Con il formale atto di protesta che il re Francesco II inoltrò il 6 settembre del 1860 alle corti europee e a tutti i governi del mondo si concluse il breve regno di questo giovane e coraggioso sovrano a Napoli.Dopo essersi infatti congedato col personale di corte e salutati tutti i ministri del governo napolitano il re lasciò Napoli e difese per mesi con la regina Maria Sofia l'indipendenza della Patria Napoletana da Gaeta ,nonchè con grande spirito eroico il proprio onore di capo di stato e di soldato nel generale sfacelo dell'apparato amministrativo delle Due Sicilie ,a seguito del quasi collasso dei poteri militari e nonostante i tradimenti di alcuni ministri e membri della stessa famiglia reale.Cercò di salvare la dignità della propria dinastia contro le violenze usurpatrici garibaldine e contro l'invasione del Regno da parte di soggetti ufficialmente indipendenti da qualsiasi potenza straniera(ma supportati dal governo liberale britannico ad esempio) .Egli lasciò con mestizia anzitempo la capitale dello stato ,onde evitare che all'interno delle mura civiche si combattesse e si spargesse sangue per la sua corona per evitare distruzioni e per salvaguardare i beni artistici e monumentali della vasta metropoli.è significativo notare che:a il sovrano nella nota ufficiale di protesta denuncia di fronte alle nazioni europee la violazione persistente del diritto delle genti e di qualsiasi norma di diritto pubblico europeo da parte delle truppe garibaldine che si avvalsero della coalizione di tutte le forze rivoluzionarie disponibili ,b evidenzia che i governi rivoluzionari costituiti in Sicilia ,Calabria,Lucania ed in alcune zone del barese e del salernitano agissero in nome di Vittorio Emanuele II di Savoia,re di Sardegna(con il gabinetto del quale fino a quel momento il regno delle Due Sicilie intratteneva regolari ed amichevoli relazioni diplomatiche ) ed acclamato da costoro re d 'Italia e sotto la dittatura del generale Giuseppe Garibaldi .Si comprende nella lettura dell'ultimo decreto che compare nella collezione delle leggi e dei decreti reali che Francesco II diffidasse del comportamento amichevole di Cavour e del re Vittorio Emanuele II ,sovrano che subdolamente e pubblicamente continuava a condannare l'impresa dei mille(segretamente invece sostenuta) giudicandola un atto di pirateria a danno di uno stato sovrano amico.c amareggiato constatò l'inadeguatezza ,se non la mancanza di sostegno militare ed ideologico da parte delle potenze conservatrici europee(Prussia,Russia ed Austria)ed il complotto internazionale volto a detronizzarlo e a destabilizzare politicamente il sud .Rimane un documento di fondamentale importanza per comprendere il dramma umano e politico dell'ultimo sovrano delle Due Sicilie DECRETO REALE N 150 DEL GOVERNO COSTITUZIONALE NAPOLETANO DEL 6 SETTEMBRE 1860
IN NOME DI SUA MAESTà FRANCESCO II,PER LA GRAZIA DI DIO RE DELLE DUE SICILIE ,ETC ETC
DACCHè UN ARDITO CONDOTTIERO,CON TUTTE LE FORZE DI CHE L'EUROPA RIVOLUZIONARIA DISPONE,HA ATTACCATO I NOSTRI DOMINI INVOCANDO IL NOME DI UN SOVRANO D'ITALIA,CONGIUNTO ED AMICO,NOI ABBIAMO CON TUTTI I MEZZI IN POTERE NOSTRO COMBATTUTO DURANTE CINQUE MESI PER LA SACRA INDIPENDENZA DEI NOSTRI STATI . LA SORTE DELLE ARMI CI è STATA CONTRARIA.L'ARDITA IMPRESA ,CHE QUEL SOVRANO NEL MODO PIU FORMALE PROTESTAVA SCONOSCERE ,E CHE NON PERTANTO ,NELLA PENDENZA DI TRATTATIVE DI UN INTIMO ACCORDO,RICEVEVA NEI SUOI STATI PRINCIPALMENTE AIUTO ED APPOGGIO,QUELLA IMPRESA ,CUI TUTTA L'EUROPA ,DOPO AVER PROCLAMATO IL PRINCIPIO DI NON INTERVENZIONE,ASSISTE INDIFFERENTE ,LASCIANDOCI SOLI LOTTARE CONTRO IL NEMICO DI TUTTI ,è SUL PUNTO DI ESTENDERE I SUOI TRISTI EFFETTI FIN SULLA NOSTRA CAPITALE .LE FORZE NEMICHE SI AVANZANO IN QUESTE VICINANZE. D'ALTRA PARTE LA SICILIA E LE PROVINCIE DEL CONTINENTE ,DA LUNGA MANO ED IN TUTTI I MODI TRAVAGLIATE DALLA RIVOLUZIONE,INSORTE SOTTO TANTA PRESSIONE ,HANNO FORMATO DEI GOVERNI PROVVISORI COL TITOLO E SOTTO LA PROTEZIONE NOMINALE DI QUEL SOVRANO ,ED HANNO CONFIDATO AD UN PRETESO DITTATORE L'AUTORITà ED IL PIENO ARBITRIO DEI LORO DESTINI. FORTI DEI NOSTRI DIRITTI ,FONDATI SULLA STORIA ,SUI PATTI INTERNAZIONALI E SUL DIRITTO PUBBLICO EUROPEO ,MENTRE NOI CONTIAMO PROLUNGARE,FINCHè CI SARà POSSIBILE,LA NOSTRA DIFESA ,NON SIAMO MENO DETERMINATI A QUALUNQUE SACRIFIZIO PER RISPARMIARE GLI ORRORI DI UNA LOTTA E DELL'ANARCHIA A QUESTA VASTA METROPOLI ,SEDE GLORIOSA DELLE PIU VETUSTE MEMORIE E CULLA DELLE ARTI E DELLA CIVILTà DEL REAME. IN CONSEGUENZA NOI MUOVEREMO CON IL NOSTRO ESERCITO FUORI DELLE SUE MURA,CONFIDANDO NELLA LEALTà E NELL'AMORE DEI NOSTRI SUDDITI PEL MANTENIMENTO DELL'ORDINE E DEL RISPETTO DELL'AUTORITà .NEL PRENDERE TANTA DETERMINAZIONE SENTIAMO PERò AL TEMPO STESSO IL DOVERE,CHE CI DETTANO I NOSTRI DIRITTI ANTICHI ED INCONCUSSI,IL NOSTRO ONORE ,L'INTERESSE DEI NOSTRI EREDI E SUCCESSORI,E PIU ANCORA QUELLO DEI NOSTRI AMATISSIMI SUDDITI ,ED ALTAMENTE PROTESTIAMO CONTRO TUTTI GLI ATTI FINORA CONSUMATI E GLI AVVENIMENTI CHE SI SONO COMPIUTI O SI COMPIRANNO IN AVVENIRE.RISERBIAMO TUTTI I NOSTRI TITOLI E RAGIONI ,SORGENTI DA SACRI ED INCONTESTABILI DIRITTI DI SUCCESSIONE ,E DAI TRATTATI ,E DICHIARIAMO SOLENNEMENTE TUTTI I MENTOVATI AVVENIMENTI E FATTI NULLI,IRRITI,E DI NIUN VALORE,RASSEGNANDO PER QUEL CHE CI RIGUARDA NELLE MANI DELL'ONNIPOTENTE IDDIO LA NOSTRA CAUSA E QUELLA DEI NOSTRI POPOLI ,NELLA FERMA COSCIENZA DI NON AVER AVUTO NEL BREVE TEMPO DEL NOSTRO REGNO UN SOL PENSIERO CHE NON FOSSE STATO CONSACRATO AL LORO BENE E ALLA LORO FELICITà. LE ISTITUZIONI CHE ABBIAMO LORO IRREVOCABILMENTE GARENTITE,NE SONO IL PEGNO.QUESTA NOSTRA PROTESTA SARà DA NOI TRASMESSA A TUTTE LE CORTI,E VOGLIAMO CHE SOTTOSCRITTA DA NOI,MUNITA DEL DEL SUGGELLO DELLE NOSTRE ARMI REALI ,E CONTRASSEGNATA DAL NOSTRO MINISTRO DEGLI AFFARI ESTERI ,SIA CONSERVATA NEI NOSTRI REALI MINESTERI DI STATO DEGLI AFFARI ESTERI,DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI ,E DI GRAZIA E GIUSTIZIA ,COME UN MONUMENTO DELLA NOSTRA COSTANTE VOLONTà DI OPPORRE SEMPRE LA RAGIONE ED IL DIRITTO ALLA VIOLENZA ED ALLA USURPAZIONE. NAPOLI IL DI 6 DI SETTEMBRE 1860 FIRMATO FRANCESCO CERTIFICATO CONFORME -IL MINISTRO SEGRETARIO DI STATO E PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI DON ANTONIO SPINELLI