martedì 1 dicembre 2015

Risposte alle farneticazioni dei "legittimisti moderni" sulla "questione spagnola".



D: Ma è vero che i Borbone dei rami Hispanoitaliani (Parma e Due Sicilie) non posseggono il titolo di Infante di Spagna?

R: No, non è vero! Quando nel XVIII secolo si ristabiliscono, almeno in parte, i domini spagnoli nella penisola italica, si stabiliscono due monarchie suffraganee, cioè semisovrane: soggette alla monarchia spagnola.
Per essere Re di Napoli o Duca di Parma era necessario essere Infante di Spagna. E la condizione di Infante di Spagna è di nascita. Cosa diversa sono le formule protocollari che si usavano per il riconoscimento della successione parmigiana o napoletana da parte del re delle spagne.
La successiva pratica adottata dagli usurpatori del trono spagnolo è irregolare e contraddittoria, oltre che  del tutto illegittima in ogni caso.

Comunque, questo titolo garantiva a questi, li dove si fosse presentata necessità e se questi avessero rispettato il diritto legittimo, l'ascesa al Trono di Spagna rinunciando, per esempio, al Trono di Napoli e di Sicilia!
Anche Roberto I di Parma possedeva il titolo di Infante di Spagna! Titolo trasmesso ai suoi figli, compreso Francesco Saverio, che divenne Principe delle Asturie nel 1936 e Re legittimo di Spagna nel 1952. Altri Principi dei rami Hispanoitaliani persero tale prerogativa riconoscendo il ramo usurpatore del Trono di Spagna; tra questi vi fu il Duca di Calabria Alfonso di Borbone e Austria (Alfonso I delle Due Sicilie dal 1894 al 1901) e i suoi discendenti, ed Elia di Borbone-Parma.

Ciò che ho riportato non è la mia opinione, ma sono le leggi successorie della monarchia spagnola. Per esempio, tanto Carlo Saverio (che doveva essere Duca di Parma, ma non lo è mai divenuto anche se ora usurpa tale titolo) quanto Don Sisto Enrico furono infanti di Spagna fin dalla nascita. Tutto ciò non solo per essere nati Principi di Parma, ma anche per essere rispettivamente nipote e figlio di un  re legittimo delle spagne, Saverio I.


D: Ma è vero che, dinasticamente, erano legittimi alla successione al Trono di Spagna (con tutte le prerogative del caso) altri Principi prima di Francesco Saverio di Borbone?

R: No! Nel 1936 la situazione (legittima) successoria vedeva molti dei rami discendenti da Filippo V di Spagna in condizione di illegittimità.
Il primo ramo è quello discendente da Francesco di Paola di Borbone-Spagna, ultimo genito di Carlo IV di Spagna e marito di Luisa Carlotta di Borbone-Due Sicilie, padre di Francesco d'Assisi di Borbone-Spagna il quale sposò l'usurpatrice Maria Isabella Luisa (detta Isabella "II") avendo come figlio quel Alfonso Francisco che, alla testa dell'esercito liberale, mosse guerra contro il legittimo Re Carlo VII di Spagna durante la Terza Guerra Carlista(1873-1876), un atto gravissimo che decretò la caduta della sua casata di anti-re.
Il secondo ramo è quello discendente da Alfonso di Borbone e Austria, Duca di Calabria, Conte di Caserta,  Re delle Due Sicilie come Alfonso I , che fu generalissimo del Real Esercito  negli ultimi anni della Campagna di  Carlo VII di Spagna , il quale riconobbe l'usurpazione che precedentemente aveva combattuto nel campo di battaglia; avendo autorizzato il suo secondogenito , don Carlo Tancredi, a contrarre matrimonio con la principessa Mercedes, presunta erede e sorella del principe Alfonso di Borbone e Asburgo (detto Alfonso "XIII"). Ed è con questo atto che la discendenza di Alfonso di Borbone delle Due Sicilie, e del secondogenito Carlo, perse la prerogativa  di fregiarsi del titolo di Infanti di Spagna e la possibilità di ascendere legittimamente al Trono di Spagna . Per la legittimità quello fu il preciso momento della perdita di tali prerogative , qualità e onori. Dal matrimonio del secondogenito Carlo Tancredi, tutti i principi del ramo dei Borbone-Due Sicilie hanno riconosciuto il ramo usurpatore del Trono di Spagna. Facendo ciò si misero contro il ramo primogenito della Casa di Borbone (dal 1883) , e contro il Capo di quest'ultima, oltre che contro il legittimo Re di Spagna Carlo VII ed i suoi successori.
Questo atteggiamento è stato mantenuto continuamente nel corso degli anni , dal momento in cui Carlo Tancredi risiedette liberamente e  definitivamente  in Spagna  divenendo parte integrante della Corte liberale. I suoi discendenti e quelli degli altri figli di Alfonso hanno mantenuto fino ad oggi  il riconocimento del ramo usurpatore , con il quale successivamente si sono maggiormente imparentati  in seguito  al matrimonio del principe Giovanni di Borbone e Battenberg con la principessa  María de las Mercedes, figlia del principe Carlo Tancredi.
Il semplice matrimonio di Don Carlo Tancredi con la principessa Mercedes, rinunciando a tutti i víncoli polítici con il ramo liberale ,  non sarebbe stato causa dell'esclusione dalla successione ; però le circostanze del matrimonio e quelle  del riconoscimento costante e definitivo del ramo usurpatore ,  e la seguente  defezione di  tutto il  ramo dei Borbone di Napoli, ha precluso ad essi non soltanto il diritto a poter succedere al Trono di Spagna , ma anche di succedere a quello di Napoli (per approfondire: http://associazione-legittimista-italica.blogspot.it/2014/07/i-borbone-di-napoli-e-la-perdita-della.html).
Anche Elia, più vecchio tra i figli  maschi mentalmente abili del Duca Roberto I di Parma,  aveva riconosciuto il ramo usurpatore subendo di conseguenza la perdita di ogni diritto. Ed ecco il motivo che portò la successione legittima a ricadere su Francesco Saverio!


D: Ma è vero che, secondo la Pragmatica Sanzione del 1776 emanata da Carlo III, il matrimonio tra Francesco Saverio di Borbone (Saverio I di Spagna) e Maddalena di Borbone-Busset è da considerarsi nullo e dinasticamente invalido (morganatico)?

R: Assolutamente no! Una pragmatica non è una legge fondamentale. Per cambiare una legge fondamentale è necessaria la convocazione delle Cortes, che inoltre possono rifiutare il cambiamento proposto.
In cambio, la pragmatica sanzione è una norma emanata solo dal re, che lo stesso sovrano o un suo successore può cambiare o può dispensare, se c'e motivo di importanza.
Il re legittimo, Don Giacomo III, ha dato fin dal primo momento il trattamento di altezza reale a donna Maddalena di Borbone-Busset. Non solo: è stato lui stesso il testimone di nozze, il quale ha portato all'altare donna Maddalena.
Il successore di Don Giacomo III , il re Alfonso XII , ribadisce più volte nei documenti ufficiali che la prole di Francesco Saverio e donna Maddalena è abile a tutti gli effetti alla successione.
Si consideri anche che tutte le corti europee riconobbero il rango reale di Donna Maddalena. Incluse quelle ostili dinasticamente e politicamente. Un esempio: Casa Savoia, i cui protocolli sono di facile consultazione. Ci si riferisce a Donna Maddalena sempre come "Sua Altezza Reale" mentre, per esempio, le mogli dei figli dell'usurpatore Alfonso (detto "XIII"), Alfonso e Giacomo, furono sempre chiamate "signora" e figuravano alla fine di tutti, dietro alla semplice nobiltà di corte.

Nell'uso dei Re legittimi (carlisti) in esilio, il trattamento di Altezza Reale ai membri della loro famiglia si dava solo se ciò corrispondeva.
Inoltre, il diritto di Donna Maddalena era esplicito con il riconoscimento del suo rango reale da due Re consecutivi, Don Giacomo III e Don Alfonso Carlo.
Quello che probabilmente alcuni ignorano è che, essere riconosciuto Duca di Parma comporta necessariamente la condizione di Infante di Spagna.
Un Re può sospendere o adattare l'applicazione di una pragmatica. Questo è ovvio, e non necessita di "consenso". Comunque, il consenso dei Borbone Parma legittimi fu assoluto.
 
Presidente e fondatore A.L.T.A. Amedeo Bellizzi.


Riferimenti bibliografici:

Capitoli IV, IX, XI  del libro ¿QUIÉN ES EL REY?  di FERNANDO POLO .

La Familia Rival, di Juan Balansò