lunedì 28 dicembre 2015

La storia "taroccata" dagli "italiani" con i leoni marciani


Il leone marciano posto dagli
"italiani" sul castello di Gorizia
 per "taroccare" la storia. 
Ma la storia non finì col 1918. Immediatamente dopo il 3 novembre di quell'anno, ci fu un improvviso movimento di leoni marciani da apporre nelle cosìdette "terre irredente". Uno fu trovato in zona, quello di Gorizia che la Serenissima non era riuscita ad issare durante i 5 mesi di occupazione... fu montato sull'ingresso del cancello nella primavera del 1919 dal generale Cattaneo.
L'italianizzazione della storia della Serenissima era già patrimonio nazionalista da diverso tempo, il suo cantore più famoso era stato D'Annunzio. Come gli italiani si dichiaravano eredi dell'impero romano, così dichiaravano che la Serenissima era "roba italiana", senza mai spiegare perchè i veneziani conquistarono un bel po' di terre della Penisola e sull'altra sponda dell'Adriatico, ma non si sognarono mai di appiccicarsi il nome Italia o di sentirsi "italiani".
L'esodo dei leoni marciani proseguì... alcuni molto antichi venivano spostati da Venezia per taroccare la storia, come ad esempio quello che fu apposto ad Illirska Bistrica, dove nessun veneziano aveva mai messo piede. Altri venivano costruiti ex novo, come quello che fu apposto a Fiume sul nuovo "molo San Marco"... senza dire che Fiume fu saccheggiata un paio di volte dalla Serenissima ma che pur di non finire sotto di essa, la città si diede all'Ungheria e poi al Regno di Croazia e Slavonia.
Contemporaneamente, veniva creata la "mistica veneto-italiana". Ad esempio con i leoni marciani usati per il "battaglione San Marco" e per i "lagunari". La canzone che tutti i cittadini del Litorale erano costretti a cantare durante la leva di marina, dice: "Venezia amor d'ogni italian fra i marmi e l'or... noi vedevam, ogni mattin, splendere d'or, tutta Trieste al nuovo sole, vedevam l'ala tricolor sul golfo intersenza timor, sciogliere il volo (quando mai?)"
Ancora prima di d'Annunzio, ci aveva pensato quel dannato Isaia Ascoli (sempre maledetto sia il suo nome) che aveva coniato le "regioni" Venezia Tridentina, Venezia Giulia e Venezia Euganea. La Venezia Euganea comprendeva anche le province del Friuli.
Ai tempi di Mussolini, si diceva "Le 3 Venezie", la parola "Triveneto" non sappiamo quando comparve, temiamo sia una invenzione dell'Italia repubblicana.
A proposito... se cercate su wikipedia italiana, leggerete che ne facevano parte anche "parti della Venezia Giulia oggi appartenenti a Slovenia e Croazia". Ad esempio Kobarid, Postojna, Idrija... e Pisino che fu dominato dalla Serenissima per poco più di un secolo, ovviamente Fiume ed alcune isole, Gorizia e Trieste che non lo furono mai... l'ultima, solo durante le tre brevi occupazioni medievali.
La cosa più triste, è che ai nazionalisti veneti più sfegatati, una parte della mitologia italo-veneta sta più che bene. Su una delle loro pagine scrivono che "il leone del castello di Gorizia non è un falso storico..." in altre parole, bastava il trasporto e l'intenzione di affiggerlo. Rivendicano l'Istria e la Dalmazia in quanto "venete"... esattamente come i più sfegatati nazionalisti italiani. Non solo non sono indipendenti, ma già rivendicano terre di altre Regioni e di altri Stati. Ed incitano all'odio etnico avendo sposato in toto la versione fascista delle foibe, sostituendo la parola "italiani" attribuita agli abitanti di quelle terre, con la parola "veneti". Cosa vogliono in realtà?


Fonte: Vota Franz Josef