lunedì 25 luglio 2016

ANGELO BERTOLO: “IL BURQA E LA MINIGONNA”.

 
E uscito il nuovo libro del prof. Angelo Bertolo: Il burqa e la minigonna. Sottotitolo: I terroristi

suicidi - fertilità e progresso, Campanotto editore, Udine, 2016. Un saggio di storia e di geopolitica

che vale la pena di leggere, perché ci fa capire che la crisi dell’Europa non è solo “materiale”

(politica, economica e scientifica) ma anche “spirituale” (morale e religiosa). Infatti, il principale

nemico non è l’Islam radicale, ma la nostra decadenza che ci rende deboli e vulnerabili.


L’analisi di Bertolo si concentra sulla dinamica demografica delle popolazioni e mette in
relazione un alto tasso di natalità con il progresso: economico, politico e culturale. Secondo l’autore

il basso tasso di fertilità dell’Europa annuncia la decadenza e la fine della stessa: dalla perdita di


conoscenze scientifiche e tecnologiche, al peggioramento delle condizioni economiche e di vita.
Non fare figli significa non avere fiducia nel proprio futuro d’individuo e di nazione.


La decadenza per Bertolo non si manifesta solo attraverso il basso di natalità, ma anche

attraverso la caduta del senso morale e religioso. In Europa fino agli anni 50 del secolo scorso, il

senso religioso e morale erano molto forti, prevalevano ancora i valori tradizionali (Dio, patria e
famiglia); l’emergere di un’ideologia individualista - edonista, libertaria in campo morale e liberista


in quello economico, misero in crisi questi valori e aprirono la strada alla crisi spirituale e materiale
che segna il declino dell’Europa. Scrive l’autore riferendosi al nostro nord est: «Nell’ultimo secolo



l’Italia del nord est, era la più arretrata delle regioni dell’Italia settentrionale, una delle più povere
d’Europa. Oggi è una delle più ricche e prospere d’Europa. Finché dura. Chi ha portato questo

progresso materiale? …. Coloro che hanno sofferto prima e durante le due guerre mondiali,


nell’emigrazione in Germania e nelle Americhe…. Quando le famiglie erano sane e numerose.

Quando gli uomini credevano in se stessi e nel Dio Padre Onnipotente».

Nell’opera di Bertolo è forte l’influenza di Giambattista Vico (1688 - 1744) con la teoria “dei

corsi e dei ricorsi storici”. Il filosofo napoletano riteneva che alcuni fatti storici si ripetessero nel


tempo; e ciò non avveniva per puro caso ma in base ad un preciso disegno della divina provvidenza.
La convinzione che la storia si ripeta, anche se in forme e modi diversi; spinge lautore a tracciare

una relazione fra la storia dell’Europa e la situazione attuale dei Paesi in via di sviluppo: il risveglio


del senso religioso e morale si associa a manifestazioni irrazionali e violente; ma è anche segno
dell’inizio di una fase di progresso e di vitalità. Il caso dell’Iran è indicativo. Komeini è stato

l’ideologo della rivoluzione islamica. Al suo arrivo in Iran, il burqa diventa sempre più popolare e


oggi l’Iran ha un peso politico ed economico superiore a quello che aveva ai tempi dello scià.
In linea di massima condivido lanalisi di Bertolo, ma con due precisazioni. Primo la crescita


economica e demografica che Bertolo indica come segnale di progresso, non può essere infinita

trova un limite nella scarsità di risorse rinnovabili e non rinnovabili: terra, cibo, acqua, risorse
energetiche, ecc. Secondo, l’analisi di Bertolo si concentra sulle dinamiche interne e sulla tradizione


storica di un determinato Paese; ma tralascia la situazione geopolitica nella quale lo stesso è
inserito. Nel caso dell’Iran, il suo peso politico nella scena internazionale, non è solo condizionato

dalle dinamiche interne; ma anche dall’attuale situazione geopolitica, che fa dell’Iran un attore


decisivo nella lotta al Califfato e nella soluzione della crisi siriana.

Il libro di Bertolo suscita critiche e perplessità, ma ha il merito farci riflettere su chi siamo e
quali valori vogliamo difendere; ora che all’orizzonte sventolano le bandiere dell’ISIS e milioni di

immigrati mussulmani invadono l’Europa. Sul futuro del Friuli e dell’Italia intera, triste e

disincantata è la previsione dell’autore, il declino economico si sommerà a quello sociale: «Fra



venti o trenta anni non ci saranno più friulani, non ci sarà più popolazione giovane che
contribuisca alla vita….. all’economia, al futuro o al presente. Forse ci saranno uomini e donne


provenienti da altre parti del mondo, civiltà differenti, con mentalità differente, con ideali
differenti. Succederà come a Costantinopoli all’Asia minore che era greca e cristiana ed è
diventata turca e mussulmana. C’entra la conquista militare turca ma c’entra anche il basso tasso
di natalità di tutta l’Asia Minore dei tempi precedenti, la conquista turca». La storia è maestra di


vita ma non ha allievi, perché spesso ripetiamo gli errori passati.