lunedì 4 febbraio 2013

Meglio seder sul Trono per compromesso o non sedervi per onor?: Regno di Spagna (1° Parte)




Nell'articolo  precedente di questa serie di pubblicazioni intitolate "Meglio seder sul Trono per compromesso o non sedervi per onor?" abbiamo analizzato la prima delle monarchie vigenti nell'attuale Europa, il Regno Unito. In questo secondo articolo analizzeremo un'altra monarchia sottolineando tutto ciò che c'è di necessario per capire se ci troviamo di fronte ad una VERA Monarchia (Tradizionale e legittima) oppure ad una, come è di prassi nel mondo dell'apparenza, semplice  Repubblica coronata:



Regno di Spagna:
 
 
 
 
 
L'attuale Famiglia Reale del Regno di Spagna è quella composta da Juan Carlos di Borbone, da sua moglie   Sofia di Grecia e dai loro discendenti diretti. La famiglia reale non dev'essere confusa con la "famiglia del re"(1), che è molto più estesa.
Prima di passare in rassegna i componenti dell'attuale Famiglia Reale Spagnola e l'attuale situazione della Spagna è d'obbligo fare alcune precisazioni: da chi discendono? qual è la loro storia? Perché seggono sul Trono? Cercherò di rispondere esaustivamente a tutte queste domande:
 
 
Le radici della discordia
 
 
 
Carlo III di Borbone
Il grande Re Carlo III di Spagna.
 
 
Nel 1788, alla morte di Carlo III, salì al trono il figlio secondogenito del defunto sovrano, Carlo IV . Diverso dal padre per audacia e determinazione , con l'invasione francese in Spagna , il suo governo venne facilmente soggiogato dalla sua sposa Maria Luisa di Borbone-Parma e dal suo amante, Manuel Godoy . Questo stato di cose permisero  alla Rivoluzione Francese di imporsi anche in Spagna sull'Ancien regime.
Carlo IV prese l'iniziativa nel di derogare la Legge salica,  clausola principale del trattato di Utrecht che regolava la successione al Trono di Spagna e Francia dalla fine della Guerra di Successione Spagnola (1700 - 1713)e  ratificato  dalla firma del capostipite della Casata dei Borbone di Spagna ,  Filippo V, con la quale le figlie femmine erano escluse dalla successione al trono. Questa misura venne  rettificata dalle Cortes nel 1789, ma ciò nonostante non fu promulgata. Questa deroga , inizialmente, era posta alla "mitigazione" della Legge Salica trasformandola in Semi-Salica.

File:Charles IV of Spain.jpg
Carlo IV di Spagna

 
Durante il debole Regno di Carlo IV emerse un ambiguo personaggio , Manuel Godoy. Simpatizzante napoleonico , cavaliere del corpo di guardia della regina  , acquistò sempre più importanza all'interno della Corte spagnola, grazie alla sua influenza sulla Regina e sua amante Maria Luisa. In pochi anni passò da cavaliere a Duca di Alcudia e Sueca, capitano, generale e alla fine nel 1792 Ministro Universale di Carlo IV con il potere assoluto.
Godoy sottoscrisse con la Francia la Pace di Basilea nel 1795. Nel 1796, conclusasi la fase più radicale della Rivoluzione, Godoy firmò il Trattato di Sant'Idelfonso e la Spagna diventò alleata della Francia. Questo cambio radicale di rotta politica comportò l'inimicarsi della Gran Bretagna, principale avversaria della Francia rivoluzionaria e tradizionale nemica della Spagna, per le dispute sull'egemonia marittima ed il commercio con le Americhe. L'esercito spagnolo perse contro gli inglesi di fronte al Cabo de San Vicente al sud est del Portogallo nel 1797, però a Cadice e a Santa Cruz de Tenerife gli spagnoli resistettero agli attacchi dell'Ammiraglio Nelson. In America i britannici occuparono l'Isola di Trinidad. Questo provocò la caduta di Godoy, nel maggio del 1798. Egli venne sostituito con un Governo provvisorio nel quale si succedettero Francisco de Saavedra e Mariano Luis de Urquijo tra il 1798 e il 1800.


Manuel Godoy
 
 
 
File:María Luisa de Parma in 1789.jpg
 Maria Luisa di Borbone-Parma, Regina consorte di Spagna, ritratta nel 1789.


 
La salita al potere di Napoleone nel 1799 e la sua auto-proclamazione ad Imperatore nel 1804 alterò le relazioni internazionali e si rinnovò la presa di potere della Francia Rivoluzionaria sulla Spagna di Carlo IV. Napoleone aveva bisogno, nella sua lotta per il predominio sull'Europa, del supporto spagnolo, soprattutto del suo esercito. Per questo Napoleone fece pressioni su Carlo IV affinché restituisse il potere al suo principale agente nella corte spagnola, Godoy,  il che avvenne nel 1800 . Godoy firmò il trattato di San Ildefonso, nel quale metteva a disposizione di Napoleone l'esercito spagnolo per utilizzarlo nella sua guerra.  Godoy dichiarò nel 1802 guerra al Portogallo, il principale alleato britannico del continente, prima che lo facesse Napoleone. Questo conflitto, conosciuto come la Guerra degli Aranci determinò la crisi finale.
 
 
Napoleone Bonaparte "Imperatore dei francesi"
 
 
 
 
Il continuo susseguirsi di guerre aggravò profondamente la crisi del Governo e dell'economia. I ministri di Carlo IV divisi in due fazioni ( una pro-francese e l'altra decisamente anti-francese), temevano che la rivoluzione , già dilagante in Spagna a causa della recente politica, sovvertisse irrimediabilmente la Società  e l'ordine tradizionale.
Nella Guerra degli Aranci la Spagna riuscì a conquistare la città portoghese di Olivenza (dalla quale Godoy inviò a Maria Luisa un rametto di arancio in segno di conquista, da qui il nome). Il conflitto che mise definitivamente in crisi la Spagna fu la partecipazione con la sua flotta alla disfatta francese nella Battaglia di Trafalgar.

Battaglia di Trafalgar
 
 

Questa degradazione della Monarchia spagnola si acuì con l'Ammutinamento di Aranjuez nel 1808, con il quale il Principe ereditario, futuro Ferdinando VII, ambizioso ed arrivista, eliminò Godoy dal governo e detronizzò suo padre. Il debole Carlo IV si trovò allora costretto a chiedere l'aiuto di Napoleone, con il quale poco tempo prima aveva preso un accordo per far passare le truppe francesi in territorio spagnolo al fine di invadere il Portogallo per poi dividerselo (tramite il Trattato di Fontainebleau). Approfittando della debolezza di Carlo IV e della diatriba famigliare in corso, Napoleone occupò anche la Spagna, (dando inizio alla Guerra d'indipendenza spagnola, 1808-1814) e fece trasferire la Famiglia Reale a Bayonne (Francia); Qui fece in modo che Ferdinando restituisse la Corona a Carlo, che a sua volta la cedette a Napoleone che infine la consegnò a suo fratello Giuseppe, che "regnò" in Spagna sotto il nome di "Giuseppe I".
Carlo IV rimase prigioniero di Napoleone presso l'ambasciata spagnola di Roma fino alla disfatta finale nel 1814; però in quello stesso anno fu il Principe Ferdinando con estrema arguzia ad impossessarsi del Trono spagnolo salendovi con il nome di Ferdinando VII , mantenendo suo padre esiliato per evitare problemi futuri sulla questione della  Corona. Carlo IV e la sua sposa morirono esiliati alla Corte Papale.



Tra dispute familiari, occupazione napoleonica , e la salita al Trono di Ferdinando VII




 


 
File:Francisco de Goya y Lucientes 054.jpg
Carlo IV con la moglie e il resto della famiglia Reale di Spagna


Breve riepilogo : Carlo IV ebbe 14 figli dei quali  tre maschi raggiunsero l'età adulta: Ferdinando (1784) Carlo Maria (1788) Francesco di Paola ( 1794). Il primogenito, Ferdinando , del quale abbiamo già parlato in precedenza , ed il fratello Carlo Maria , di quattro anni più giovane, ebbero sempre scontri dovuti prevalentemente a visioni politiche  ed etiche nettamente differenti . E' saggio analizzare la personalità di entrambi ma con un "accento" iniziale su Ferdinando per comprenderne le scelte e i comportamenti che egli intraprese e le reazioni che ne scaturirono da parte del fratello : Ferdinando crebbe sviluppando un forte astio nei confronti della madre e del prediletto di quest'ultima: Manuel Godoy, primo ministro ed amante della Regina Maria Luisa. Fin da giovane, Ferdinando cospirò contro entrambi i suoi genitori regnanti e contro Godoy, incoraggiato dal suo precettore, il canonico Juan Escoiquiz. Intorno al giovane Principe delle Asturie si era formato un nucleo di oppositori composto dai membri dell'alta nobiltà anti-francese che desideravano la caduta di Godoy. Nel 1807 si attuò una prima cospirazione. L'ammutinamento venne scoperto e Ferdinando giudicato di conseguenza in quello che viene definito: Processo dell'Escorial. Il principe denunciò tutti i suoi collaboratori e chiese perdono ai suoi genitori. Il Tribunale, per mano dei cospiratori, uomini di un certo peso politico, assolse tutti gli implicati.

Partendo da sinistra: Carlo Maria e Ferdinando ritratti in giovane età (dettaglio del dipinto della famiglia Reale di Carlo IV)



Poco dopo, nel marzo del 1808, in presenza delle truppe francesi in Spagna (per via del Trattato di Fontainebleau), la corte si trasferì a Aranjuez, come parte di un piano di Godoy per trasferire la famiglia Reale in America se ci fosse stato bisogno in caso di attacco da parte dei francesi. Il 17 di marzo, il popolo, istigato dai sostenitori di Ferdinando, assalì il palazzo del Príncipe de la Paz (Godoy). Cosicché Carlo IV, per salvare la vita di Godoy, fu costretto ad abdicare a favore di suo figlio il 18 di marzo. Questi fatti sono noti come La rivolta di Aranjuez , della quale abbiamo accennato alcune cose in precedenza.
Ferdinando tornò alla corte, dove venne acclamato dal popolo di Madrid. Tuttavia, le truppe francesi per mano del generale Murat avevano già occupato la Capitale il giorno prima (23 de marzo). Il Re deposto e la sua sposa si misero sotto la protezione di Napoleone e si rifugiarono difesi dalle truppe di Murat. Contemporaneamente, Napoleone invitò  Ferdinando a riunirsi con lui, il sovrano spagnolo accettò l'invito nella speranza che il Bonaparte lo riconoscesse e rispettasse come Re di Spagna. Benché al principio la riunione avrebbe dovuto svolgersi in Spagna, alla fine si tenne a Bayona. Il 20 aprile, Ferdinando passò la frontiera, del tutto ignaro che quello sarebbe stato per lui l'inizio di un esilio che sarebbe durato sei anni. Nel frattempo, Napoleone riuscì a liberare Godoy e lo fece portare a Bayona, insieme con Carlo IV e Maria Luisa, scortato dalle truppe francesi, arrivò il 30 aprile. Mentre, a Madrid, il popolo si mosse in rivolta contro i francesi. I fatti del 2 maggio del 1808 segnano l'inizio della Guerra d'indipendenza spagnola.

File:Joachim Murat general uniform.jpg
Gioacchino Murat in uniforme da Generale


La situazione a Bayona prese l'aspetto di un teatrino. Carlo IV dichiarò che la rinuncia al trono causata dalla rivolta di Aranjuez era nulla e pretese la restituzione dei suoi diritti. Allo stesso tempo però egli, aveva ceduto in precedenza questi diritti a Napoleone in cambio dell'asilo politico in Francia per lui, sua moglie ed il suo "prediletto" Godoy così come una ricca pensione (30 milioni di reali annui). In pratica Carlo aveva venduto la Spagna a Napoleone. Quando arrivarono a Bayona le notizie della rivolta di Madrid e della sua consequenziale repressione, Napoleone ordinò a Ferdinando VII di riconoscere suo padre come sovrano legittimo. In cambio di un castello e di una pensione annuale di quattro milioni di reali, egli accettò, senza fare una piega , decisione alla quale si oppose fortemente il fratello Carlo Maria che non voleva svendere i suoi principi e diritti ad un usurpatore. Il 5 maggio del 1808, la corona di Spagna cadde nelle mani di Napoleone, il quale la cedette a suo fratello, Giuseppe Bonaparte, che, come visto in precedenza, regnerà in Spagna come Giuseppe "I". Tutti questi complicati atti di passaggi di corone per il Regno di Spagna hanno il nome di Abdicazioni di Bayona.

File:Josée Flaugier - Portrait of King Joseph I (ca. 1809) - Google Art Project.jpg
Giuseppe Bonaparte ritratto nel 1809
 

Le Abdicazioni di Bayona non costituirono unicamente un vergognoso cambio "dinastico" ma una totale mancanza di regalità da parte di Carlo IV e di Ferdinando.
Intanto, Ferdinando vide come Napoleone non si disturbasse a rispettare l'accordo preso a Bayona, facendolo internare insieme con suo fratello Carlo Maria e suo zio Antonio, nel castello di Valençay (proprietà di Talleyrand), un paese di 2000 abitanti nel centro della Francia, a 300 chilometri da Parigi. Ferdinando rimase a Valençay fino alla fine della Guerra d'indipendenza spagnola. Tuttavia, le sue condizioni di prigioniero politico non furono così severe, si può dire che era rinchiuso in una gabbia dorata. Talleyrand si lamentava del fatto che gli avevano rotto il tetto del castello a causa del gran numero di fuochi artificiali per celebrare le vittorie di Napoleone o i suoi compleanni. E' utile sottolineare che a queste "feste" non vi partecipò mai Carlo Maria che visse quella prigionia tra la sofferenza per la situazione di cattività ed il rancore per il fratello fellone ed il debole padre.
Il Talleyrand fu "costretto" anche a costruire una nuova sala da ballo per far fronte alla gran quantità di balli dati da Ferdinando.

CASTELLO DI VALENCAY
Il castello di Valençay . Luogo di detenzione di Ferdinando e del fratello minore Carlo Maria.
 




Tuttavia, la condizione di prigioniero di Napoleone creò il mito di Ferdinando il Deseado (Desiderato), vittima innocente di Napoleone . Anche la Corte di Cadice, che redasse ed approvò la Costituzione del 1812 non discusse sulla persona del sovrano e dichiarò come unico e legittimo re della Nazione spagnola Ferdinando VII di Borbone.
Nel luglio del 1812, il Duca di Wellington, al comando di un esercito anglo-ispanico e penetrando dal Portogallo, batté le truppe francesi ad Arapiles, espellendoli dall'Andalusia e minacciando Madrid. Anche se i francesi contrattaccarono, ci fu una nuova ritirata dell'esercito francese dalla Spagna i primi del 1813, come avverrà nella disastrosa Campagna di Russia. Ciò permise alle truppe alleate di cacciare definitivamente Giuseppe Bonaparte da Madrid e sconfiggere definitivamente i francesi nella battaglia di Vitoria e nella battaglia di San Marcial. Giuseppe Bonaparte lasciò il paese. Napoleone si apprestò a difendere la sua frontiera meridionale, aspettando di poter negoziare con Ferdinando VII un'uscita, che si concretizzerà in un trattato di pace.

 
Sir Arthur Wellesley, I duca di Wellington
 
 
File:Arthur Wellesley duca di Wellington a Vitoria.jpg
Il Duca di Wellington dirige il suo esercito alla battaglia di Vitoria

 
 

In cambio della sua neutralità in ciò che restava della guerra, Ferdinando VII recuperò la sua corona (primi del 1814) e accordò la pace con la Francia. Acconsentì anche il perdono per i seguaci spagnoli di Giuseppe Bonaparte: los afrancesados. Questo accordo si conosce come Trattato di Valençay (11 novembre 1813). Anche se il trattato era già rettificato, Ferdinando VII venne liberato e rientrò in Spagna solo nel marzo del 1814. Passò la frontiera il 24 marzo.
Secondo i decreti della corte liberale nata in periodo francese, Non si riconoscerà per libero il re, né per tanto, gli si presterà obbedienza finché [...] non presti giuramento all'articolo 173 della Costituzione. Ferdinando VII, tuttavia, questa volta non si svendette e si rifiutò di ottemperare agli accordi sottoscritti dalla Reggenza ed entrò a Valencia il 16 aprile. Lì lo aspettano due persone: un rappresentante della Reggenza con il testo della Costituzione del 1812 ed un deputato assolutista con un manifesto firmato da 69 deputati. Era chiamato Manifiesto de los Persas. Il 17 aprile, il General Francisco Javier de Elío invita il monarca a difendere i propri diritti, mettendo le sue truppe a disposizione del sovrano .


File:Entrada triomfal de Ferran VII a València, 1815, Miquel Parra.jpg
Entrata trionfale di Ferdinando VII a València, 1815.
 
 
 


Francisco Javier de Elío


Il 4 maggio 1814, Ferdinando VII promulgò un decreto che dichiarava nullo e senza alcun effetto tutta l'opera della Cortes di Cadice (...[erano] quella Costituzione e quei decreti nulli e di nessun valore né effetto, adesso e senza tempo alcuno, come si non fossero mai passati tali atti e restassero in mezzo al tempo). Il 5 maggio, Ferdinando VII uscì da Valencia e cominciò una marcia trionfale verso Madrid. L'entusiasmo popolare di fronte al ritorno del Deseado era immenso. Il Regime Costituzionale non fu capace di opporre alcuna resistenza: le Camere vennero sciolte il 10 maggio 1814.

Ferdinando VII di Borbone
Ferdinando VII
 
 

Durante il primo periodo di  regno, tra gli anni 1814 e 1820, il Re ristabilì l'assolutismo precedente. Fu un periodo di persecuzione per il liberalismo settario , i cui sostenitori tentarono di sollevare rivolte per ristabilire la Costituzione. Da un altro lato, nonostante Ferdinando VII avesse promesso di rispettare gli afrancesados, vedendoli come minaccia sovversiva, cominciò invece ad esiliare tutti coloro che avevano partecipato al Governo bonapartista.
Durante questo periodo, scomparirono la totalità dei giornali liberali, i municipi costituzionali e le Università vennero temporaneamente chiuse in attesa di risanare il personale.   Ristabilì l'organizzazione per corporazioni.
Durante il gennaio del 1820 ci fu una rivolta capeggiata dai liberali tra le forze militari che dovevano partire per l'America per difendere le colonie Spagnole. Benché questo pronunciamento, comandato dal liberale  Rafael del Riego, non ebbe successo, il governo nemmeno fu capace di arrestarlo e poco tempo dopo una nuova sommossa liberale iniziò in Galizia e si estese per tutte le principali città della Spagna. Ferdinando VII si vide obbligato a fare un giuramento sulla Costituzione di Cadice, a Madrid il 10 marzo 1820. Inizia così il Triennio Liberale Spagnolo, altrimenti noto come Triennio Costituzionale.



Rafael del Riego y Nuñez
 
 
In questo periodo, il fratello del Re , Carlo Maria, rimase in disparte nella vita pubblica e di Corte, non condividendo i metodi di governo del fratello. Carlo  era fermamente fedele al diritto divino del sovrano di governare senza interferenze esterne , era rigido nelle sue idee e nella sua fede Cattolica.
Durante il "Triennio Liberale Spagnolo" Carlo fu minacciato dai liberali radicali, mentre i conservatori lo volevano vedere sul trono: il Principe invece, in quanto fervente credente nella dottrina legittimista, si rifiutò sempre di prendere le armi per scavalcare il fratello.
Nel frattempo, nonostante il Re mostrasse di applicare il regime costituzionale, in realtà si adoperava  per ristabilire l'assolutismo (Regencia de Urgel; sommossa della Guardia Real nel luglio del 1822, soffocata dalla borghese Milicia Urbana di Madrid). Infine, l'intervento dell'esercito francese dei Centomila Figli di San Luigi comandati da Luigi Antonio di Borbone-Francia , inviata dalla Santa Alleanza, ristabilì la monarchia assoluta in Spagna (ottobre 1823). Furono eliminati tutti i cambiamenti sovversivi del Triennio Liberale, con l'unica eccezione dell'Inquisizione .
Durante l'ultimo decennio del regno di Ferdinando VII, che la storiografia chiama il Decennio Nefasto spagnolo (1823-1833),  venne attuata una durissima repressione nei confronti dei Liberali, accompagnata da una nuova chiusura dei periodici e delle Università. Nello stesso tempo si registrarono sommosse anti-assolutiste e Tradizionaliste (che volevano ristabilire le tradizionali usanze della Spagna, in specie il decentramento dello Stato) appoggiate dal clero e dai sostenitori dell'infante Carlo Maria Isidro , fratello di Ferdinando, che si profilava quale suo successore. È in questo periodo che si consuma la scomparsa dell'Impero Spagnolo. La maggior parte delle colonie americane (fatta eccezione di Cuba, Porto Rico e Santo Domingo) trovano l'indipendenza. Solo le Isole Caraibiche, insieme con le Filippine, le Marianne e le Isole Caroline, nell'Oceano Pacifico, rimasero  dominio spagnolo.



Una Pragmatica getta la Spagna nella Guerra Civile


Ferdinando VII si sposò varie volte: con Maria Antonia di Borbone-Napoli, con Maria Isabella di Braganza e con Maria Giuseppa Amalia di Sassonia, senza ottenere discendenza. Nel 1829 si sposa per la quarta volta con sua nipote Maria Cristina di Borbone-Due Sicilie. Il 31 marzo del 1830 , trovandosi ancora senza eredi e con il fratello ed erede presunto Carlo Maria con una folta discendenza maschile, promulga l'illegale Pragmática Sanción, approvata il 30 settembre 1789, al tempo di Carlo IV che non venne effettuata per ragioni di politica interna ed  estera. Ma questa Pragmatica venne "aggravata" da Ferdinando rispetto all'originale ratificata del padre. La Pragmática stabiliva che se il Re non avesse avuto un erede maschio, avrebbe ereditato il trono la figlia maggiore. Questo escludeva, in pratica, l'infante Don Carlo Maria Isidro , che godeva di antipatia da parte del fratello fin da giovane , dalla successione, per quanto fosse bambino o bambina colui che fosse nato sarebbe stato di "diritto" l'erede del Re. In questo modo, sua figlia Isabella (la futura Isabella "II"), nata poco dopo, si vedeva riconosciuta come erede della corona, con grande disapprovazione dei sostenitori dell'infante Carlo Maria Isidro e della maggioranza della società spagnola. L'astio di Ferdinando VII verso il fratello accrebbe quando Carlo Maria si mostrò molto più prolifico in quanto a discendenza maschile. Carlo ebbe tre figli maschi : Carlo Luigi (1818), Giovanni (1822), Ferdinando (1824). E questo astio, cresciuto già in epoca napoleonica, si consolidò come una vera e propria "faida" famigliare tra fratelli. Ferdinando VII si intestardì a tal punto che non volle darla vinta al fratello e così vi si oppose con l'illegale Pragmatica. L'orgoglio è un tarlo che rosicchia la mente dall'interno,  ed è capace di cancellare il buon senso.


Maria Cristina delle Due Sicilie
 
 

Nel 1832, trovandosi il Re gravemente ammalato nel palazzo di La Granja, i sostenitori dell'infante tentarono invano di fargli fare testamento in favore di quel fratello che fu sempre avverso alla sua politica  disonorevole e "tentennante" . Fallendo nell'intento, Carlo si trasferì in Portogallo alla corte del cognato Michele I . Intanto, Maria Cristina, nominata reggente durante la grave malattia del Re (la figlia Isabella aveva solo tre anni), cominciò un avvicinamento verso i Liberal-settari  concedendo  ampie amnistie a coloro che erano in esilio, prefigurando un cambio politico verso il liberalismo che si sarebbe prodotto dopo la morte del Re e che li garantirà una "protezione" futura. Ferdinando VII morì nel 1833, e  l'infante Carlo Maria Isidro, legittimo Re di Spagna con il nome di Carlo V,  insieme con altri suoi sostenitori che lo consideravano giustamente il vero e legittimo successore in quanto fratello del Re, e non Isabella, si sollevarono appoggiati da gran parte del popolo. Di conseguenza scoppiò la Prima Guerra Carlista.


 Carlo Maria Isidoro (Legittimo Re di Spagna col nome di Carlo V   alla morte del fratello Ferdinando VII).




Fine prima parte...


Note:

(1): "La famiglia del re " è attualmente composta dalle sorelle di Juan Carlos: S.A.R Infanta Doña Pilar de Borbón, Duchessa di Badajoz (n. 1936) e madre di cinque figli, e S.A.R Infanta Doña Margarita de Borbón, Duchessa di Soria, II Duchessa di Hernani (n. 1939) e madre di due figli avuti da S.E Carlos Zurita, Duca di Soria (n. 1943).
Un altro componente è  S.A.R Don Carlos Maria Alfonso Marcel di Borbone-Due Sicilie & Borbone-Parma, Infante di Spagna, Principe delle Due Sicilie, Duca di Calabria (nato nel 1938), cugino del Re, della famiglia di Borbone-Due Sicilie, ha ricevuto il titolo di Infante di Spagna con regio decreto 2412 datato 16 dicembre 1994.


Fonte:

Wikipedia

http://www.carlismo.es/

Scritto da:

Redazione A.L.T.A.