione texana del 1836, sempre appoggiata e finanziata dallo zio Sam,  il Messico rifiutò di riconoscere la Repubblica del Texas ed espresse l'intenzione di riportarla sotto la sua sovranità. Figure autorevoli tra i coloni Yankee del Texas  , in collaborazione con il governo di Washinton D.C.,  manifestarono invece interesse per l'annessione agli Stati Uniti, perfettamente al corrente che ciò avrebbe significato la guerra. Per anni gli Stati Uniti si rifiutarono strategicamente  di annettere il Texas, ma nel 1845 il Presidente John Tyler, nell'ultimo giorno del suo mandato, in accordo con la politica espansionista-imperialista  implicita nella dottrina del "Destino manifesto" (Manifest Destiny), inviò al Texas un'offerta di annessione. Il Texas, controllato da agenti al servizio del governo statunitense,  accettò e divenne seduta stante il 28º stato degli Stati Uniti.
Il governo messicano protestò affermando che gli Stati Uniti, annettendosi la provincia ribelle, erano intervenuti negli affari interni del Messico ledendone la sovranità. Inviati britannici, per puro interesse dell'Inghilterra e non per scongiurare una guerra,  tentarono ripetutamente di dissuadere sia il Messico che gli U.S.A.  dal dichiarare guerra, ma tali sforzi diplomatici furono infruttuosi, anche perché fra Stati Uniti e Regno Unito scoppiarono altre dispute, in particolare quella sui confini dell'Oregon. Come vedremo , saranno comunque gli Stati Uniti a dichiarare guerra al Messico, provocando il necessario casus belli.


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James Knox Polk.
Compiuta l'annessione del Texas, il neo-eletto presidente James Knox Polk , annunciò al suo gabinetto che uno dei suoi obiettivi principali era quello di acquisire la California, che era allora una parte del Messico. Come scrisse nel suo diario (in rete come The Diary of James K. Polk), «dissi al gabinetto che fino a questo momento, come sapevano, non avevamo sentito parlare di nessun atto aperto d’aggressione da parte dell’esercito messicano, ma che il pericolo era imminente, che sarebbero stati commessi questi atti. Ho detto che a mio parere avevamo ampie motivazioni per la guerra».
Così, molto tempo prima della presidenza di George W. Bush, James K. Polk sostenne l’idea neocon della ‘guerra preventiva’. Polk riconobbe che l’esercito messicano non aveva commesso alcun “atto d’aggressione”, così definito per provocare l’invio di truppe americane al confine col Messico, nel territorio che gli storici sono d’accordo fosse in quel momento “territorio conteso” a causa di una molto dubbia pretesa da parte del governo degli Stati Uniti.

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Generale Zachary Taylor.
 Gli espansionisti statunitensi volevano la California per avere uno sbocco sull'Oceano Pacifico, che avrebbe permesso agli Stati Uniti di partecipare al lucroso commercio con l'Asia. Inoltre, il controllo del governo Messicano su quella provincia lontana era debole, e il governo di Washinton temeva che potesse finire in mano alla Gran Bretagna (a quel tempo la Columbia era disputata tra essa e la Russia, dopo la rinuncia spagnola). Ma, con la minacciosa dottrina Monroe, gli Stati Uniti avevano espressamente escluso anche solo la possibilità dell'ingerenza di altre potenze nel loro operato nell'intero continente, ritenendola un "pericolo per la sicurezza statunitense". Nel 1845, Polk inviò in Messico il diplomatico John Slidell per acquistare California e Nuovo Messico per più di 30 milioni di dollari. Nel gennaio 1846 Polk accentuò la pressione sul Messico inviando truppe, al comando del Generale Zachary Taylor, nel territorio, allora conteso fra Texas e Messico, tra i fiumi Nueces e Rio Grande. Taylor ignorò le richieste messicane di sgombero e marciò a sud del Rio Grande, dove avviò la costruzione di Fort Brown.
L'arrivo di Slidell mise in subbuglio la politica messicana; girava voce che fosse venuto per acquistare altri territori senza offrire nulla per la perdita del Texas. I messicani si rifiutarono di riceverlo, adducendo problemi relativi alle sue credenziali. Slidell rientrò a Washington nel maggio 1846. Polk , che non aspettava altro, ritenne il gesto un'"offesa" e una "causa di guerra più che sufficiente" e si preparò a chiedere al Congresso una dichiarazione di guerra, che il Congresso avrebbe poi ratificato poco tempo dopo.


Il casus belli:

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Ulysses S. Grant.
Niente meno che Ulysses S. Grant, in quanto giovane soldato sotto il comando del generale Zachary Taylor durante la guerra messicano-statunitense del 1846-1848, capì nelle sue memorie che fu mandato lì per provocare un combattimento:
«La presenza di truppe statunitensi al confine del territorio conteso, seppur lontano dagli insediamenti messicani, non è stato sufficiente a provocare le ostilità. Siamo stati mandati a provocare un combattimento, ma era essenziale che il Messico desse inizio ad esso. Ero molto dubbioso se il Congresso avrebbe dichiarato guerra, ma se il Messico dovesse attaccare le nostre truppe, l’esecutivo [il presidente Polk] potrebbe annunciare, ‘considerando che la guerra esiste per gli atti di, eccetera’ la proseguiremo con vigore».
Lo stratagemma di Polk funzionò e provocò l’esercito messicano. Nel suo messaggio di guerra al Congresso dichiarò che «il Messico ha passato il confine degli Stati Uniti, ha invaso il nostro territorio e ha sparso sangue americano sul suolo americano. (…) Dato che esiste la guerra (…) a seguito dell’atto del Messico, siamo chiamati da ogni considerazione di dovere e patriottismo a rivendicare con decisione l’onore, i diritti e gli interessi del nostro Paese».
Dopo lo scontro confinario del 24 aprile 1846, dove la provocata cavalleria messicana attaccò e catturò il personale di uno dei distaccamenti statunitensi presso il Rio Grande, battaglie fra le forze messicane e quelle USA scoppiarono a Palo Alto e a Resaca de la Palma.

Polk non si soffermò , durante il suo borioso discorso al Congresso , sul fatto che sul territorio in questione esistesse una disputa. Un certo numero di Congressisti espresse dubbi circa la versione fornita da Polk dell'accaduto ma il Congresso approvò a stragrande maggioranza la dichiarazione di guerra, con numerosi Liberali (Whigs) non tanto perché intimoriti dal fatto che la loro opposizione sarebbe loro costata sul piano politico ma perché convinti da altisonanti  promesse . La guerra fu dichiarata il 13 maggio 1846. I Congressisti originari del Nord degli USA e i Liberali in linea di massima si opponevano alla guerra mentre quelli originari del Sud degli USA e i Democratici tendevano a sostenerla; si trattò di un appoggio eterogeneo alla guerra. Il Messico di rimando, e costretto,  dichiarò guerra il 23 maggio.
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Abraham Lincoln (1846).
Anche dopo che la guerra fu dichiarata, molti Liberali sollevarono per motivi di ideologie contrastanti con l'allora presidenza,   obiezioni circa la pretesa di Polk che il Messico avesse «versato sangue statunitense sul suolo statunitense», quando invece le forze statunitensi avevano attraversato il Rio Grande al fine deliberato di provocare una guerra contro il Messico.  Abraham Lincoln, diventato da poco un deputato liberale nella Camera dei Rappresentanti statunitense, oppositore del Polk,  presentò le “Spot Resolutions”, con cui chiese che il Presidente Polk fornisse l'esatta localizzazione di dove il sangue statunitense fosse stato versato. Poiché soldati statunitensi erano stati uccisi, tuttavia, queste risoluzioni furono ampiamente ignorate.







Il Messico non era preparato ad una guerra. Il paese si trovava nella rovina economica, politica e sociale. L'esercito e i suoi comandanti non erano armati e preparati per difendere il paese, mancavano armi, uniformi e scorte alimentari .
I fucili messicani erano vecchi e i cannoni, che erano tutti a corto raggio, portavano la data della guerra d'indipendenza, mentre gli statunitensi avevano fucili di ultima generazione e cannoni a lungo raggio.
D'altra parte i soldati messicani erano reclutati con la leva e scarsamente ricompensati, oltre tutto erano mal nutriti, mentre quelli americani appartenevano ad un esercito regolare e contavano su volontari pagati dal governo e ricevevano puntualmente il loro stipendio.


Scoppio  della  Guerra :


Alzabandiera dopo la conquista di Monterey
Alzabandiera dopo la conquista di Monterey.

Dopo la dichiarazione di guerra, le forze statunitensi invasero il territorio messicano su più fronti. Il 14 giugno 1846 agenti inglesi a Sonoma arrestarono e imprigionarono il locale governatore e dichiararono una repubblica indipendente della California. Sul Pacifico, la marina statunitense inviò John D. Sloat ad occupare la California e la dichiarò appartenente agli U.S.A. in base alla considerazione che i Britannici avrebbero anche potuto tentare di occupare l'area. Assunse il comando di Sonoma e Monterey nel luglio di quell'anno (vedere Battaglia di Monterey). Nel frattempo l'esercito statunitense di quello che viene solitamente chiamato Army of the West (Esercito d'Occidente), sotto Stephen W. Kearny, occupava Santa Fe (Nuovo Messico). Kearny inviò un piccolo contingente in California dove, dopo qualche iniziale rovescio, riuscì a unirsi ai rinforzi della Marina al comando di Robert F. Stockton e a occupare San Diego (California) e Los Angeles (California). Un importante dissenso scoppiò fra Kearny e Stockton sul controllo della California. Stockton nominò John C. Frémont governatore della California mentre Kearny si auto nominò per quell'incarico. La disputa fu inizialmente causata dalle contrastanti direttive provenienti da Washington. Kearny infine prevalse e Frémont fu arrestato e inviato davanti alla Corte Marziale per la sua lealtà nei confronti di Stockton in quella disputa. La guerra era appena iniziata e gli avvoltoi già si contendevano i brandelli di carne.


Antonio López de Santa Anna.
La forza principale guidata da Taylor continuò ad agire lungo il Rio Grande, vincendo la Battaglia di Monterey nel settembre 1846, dopo lunghe settimane di battaglia. Nel frattempo lo stato dello Yucatan si era dichiarato nuovamente indipendente e questo produsse un sollevamento a Città del Messico, che portò il governo di Mariano Paredes, a chiedere il ritorno di Antonio López de Santa Anna dal suo esilio cubano. Santa Anna eluse il blocco navale statunitense e nel dicembre del 1846 formò un nuovo governo con Valentin Gomez Farias come vicepresidente. Antonio López de Santa Anna marciò personalmente verso nord per combattere Taylor ma fu sconfitto nella battaglia di Buena Vista il 22 febbraio 1847. Santa Anna lasciò Farias come presidente ad interim, venne promulgata una legge che permetteva al governo federale di appropriarsi dei beni della chiesa per un valore di 15 milioni di pesos; ma di fronte a questo il popolo di Città del Messico si sollevò in armi e assediò il presidente nel Palazzo Nazionale, così Santa Anna si vedette costretto a trasformare il decreto in una donazione "volontaria" del clero di 100.000 pesos.


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Generale Winfield Scott (1849).
Nel frattempo, invece di rafforzare l'esercito di Taylor per consentirgli di progredire nell'avanzata, il Presidente Polk inviò un secondo esercito sotto il Generale Winfield Scott in marzo, trasportato nel porto di Veracruz per via mare, per avviare un'invasione del cuore stesso del Messico. Scott si affermò nell'assedio di Veracruz e prese Puebla senza sparare un solo colpo grazie all'intervento della Chiesa Cattolica locale , probabilmente forviata dall'inganno del  "tollerante" ma sempre settario governo di Washinton in contrapposizione al settario e anticlericale governo di Citta del Messico,  che convinse i propri fedeli ad accogliere l'esercito invasore come un esercito "liberatore", marciò così alla volta di Città del Messico con l'aiuto della Mexican Spy Company ("compagnia di spie messicane", un gruppo di ladri e banditi che combatterono con gli statunitensi). Le spie furono le guide che aiutarono a vincere le battaglie di Cerro Gordo e Chapultepec, grazie anche all'incompetenza di Santa Anna che ordinò di non fortificare i monti intorno. Questo diede l'opportunità agli americani di avanzare. Dopo le importanti battaglie di Padierna, Churubusco e Molino del Rey, Chapultepec cadde, non senza prima aver combattuto valorosamente, infatti i giovani cadetti dell'accademia militare morirono valorosamente e sono ricordati come Niños Héroes (ragazzi eroici).
La caduta di Chapultepec ebbe due conseguenze immediate: l'occupazione da parte degli statunitensi di Città del Messico e la nuova rinuncia di Santa Anna alla presidenza.

Battaglia di Churubusco.
Nel corso della guerra, circa 13.000 statunitensi morirono. Di questi, solo 1.700 circa caddero in azione di combattimento; le altre perdite furono provocate dai disagi e dalle condizioni sanitarie assolutamente precarie nel corso della guerra. Le perdite messicane rimangono un mistero, ma sono stimate a 25.000.
Durante la guerra furono combattute molte battaglie importanti, incluse la Battaglia di Churubusco e quella di Padernia. Il comandante messicano dell'epoca era Pedro María Anaya, che difese il convento di Santa María Churubusco, pronunciò quella che più tardi sarebbe stata considerata la più famosa frase della guerra allorché il Generale Twiggs entrò nel convento: «Se avessimo munizioni, voi non sareste qui».
Il Battaglione San Patricios fu un gruppo di varie centinaia di soldati irlandesi immigrati che, costretti a disertare dalle fila dell'esercito statunitense in seguito ai pesanti soprusi subiti perché Cattolici,   si unirono all'esercito messicano. Molti furono uccisi nella Battaglia di Churubusco, mentre circa 100 furono catturati e impiccati come disertori.

Fine della Guerra:



Occupazione statunitense di Ciudad de Mexico.
Il Trattato di Cahuenga, firmato il 13 gennaio 1847, mise fine ai combattimenti in California. Il Trattato di Guadalupe Hidalgo, sottoscritto il 2 febbraio 1848, concluse la guerra e dette agli U.S.A. il controllo assoluto del Texas come pure della California, del Nevada, dello Utah, e di parti del Colorado, Arizona, Nuovo Messico e Wyoming. In cambio il Messico ricevette, con riluttanza e col "conta gocce", 18.250.000 dollari, l'equivalente dei 627.500.000 dollari (valore di metà anno 2000) dei costi della guerra.
Questa truffa del provocare una guerra nel confine di un’altra nazione, armando pesantemente eserciti con armi finalizzate al conflitto, si sarebbe ripetuta molte volte nel corso delle generazioni successive, fino alla provocazione odierna di una guerra in Siria. L’invasione e la conquista del Messico hanno consentito al governo degli Stati Uniti di acquisire la California e il New Mexico a costo di circa 15 mila vittime americane e di almeno 25 mila vittime messicane. Fu puramente una guerra imperialista aggressiva.
Il Messico perse metà del suo territorio nella guerra, costretto ad abbandonarlo con durevole rancore agli Stati Uniti.


Continua...


Fonte:

Wikipedia(immagini).

 The Liefare-Warfare State di Thomas J. DiLorenzo.

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  • Scritto da:

    Presidente e fondatore dell'A.L.T.A. Amedeo Bellizzi.