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Ludwig von Benedek
in una litografia del 1849.
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Ludwig August von Benedek nacque nella città ungherese di Sopron, al confine con l'Austria, il 14 luglio 1804. Era figlio di un fisico e venne educato all'Accademia militare teresiana di Wiener Neustadt, entrando nell'esercito Imperiale asburgico già a partire dal 1822, divenendo luogotenente già nel 1833 e venne assegnato allo staff di gestione delle operazioni nel Lombardo-Veneto. Nel 1835 venne promosso capitano e nel 1840 maggiore, servendo nel comando generale di Galizia. Nel 1843 venne nominato luogotenente colonnello e nel 1846 colonnello. Egli contribuì sostanzialmente nel febbraio di quello stesso anno a reprimere alcune ribellioni liberal-settarie verificatesi nelle regioni a ovest della Galizia, occasione nel quale ottenne l'onorificenza della Croce di Cavaliere dell'Ordine Imperiale di Leopoldo e venne elevato al grado nobiliare di cavaliere.
Nell'agosto del 1847 Benedek venne assegnato col comando di un reggimento di fanteria, alle armate italiane, sotto il comando di Ferencz Gyulai. Allo scoppio della rivolta settaria di Milano del 1848 egli si trovava a Pavia col proprio reggimento, ove si prodigò per risanare le avvisaglie di rivolta in quell'area. Il 5 aprile 1848 ottenne il comando di una brigata. Egli si distinse grandemente durante la prima guerra di espansionismo sabaudo con atti lodevoli nella battaglia di Curtatone del 29 maggio di quello stesso anno, dove guidò l'assalto cruciale alla testa della propria brigata, ottenendo così la croce dell'Ordine Militare di Maria Teresa. Nei giorni successivi prese parte alla battaglia di Goito.
Nella campagna del 1849 partecipò agli scontri di Mortara (21 marzo) ed alla Battaglia di Novara. Il 3 aprile 1849 ottenne il grado di maggiore generale e divenne comandante in capo della 2ª Armata d'Italia.
Benedek passò al servizio dell'armata ungherese in quello stesso 1849, trasferendo il proprio comando a Raab. Dopo essere stato ferito a Szőny, tornò nuovamente nel Lombardo-Veneto a capo della 2ª Armata e venne promosso al grado di feldmaresciallo secondo luogotenente nel 1853. In questo frangente, ricevette il comando del 4º Corpo d'Armata a Leopoli col quale si distinse in Galizia nel 1854.
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Ludwig von Benedek
in una fotografia del 1860. |
Nella primavera del 1859 Ludwig von Benedek, come comandante generale dell'8º Corpo d'Armata (di stanza a Cremona) prese parte agli scontri della guerra contro i franco-piemontesi , combattendo il 4 giugno 1859 nella battaglia di Magenta. Il 24 giugno 1859, mentre l'Imperatore Francesco Giuseppe I si scontrava nella battaglia di Solferino contro le truppe francesi di Napoleone III, a pochi chilometri di distanza Benedek colpiva duramente le truppe piemontesi di Vittorio Emanuele II di Savoia nella battaglia di San Martino. Egli trionfò sul nemico, ma dovette presto spostare le sue truppe su Solferino ed unirsi alle truppe dell'Imperatore, ricevendo l'ordine di ritirarsi dal campo di battaglia.
Malgrado tutto, però, si può dire che il bilancio di Benedek nella guerra contro i franco-piemontesi fu notevole e il 30 gennaio 1860 entrò nello staff di comando, venendo nominato il 19 aprile 1860 governatore civile e militare dell'Ungheria e poco dopo, il 20 ottobre 1860 divenne comandante delle truppe Imperial-Regie a Venezia, entrando nel parlamento viennese.
I suoi passati trascorsi e successi avevano fatto di von Benedek un militare popolare nell'esercito asburgico e per questo, allo scoppio della guerra austro-prussiana del 1866 venne inviato come comandante in capo dell'armata del Nord, preoccupandosi nel contempo di ammodernare con nuovi fucili l'esercito Imperiale , che perfezionò nella tecnica d'azione e nel rendimento sul campo. Fu così che giunse al rovinoso scontro della battaglia di Königgrätz dove venne costretto a ritirarsi dapprima a Olomuc e poi in Ungheria.
Dopo la sconfitta di Königgrätz l'Imperatore Francesco Giuseppe I dovette accettare le dimissioni di Benedek, il quale venne costretto a recedere dall'incarico anche a causa di un'investigazione giudiziaria , di natura calunniosa, che era stata inoltrata a suo incarico, che venne però bloccata per intervento dell'Imperatore e di altri ufficiali.
Malgrado questo, Benedek fu ingiustamente condannato dai giornali liberali viennesi. Depresso ed umiliato, si ritirò a vita privata a Graz, dove morì il 27 aprile 1881.
Fonte:
Wikipedia (immagini)
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Scritto da:
Il Principe dei Reazionari.