sabato 14 maggio 2016

Segni dei tempi, vecchie e nuove massonerie

Segni dei tempi, vecchie e nuove massonerie
 
di Agostino Nobile. - Fonte: http://www.radiospada.org/
 
Papa Bergoglio, Meditazione mattutina in Santa Marta, del 23 ottobre 2015: «I tempi cambiano e noi cristiani dobbiamo cambiare continuamente. Dobbiamo cambiare saldi nella fede in Gesù Cristo, saldi nella verità del Vangelo, ma il nostro atteggiamento deve muoversi continuamente secondo i segni dei tempi. Siamo liberi» E segue: «Qual è la verità? Qual è il messaggio che il Signore vuole darmi con quel segno dei tempi?»
Dato che la storia dei “segni dei tempi” mi ha sempre creato una certa allergia, dopo aver letto questa affermazione, l’anno scorso ho deciso finalmente di documentarmi.
Nel Vangelo di Matteo 1,3-4 troviamo la definizione “segni dei tempi”: «Sapete dunque interpretare l’aspetto del cielo e non sapete distinguere i segni dei tempi? Una generazione perversa e adultera cerca un segno, ma nessun segno le sarà dato se non il segno di Giona».
Scrive il biblista cardinale Gianfranco Ravasi, che non può certo essere tacciato di tradizionalismo: «Essa, infatti, non era molto aperta all’universalismo e – rileggendo Giona – non ne celebrava tanto la predicazione ai pagani (a loro un po’ sgradita), quanto piuttosto la liberazione prodigiosa dal rischio di morte nel ventre del grosso pesce. Anche per questo era, quindi, più facile l’applicazione della vicenda alla risurrezione sia da parte di Gesù sia da parte dei cristiani».
Quindi secondo questa interpretazione, che oggettivamente ci sembra la più coerente al Vangelo, il segno dei tempi deve essere applicato alla risurrezione di Gesù Cristo, e non come vuole il Vaticano II, ispirato dallo Spirito Santo che guida la Chiesa al dialogo col mondo.
Da quanto abbiamo letto pare proprio che Gesù Cristo si riferisca anche ai nostri tempi: «Una generazione perversa e adultera cerca un segno, ma nessun segno le sarà dato se non il segno di Giona».
Tra l’altro, potrei sbagliare, ma non mi sembra che la parola dialogo appaia sia nell’Antico che nel Nuovo Testamento.
Andiamo avanti. Nella Costituzione Gaudium et Spes, art. 4, si legge: “Per svolgere questo compito, è dovere permanente della Chiesa di scrutare i segni dei tempi e di interpretarli alla luce del vangelo, così che, in un modo adatto a ciascuna generazione, possa rispondere ai perenni interrogativi degli uomini sul senso della vita presente e futura e sul loro reciproco rapporto. Bisogna infatti conoscere e comprendere il mondo in cui viviamo nonché le sue attese, le sue aspirazioni e la sua indole spesso drammatiche”. Ma se il Vangelo non viene rispettato, come mi sembra stia avvenendo, significa che la Chiesa non è più guida del mondo ma è il mondo che la guida. La Chiesa che mette in sordina l’avvento del Cristo Salvatore non segue più “la luce dei vangeli” ma le penombre del mondo.
Qualsiasi fedele, pur ignorante in materia teologica, come lo è in parte il sottoscritto, potrebbe giustamente chiedersi: se la missione della Chiesa è il dialogo e la pace in terra, che bisogno c’era della venuta del Figlio di Dio, la Sua Passione e Resurrezione? Sarebbero potuti bastare maestri dell’etica come Socrate e Confucio. E poi, perché i profeti biblici annunciano la venuta del Messia? Il Cristo Salvatore non ha detto “Dialogate col mondo e portare la pace tra i popoli”, ma “Andate per tutto il mondo, predicate il vangelo a ogni creatura. Chi avrà creduto e sarà stato battezzato sarà salvato; ma chi non avrà creduto sarà condannato” (Marco 16,15-16).
Coi tempi che corrono Gesù Cristo potrebbe apparire duro e razzista, ma le Sue parole non lasciano scampo. Il che significa che la pace non si conquista col conto in banca, la pancia piena, l’ecologia, le leggi e i diritti sindacali, ma accogliendo Cristo. Cambiando il cuore dell’uomo.
Sempre Bergoglio afferma che certi atei si comportano meglio di molti cristiani. Se questa affermazione è vera, bisogna aggiungere che l’ateo in questione è cresciuto con una coscienza cristiana. Come dovremmo sapere, il senso del bene e del male non è uguale in tutte le culture e religioni. L’ateo non è mai esistito, è un prodotto della modernità, e chi tra di loro nobilita la cultura Greca e Romana, dimentica che questi popoli temevano gli dèi ed erano superstiziosi. L’ateo buono non è altro che un cristiano che si sente più intelligente di Dio. Non è un caso se questa tipologia umana si trova in un gregge privo di genuinità, costituito da intellettuali, narcisi e megalomani.
Ora, perché i segni dei tempi non possono essere considerati movimenti popolari che nascono e si diffondono spontaneamente? Ormai dovremmo averlo capito tutti, specialmente da quando la pubblicità è entrata nelle case di tutti. Il pensiero, i gusti, le mode, sono prodotti da chi possiede i mezzi di condizionamento, ovvero, i mass media. Ma c’è un altro aspetto ancora più subdolo da prendere in considerazione: i personaggi che dal ‘700 ad oggi sono padroni incontrastati dell’economia, degli assetti sociali e morali. Per cambiare la società del ‘700/’800 sono bastati 30/40 massoni organizzati, che hanno scatenato la Rivoluzione Francese. Hanno cambiato il mondo attraverso la dittatura, massacri e violenze, ma soprattutto grazie al tradimento di chi avrebbe dovuto servire la Chiesa di Cristo.
Secondo lo storico francese Jean Dumont, con gli scristianizzatori si allearono 24mila sacerdoti su 29mila di casi studiati. È la prova più eclatante che dimostra come una Chiesa balbettante, che degli ammonimenti evangelici fa carta straccia, è condannata ad essere fagocitata dai cosiddetti segni dei tempi. In questo caso da 40 massoni, tra cui veri e propri criminali, che autodefinendosi Illuministi, portarono la Francia alla bancarotta e il popolo alla fame. Più o meno quello che si sta verificando nei nostri giorni, grazie alle nuove massonerie che creano i cosiddetti segni dei tempi. La storia si ripete.
Il documento ufficiale Standards per l’educazione sessuale pubblicato nel 2010 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), agenzia specializzata dell’ONU, non è cosa nuova, è un programma che affonda le sue radici nelle prerogative della massoneria. Nell’aprile 1824 il massone carbonaro che si firma con lo pseudonimo Nubius, scrive una lettera al Fratello Volpe, dove tra l’altro si legge: «Il cattolicesimo, meno ancora della monarchia, non teme la punta di un pugnale ben affilato; ma queste due basi dell’ordine sociale possono cadere sotto il peso della corruzione. Non stanchiamoci dunque mai di corrompere. […] Ora, è deciso nei nostri consigli, che noi non vogliamo più cristiani; non facciamo dunque dei martiri, ma rendiamo popolare il vizio nelle moltitudini. Occorre che lo respirino con i cinque sensi, che lo bevano, che ne siano sature. Fate dei cuori viziosi e voi non avrete più cattolici […]. Ma perché sia profonda, tenace e generale, la corruzione delle idee deve cominciare fin dalla fanciullezza, nell’educazione. Schiacciate il nemico, qualunque esso sia, dicevano le istruzioni, ma soprattutto, schiacciatelo quando è ancora nell’uovo. Alla gioventù infatti bisogna mirare: bisogna sedurre i giovani, attirarli, senza che se accorgano. Andate alla gioventù e, se è possibile, fin dall’infanzia» (Mons. H. Delassus – Il problema dell’ora presente. Antagonismo tra due civiltà – Desclée & C. Roma Tipografi-Editori, Roma 1907).
Checché ne dicano pubblicamente gli alti gradi delle massonerie (Aspen Institute, Bilderberg, Council on Foreign Relations, Trilateral Commission, etc…), che si presentano come istituzioni al servizio della libertà, della democrazia e della pace fra i popoli, il programma descritto sopra è stato portato avanti durante due secoli, fino ad arrivare a scardinare la coscienza naturale. Questa decadenza è sotto gli occhi di tutti, ma le lobbies massoniche continuano a negare l’evidenza.
A partire dalla rivoluzione sessuale degli anni ’60 l’attacco alla famiglia è stato frontale. In pochissimi decenni siamo arrivati ai corsi di sessismo e omosessualismo nelle scuole e ai matrimoni per le persone dello stesso sesso. Un lavaggio cerebrale che sta annichilendo la famiglia, isolando l’essere umano in un limbo carnale autodistruttivo privo di legami affettivi. I politici che si oppongono vengono additati come retrogradi, oscurantisti, fascisti, razzisti. E il popolino ignorante, perché senza guida della Chiesa, si accoda. Nei media, soprattutto nelle reti Tv, è immancabile l’omosessismo, festival, varietà, commedie, fino ai film e talk show.
So per esperienza diretta che nelle scuole, anche cattoliche, non pochi adolescenti, plagiati dal bombardamento omosessualista, ridicolarizzano e emarginano chiunque osi affermare che il matrimonio gay non è naturale. Senza contare che a dodici tredici anni le ragazzine pensano già al sesso libero.
È così che si creano i segni dei tempi. A questa devastazione umana e sociale, la Chiesa bergogliana risponde – con furbizia – con una domanda totalmente avulsa dal contesto evangelico: “Qual è il messaggio che il Signore vuole darmi con quel segno dei tempi?”.
di Agostino Nobile. 
Autore di: “Quello che i cattolici devono sapere – Almeno per evitare una fine ridicola” e “Anticristo Superstar”