giovedì 14 febbraio 2013

La Monarchia sacra Parte Sesta : La Monarchia sacra e il Papato : La cattività d’Avignone (1305-1378)

incisione del 1650 che rappresenta il palazzo dei papi ad Avignone
 

L’applicazione delle idee di S. Gregorio VII con l’introduzione del Conclave aveva così condotto alla blindatura della designazione del Papa da parte degli elementi preminenti della Chiesa Docente, i Cardinali. Quest’innovazione prudente voleva ovviare ai due inconvenienti, che avevano afflitto in passato l’elezione dei Sommi Pontefici: 1) impedire nella scelta del nuovo papa l’azione di agenti estranei all’alto clero (Sacro Collegio); 2) evitare, per quanto possibile, il protrarsi della sede vacante. Poco più di cent’anni dopo, tuttavia, la Chiesa cattolica attraversò una delle sue più gravi crisi istituzionali, che mise a dura prova quelle felici precauzioni. Il Papato, in particolare, fu scosso nel suo prestigio dal trasferimento della Santa Sede ad Avignone nel Regno di Francia (1309-1377). Durante tale triste periodo, passato alla storia come Cattività (prigionia) d’Avignone, tutti i pontefici furono francesi e graditi, se non eletti, dalla corona di Francia: Clemente V (1305-1314), Giovanni XXII (1316-1334), Benedetto XII (1334-1342), Clemente VI (1342-1352), Innocenzo VI (1352-1362), Urbano V (1362-1370), Gregorio XI (1370-1378).
Molta acqua era passata sotto i ponti dall’intransigenza di S. Gregorio VII e dalle tesi curialiste della potestas directa in temporalibus! Anzi di lì a poco, l’istituzione pontificale ebbe bisogno, come ai vecchi tempi, dell’energico intervento della monarchia sacra per districarsi dall’ingarbugliata e tragica situazione in cui era precipitata.