domenica 19 febbraio 2012

Vittorio Emanuele I° di Savoia: Quando i Savoia rispettavano e onoravano il legittimismo.



Vittorio Emanuele I° di Savoia, detto il Tenacissimo ( Torino,  24 luglio 1759Moncalieri, 10 gennaio 1824), duca di Savoia, Piemonte e Aosta, e re di Sardegna dal 1802 al 1821.
Era il secondo figlio di re Vittorio Amedeo III e di Maria Antonietta di Borbone-Spagna,  dopo il fratello primogenito  Carlo Emanuele IV . Fin dalla più tenera età venne educato in modo saggio e raffinato , ricevette un'educazione profondamente Cattolica che forgiò molto il suo carattere. Non essendo erede al trono , venendo dopo il fratello nella linea di successione, venne un po "trascurata"   la sua formazione politica, anche se sopperì a tale mancanza con una dote politica innata.


Ritratto della famiglia Reale del Regno di Sardegna . Partendo da sinistra si possono vedere: Maria Giuseppina , Maria Teresa, il Re Vittorio Amedeo III° di Savoia che tiene per mano l'erede al Trono Carlo Emanuele IV°, la Regina Maria Antonia di Borbone-Spagna, Vittorio Emanuele , e Maria Anna.

Maria Teresa di Savoia(sulla sinistra) con il piccolo Vittorio Emanuele

Nel 1789 , all'età di 30 anni , e precisamente il 21 Aprile , si sposò con  Maria Teresa d'Asburgo-Este (1773-1832), figlia di Ferdinando d'Asburgo-Lorena(Divenuto "Este" dopo il matrimonio con l'ultima Este, Maria Beatrice Ricciarda d'Este), duca di Bresgovia, dalla quale ebbe sette figli:


Ritratto della famiglia Reale del Regno di Sardegna. Si puo vedere  Vittorio Emanuele I° di Savoi insieme alla moglie e alle figlie.


Ma il 1789 portò l'inizio della tempesta , anche per Vittorio Emanuele. Il 14 Luglio di quel nefasto anno scoppio la rivoluzione Francese, e quel mondo coerente, caratterizzato da equilibri e convivenze dove crebbe e visse per trent'anni venne stravolto.
Vittorio Emanuele combatté contro i francesi Repubblicani nella campagna del 1793 in Savoia, e dopo la pace di Parigi seguì la famiglia reale in Sardegna. Succedette come re di Sardegna al fratello, Carlo Emanuele IV, dopo l'abdicazione di quest'ultimo nel 1802. Tentò senza successo di recuperare le terre perdute partecipando alla terza coalizione (1805) e successivamente tornò in Sardegna, l'unica parte dei suoi domini che non era stata conquistata dai francesi, dove avviò alcune riforme amministrative. Avversario di Napoleone,  da vero legittimista non accettò compromessi e tornò in Piemonte soltanto dopo la sconfitta del Bonaparte nel maggio 1814.


Ritratti di Vittorio Emanuele I° di Savoia in giovane età.

Con il congresso di Vienna e la restaurazione riacquistò il dominio dei suoi territori, con l'aggiunta di quelli della Repubblica di Genova, che divenne sede della marina. Ricordo che i territori Genovesi sotto il suo Regno e quello del fratello minore Carlo Felice, godettero di larghe autonomie che persero una volta che Carlo Alberto di Savoia-Carignano salito al Trono nel 1831, le soppresse con la famosa "unione perfetta" nel 1847.

Il Regno di Sardegna dopo il Congresso di Vienna(1815).


Una volta ripreso il suo legittimo Trono, dichiarò pubblicamente, meritandosi dal popolo l'ironico e affettuoso soprannome di "Re delle Marmotte", che avrebbe governato come se la parentesi rivoluzionaria non fosse mai esistita e si sarebbe comportato come se non avesse mai vissuto quegli anni, come se nel 1796 fosse stato colto da un lungo sonno e avesse dormito fino al 1814.Abrogò quindi i codici napoleonici, ripristinando le  Regie Costituzioni di Vittorio Amedeo II e riabilitando il diritto comune, rinforzò le  barriere doganali  anche per una maggiore spinta economica di sviluppo interno, e rifiutò di concedere una costituzione liberale che andava contro i suoi Sacri principi , affidò l'istruzione al clero, ristabilì le discriminazioni in ambito lavorativo e giudiziario nei confronti di ebrei e valdesi(questo non deve far gridare "anti semita!", ma bisogna comprendere la coerenza di questo Re Cattolico, che Regnando in uno Stato Cattolico e difendendo a spada tratta la Santa madre Chiesa di Roma, privilegiava i sudditi fedeli alla Religione di Stato). Durante la permanenza a Cagliari istituì il corpo d'élite dei Carabinieri(1814) e in seguito creò il ministero della marina.
Il 14 agosto 1815 Vittorio Emanuele I° creò l'Ordine militare di Savoia, un ordine cavalleresco del regno di Sardegna , istituito per sostituire le decorazioni napoleoniche.



Dopo la morte del fratello Carlo Emanuele nel 1819, divenne anche il pretendente giacobita al trono britannico (con il nome di Vittorio I), anche se, come il fratello, non fece mai rivendicazioni pubbliche in merito per evitare di inimicarsi il Governo Britannico , e perchè un Regno a cui pensare lo aveva già.Si è diffusa la falsa storia secondo la quale Vittorio Emanuele I° avesse avuto ambizioni espansionistiche verso la Lombardia, intenzionato a sfruttare i sentimenti nazionalisti unitari anti-austriaci settari, promossi  dalla borghesia illuminista dei salotti "intellettuali" cittadini, e così entrò in conflitto con l'Austria. Questa è una menzogna enorme,  perchè Vittorio Emanuele I° convinto legittimista non avrebbe mai osato calpestare i diritti legittimi di un'altro Sovrano, e in secondo luogo non avrebbe mai sfruttato  l'aiuto proveniente da una categoria che giustamente detestava. E' vero invece che i Savoia furono convinti sostenitori del legittimismo e fedelissimi all'Austria fino al giorno in cui il loro Trono venne occupato da Carlo Alberto , della linea dinastica dei Carignano, che , alternando posizioni conservatrici a momenti di abbandono al costituzionalismo , divenne l'oggetto della speranza di molti liberali e finì con l'incancrenire per sempre il nome di Casa Savoia.

Vittorio Emanuele I° di Savoia , Re di Sardegna.

Nel marzo 1821 esplose la rivoluzione liberale nel Regno di Sardegna,  opera dei carbonari appoggiati dal nipote del Re  il "tentenna" Carlo Alberto, intenzionati a strappare una costituzione liberale al Sovrano.
L'erede al Trono e nipote del Re, Carlo Alberto, che aveva avuto un'educazione liberale dalla madre giacobina, ma che a Torino , sotto l'influenza di Vittorio Emanuele I° , sembrava essersi riavvicinato alle idee di Casa Savoia , ben presto cominciò a subire l'influenza di amici e collaboratori liberali, come Santorre Santarosa, ed entrò in contatto con gli ambienti legati alla Carboneria , sperando di potersi porre come mediatore tra le sette e la Corona. I rivoluzionari , sebbene non avessero ancora ottenuto un suo appoggio dichiarato , lo tenevano in grande simpatia e riponevano in  lui immense speranze.

Carlo Alberto di Savoia-Carignano

Di fronte ad una massiccia insurrezione che chiedeva con insistenza la concessione della Costituzione , Re Vittorio Emanuele I° preferì abdicare. La sua fu una scelta di coraggiosa coerenza che entusiasmò la figlia maggiore, Maria Beatrice Duchessa di Modena. Secondo i principi del legittimismo il potere del Sovrano, derivano direttamente da Dio , non avrebbe potuto mai essere subbordinato a leggi umane. Per un Sovrano assoluto accordare la Costituzione sarebbe equivalso pertanto ad  una negazione , incoerente ed inaccettabile, degli ideali su cui si basava la Monarchia stessa e la Restaurazione. Per questo Vittorio Emanuele I° abdicava in favore del fratello Carlo Felice, dopo aver pubblicato un  dignitoso proclama in cui "rimetteva se stesso e la propria causa alla Divina Provvidenza, raccomandandosi alla fermezza dei suoi fedeli sudditi, e rovesciava sugl'infrattori dell'ordine legittimo le tristi conseguenze di un invasione straniera".
All'alba del 13 Marzo con la moglie e le figlie partiva per Nizza per non vedere , com'egli stesso disse, "nè la gioia dei traditori nè le lacrime degli amici".


Proclama di Vittorio Emanuele I° di Savoia(Marzo 1821)



La figlia Maria Beatrice aveva ricevuto a Modena allarmanti notizie relative ai disordini del Piemonte e aveva vissuto giorni di angoscia al pensiero che i suoi genitori potessero correre dei pericoli , ma quando apprese la notizia dell'abdicazione del padre , fu felice e fiera di lui. "Or sì veramente che io mi possa gloriare d'esser figlia di un Grande!" ,  esclamò raggiante e orgogliosa del fatto che egli si fosse mostrato fedele ai   suoi principi comportandosi con coerenza e dignità, senza piegarsi al tentativo di salvare ad ogni costo la Corona. Ella riconosceva nel padre la vera grandezza che si manifesta nella forza interiore, nel coraggio della rinuncia, nella nobile difesa delle proprie idee anche a scapito dell'imediata convenienza, ben diversa dall'idea di grandezza alla quale siamo abbituati noi figli della società Borghesè , così grettamente simili a meri concetti di potere o ricchezza irrinunciabili e fine a se stessi.  Cesare Galvani riguardo al comportamento di Vittorio Emanuele I° scrisse, "egli avea preferito un nome immacolato al nome di Re..." .

Maria Beatrice di Savoia, Duchessa di Modena e figlia primogenita di Vittorio Emanuele I° di Savoia

Al cessare della rivolta Piemotese, il 19 Aprile giungeva a Carlo Felice , che in quel momento soggiornava a Modena, da Nizza,  un atto solenne in cui Vittorio Emanuele I° dichiarava la sua intenzione di persistere nell'abdicazione , quindi il 25 Aprile il fratello Carlo Felice fu ufficialmente nominato Re di Sardegna. Trovandosi a Modena al momento dell'abdicazione del fratello, Carlo Felice aveva nominato reggente Carlo Alberto. Sempre in bilico tra un desiderio di mettersi in mostra che lo portava ad accogliere le richieste dei liberali e un timore di perdere o compromettere la Corona che un giorno avrebbe potuto ereditare , Carlo Alberto il 14 Marzo 1821, subito dopo la partenza di Vittorio Emanuele I°,  aveva concesso la Costituzione senza alcun diritto, e aveva nominato una giunta di governo con Santorre Santarosa ministro della guerra. Questo mandò su tutte le furie Carlo Felice, e anticipò le catastrofì che i Savoia-Carignano avrebbero portato alla Penisola Italiana, ma questa è un altra storia.

Carlo Felice di Savoia, Re di Sardegna dopo l'abdicazione del fratello Vittorio Emanuele I°

Vittorio Emanuele I°  dopo la sua partenza da Torino visse a Nizza e soggiornò  in varie città fino al 1822, quando ritornò nel Castello di Moncalieri, dove morì. È sepolto nella basilica di Superga, sulle colline torinesi.

Tomba del Re di Sardegna Vittorio Emanuele I° di Savoia nella Basilica di Superga.


Conclussioni:

Bisogna sempre tener conto, quando si parla di Casa Savoia, che essa deve essere soggetta nella sua valutazione complessiva in due fasi, una fase, quella iniziale, che comprende tutta la storia ricca di meriti e onori  del ramo primogenito , e la seconda fase, che comprende la decadente storia di corruzioni e tradimenti del ramo dei Savoia-Carignano asceso al Trono per via dell'estinzione del ramo primogenito nel 1831 con la morte di Carlo Felice. In fine, si è potuto vedere che Vittorio Emanuele I° di Savoia fu un Sovrano ammirevole , fermo nei Sacri ideali del legittimismo, in poche parole , in sieme a suo fratello Carlo Felice, rapporesentò l'ultimo "Sole" di Casa Savoia.



Fonti:

Wikipedia

In esilio con il Duca(La storia esemplare della Brigata Estense)Elena Bianchini Braglia.

Scritto da:

Il Principe dei Reazionari