lunedì 2 febbraio 2015

Cervignano era lealista




Pur essendo un "pase irredentista" secondo le leggende dei tricoloruti (aveva alcuni irredentisti molto rumorosi), alla resa dei conti diede una trentina di volontari per l'Austria e 5 o 6 volontari per l'Italia: tutti gli altri servirono onorevolmente il loro Imperatore ed un soldato di Aquileia, fu anche la prima vittima della guerra italo-austriaca, in quel di Porto Buso.
Quando gli italiani giunsero a Cervignano dopo aver sconfitto l'ultima resistenza (un soldato sloveno si fece ammazzare sul ponte della Natissa, contrariamente agli ordini ricevuti di disturbare l'avanzata ma non impegnarsi in combattimenti), trovarono le barricate e gli abitanti chiusi in casa: niente festeggiamenti per i "liberatori" e sembra che ci rimasero molto male perchè gli erano stati promessi popoli festanti, vergini voluttuose e lanci di fiori.
Della gelida accoglienza degli italiani nel Friuli della Contea di Gorizia, sono piene le pagine delle cronache militari italiane. 1/3 circa della popolazione presente fu internato per punizione; celebre la questione del Duomo di Aquileia.
Cervignano subì etnocidio come tutte le terre occupate e tutti i loro popoli. Il primo distacco fu di passarla sotto la Provincia di Udine e toglierla da Gorizia, dove le istanze friulane sono sempre state più ben rappresentate che a Udine, per quanto paradossale ciò possa sembrare.
A Cervignano ora si vorrebbe insegnare il friulano di San Daniele e non quello autoctono che dovrebbe essere il più puro ed il più simile a quello del Patriarcato. Ma pazienza questo è solo un minimo aspetto dell'etnocidio, è sempre meglio un friulano anche se esotico, dell'etnocidio linguistico.
Cervignano come tutto il Friuli, fu pesantemente colonizzato dai militari italiani; ciò avveniva già dopo la Prima Guerra Mondiale ma molto di più dopo la seconda, quando le caserme crescevano come funghi, seguite poco dopo dalle pizzerie dove altri immigrati fornivano i loro cibi etnici ai conterranei: è inutile sottolineare che la gran parte dei militari italiani non erano del settentrione e ciò pesava molto di più sull'etnocidio (ad esempio, i numeri da 1 a 20 sono quasi identici in milanese ed in friulano).
Oggi a pochi minuti da Cervignano c'è un coro degli Alpini che canta canzoni anti austriache e colleziona pessime figure quando canta l'Inno della Gioia in tedesco con spiccata pronuncia maccheronica (cosa che i nonni degli Alpini di Cervignano non avrebbero certo fatto perchè anche chi non studiò il tedesco dopo le scuole primarie, conosceva almeno i principi basilari della pronuncia). Un esempio? "Freude scioner gotterfunken toc'ter aus elisium.."
In tutto il Friuli, i militari italiani in pensione, immigrati etnici, sono alla testa delle associazioni combattentistiche, attivissime e ben munite di contributi ed amicizie politiche. Ovviamente sono molto appoggiati dalle "destre" italiane ma negli ultimi anni, cioè da quando anche la sinistra italiana è diventata nazionalista, i loro appoggi politici sono totali.
Ci dicono che succede così anche a Cervignano. E che il bel bassorilievo dello Sclauzero, non sarà mai esposto in pubblico.
Sembra che la prima obiezione sollevata, sia stata che non andava bene il fucile del soldato austrofriulano rappresentato... in altre parole, l'Alpino forestiero del loro monumento ai caduti all'incrocio tra via Udine e la Statale, può tenere il fucile in mano ma i soldati austriaci di Cervignano, non possono.
Vi terremo aggiornati degli sviluppi, ma certi che il monument-denkmal-spomenik non sarà esposto nel 2015, anno nel quale gli italiani devono celebrare la loro vittoria e la nostra invasione, con la prossima pubblicazione degli "orrori" austriaci in Friuli.
Non sappiamo se sarà esposto in seguito, ne dubitiamo perchè la situazione etnica a Cervignano è fortemente compromessa. Se mai sarà esposto, lo sarà certamente in un posto poco visibile, non certo come i monumenti dei tricoloruti che sono tutti in posizioni strategiche.

Fonte: Vota Franz Josef