venerdì 27 maggio 2016

Citazioni rappezzate del Corano e propaganda mondialista

coranotagliatesta
 
di CdP Ricciotti. Fonte: http://www.radiospada.org/
 
Alcuni citano: “Chiunque uccida un uomo, sarà come se avesse ucciso l’umanità intera. E chi ne abbia salvato uno, sarà come se avesse salvato tutta l’umanità”.
Si riempiono la bocca, così, di queste righe rappezzate del Corano, tutti impegnati nella loro propaganda a “ponti” e “tolleranza”.
Ma è proprio vero che l’Islam abbia questo rispetto per la vita umana?
Negli ultimi anni, dicevamo, molti soggetti di intelligenza discutibile hanno dato prova della loro “cultura democratica”, tanto pro-islamica quanto anti-cattolica, usando tipo spot elettorale la Sura V, 32 del Corano, testé citata ma adeguatamente estrapolata e ricucita alla meglio.
In un attimo, così facendo, il temuto Corano diventa il “nobile Corano” e la violenta legge islamica viene trasformata in “cultura che sarà il nostro futuro”. La citazione è di una borghesotta (aspirante proletaria) molto nota.
Leggiamo adesso la Sura V, Al-Mâ’ida (La Tavola Imbandita) v. 32 ss. e contestualizziamola. Cito: “32. Per questo abbiamo prescritto ai Figli di Israele che chiunque uccida un uomo, che non abbia ucciso a sua volta o che non abbia sparso la corruzione sulla terra, sarà come se avesse ucciso l’umanità intera. E chi ne abbia salvato uno, sarà come se avesse salvato tutta l’umanità. I Nostri Messaggeri sono venuti a loro con le prove! Eppure molti di loro commisero eccessi sulla terra. 33. La ricompensa di coloro che fanno la guerra ad Allah e al Suo Messaggero e che seminano la corruzione sulla terra è che siano uccisi o crocifissi, che siano loro tagliate la mano e la gamba da lati opposti o che siano esiliati sulla terra: ecco l’ignominia che li toccherà in questa vita; nell’altra vita avranno castigo immenso, 34. eccetto quelli che si pentono prima di cadere nelle vostre mani. Sappiate, Allah è perdonatore, misericordioso”.
Appare evidente che la totale apertura all’Islam da parte dei vari annoiati personaggi, non è altro che espressione di odio ed intolleranza nei confronti di Dio, della Patria, della famiglia.
Siamo in presenza di una chiara mistificazione, ben sapendo di aprire le porte a tagliagola per credo e professione. Cosa può essere, se non odio massimo verso Dio, la Patria, la famiglia? I signori dell’odio sono dei professionisti in questo tipo di camouflage!
Leggiamo brevemente un noto commento di Robert Spencer:
*** Quello che non viene mai menzionato da tutti quelli che citano questo Versetto come se condannasse la violenza della jihad Islamica, sono molti fatti rilevanti: è inserito in un contesto di ammonimenti per gli infedeli e non è presentato come un principio universale; contiene questa importante eccezione “a meno che non sia un assassino o un malfattore”, ed è seguito dal Versetto 33, che specifica la pena per i malfattori: “Il castigo per chi muove guerra ad Allah e al suo Messaggero, e lotta con forza e sparge misfatti e corruzione sulla terra è: esecuzione o crocifissione o amputazione di mani e piedi di lati opposti o l’esilio dal paese: questa è la loro ignominia in questo mondo e subiranno una terribile punizione nell’altro”. Questo brano sta solo spiegando che cosa bisogna fare agli infedeli che rifiutano Maometto, non sta prescrivendo principi di alta moralità. ***
Ibn Warraq riassume così la questione: “I presunti nobili sentimenti sono in realtà un monito agli infedeli. Il messaggio è: ‘Comportatevi bene, altrimenti…’. Ben lontani dal condannare la violenza, questi Versetti evidenziano aggressivamente che chiunque si opporrà al Profeta sarà ucciso, crocifisso, mutilato o esiliato!”.
La Sura V, inoltre, prosegue in questa maniera: “Troverai che i più acerrimi nemici dei credenti sono i giudei e politeisti e troverai che i più prossimi all’amore per i credenti sono coloro che dicono: «In verità siamo nazareni», perché tra loro ci sono uomini dediti allo studio e monaci che non hanno alcuna superbia” (da Il Nobile Corano, 5:82, traduzione di Hamza Piccardo, UCOII).
Chiaramente si evince: a) la consapevolezza che gli islamici hanno della vita esemplare dei veri Cattolici; b) la potenza degli stessi nel fare proseliti.
Pertanto, i Cattolici, che ovviamente dicono no all’Islam (cit: “seminano la corruzione sulla terra”), sono considerati “nemici di Allah” e del “suo Messaggero”. Le pene previste per questi “infedeli” sono: “l’uccisione o la crocifissione o l’amputazione di mani e piedi in modo alternato o l’espulsione dalla terra, in questa vita e l’inferno nell’altra”. (cf. Corano 5:33 e passi paralleli).
Senza evocare alcun paradosso o cospirazione, gli agnostici radicali e gli atei fanatici/infervorati di casa nostra si dimostrano più pericolosi degli islamici, avendo raggiunto con essi un accordo – ideologico sì, ma palesemente pratico –  nella lotta alla cattolicità ed all’amore in generale.
L’islamico, ridotto ad essere bassa manovalanza di atei e giudaisti, non smetterà mai di tagliare teste (su commissione) a coloro che dicono: «In verità siamo nazareni».
 
di CdP Ricciotti.