mercoledì 21 marzo 2012

La Monarchia tradizionale applicata al XXI° Secolo(Parte 1°): Il Sovrano




Premesse:

Il progetto politico che mi accingo a illustrare, in questi articoli, è il frutto di accurate ricerche e studi svolti in campo giuridico e istituzionale.In questi articoli verranno esposte le basi di una Monarchia tradizionale applicata al XXI° Secolo  , con dettagliate spiegazioni su ogni componente e caratteristica che la  contradistinguono, sia dalla Monarchia assoluta che dalla Monarchia Costituzionale/liberale, entrambe caratterizzate da errori più o meno grandi.


Il Sovrano:

Il Sovrano(Imperatore-Re-Granduca-Duca-ecc...) dovrà tornare ad essere il punto chiave, il cardine, dello Stato. Oggi quello che rimane delle Monarchie è solo un pallido ricordo dei fasti e delle glorie del passato, un passato in cui, prima di cadere negli errori dell'epoca moderna, la Monarchia rifletteva in terra l'ordine sociale che la religione Cristiana aveva infuso per opera della provvidenza nei Sovrani, i quali, rispettavano i loro popoli dedicando gran parte della  loro vita al benessere di quest'ultimo ,  consapevoli del fatto che le fondamenta in cui affonda e si regge lo Stato sono stabili e forti solo se il popolo è felice e prospero. Tale dottrina andò scemando sia durante le Monarchie assolute che cadevano nell'errore dell'accentramento politico, sia,in maniera peggiore, nelle Monarchie Costituzionali/Parlamentari dove  l'accentramento persiste in modo più accentuato, e lo Stato viene fortemente laicizzato e le istituzioni si basano su ordinamenti di matrice Borghese e atea valendo solamente da strumenti per il guadagno di una cerchia assai ristretta di individui facenti parte della media e alta Borghesia e dove, per l'appunto, il Sovrano è relegato allo stato di mero simbolo. Questa Monarchia "ibrida" odierna , che assomiglia molto a un Repubblica con Scettro e mantello, fin dalle sue prime apparizioni , ha mostrato i suoi grandi errori , dissacrando lo spirito stesso della Monarchia e dei suoi principi e ideali,  e la sua immensa inutilità se ci si basa, soprattutto, sul bene totale dello Stato.  Nell'ideario di Monarchia Tradizionale l'accento non è posto né sulla persona del Sovrano , né sulla dinastia, ma sulla Corona, situata al vertice della piramide delle istituzioni politiche, che deve essere cattolica, storica, sociale, responsabile, forale ed ereditaria. Cattolica significa che la Corona deve assoggettare la politica generale ai princìpi della morale cattolica, essere rigidamente fedele agli insegnamenti della Cattedra Romana e favorire in ogni modo quanto promuove l'instaurazione del Regno Sociale di Cristo; storica significa che è caratterizzata dal cumulo dei diritti storici sempre perfettamente identificabili; sociale significa che deve essere non assoluta ma limitata, anzitutto dalla coscienza cattolica, morale e religiosa del Sovrano , quindi dalle barriere giuridiche dei rappresentanti delle Province  e dalle decisioni dei Parlamenti, o giunte, che rappresentano gli interessi regionali e nazionali; responsabile significa che non è accettata la distinzione fra regnare e governare, tipica delle monarchie costituzionali: nella Monarchia Tradizionale il Sovrano esercita personalmente il governo, aiutato dai Consigli della Corona o Consigli Reali, e risponde se lui o i suoi agenti non rispettano le regole dell'ordinamento giuridico di quello che si potrebbe chiamare "Stato sociale di diritto"; forale significa che il Sovrano esercita le sue facoltà di governo a norma dei diritti che storicamente e costituzionalmente gli competono in ognuno dei suoi domini; finalmente ereditaria vuol dire che, nella disputa fra legittimità di origine e legittimità di esercizio, se quest'ultima prevale sulla prima, non si rinuncia ad attribuire importanza anche al collegamento dinastico.
Quindi il potere del sovrano in una Monarchia Tradizionale viene limitato, prima di ogni altra cosa, dalla coscienza Cattolica e poi dai vari rappresentanti delle Province e dai due Parlamenti che , nel caso in cui si trovassero in disaccordo su una scelta del Sovrano , possono opporsi a norma di legge. Tuttavia il Sovrano ha il potere di agire di "tasca propria" se gli organi rappresentativi non concedono in maggioranza la loro approvazione, per esempio, se il Sovrano propone l'utilizzo delle casse di Stato per un opera Pubblica o Privata ritenuta superflua o non adatta alla maggioranza del Parlamento e dei vari rappresentanti delle Province, il Sovrano può realizzare tale progetto utilizzando le risorse del suo appannaggio.
In definitiva la figura del Sovrano acquista un importanza assai maggiore , e molto più concreta, rispetto alle Monarchie attuali, offrendo un garante per il popolo, il Sovrano, che è al servizio di esso senza essere condizionato da partiti di varia matrice.


(Fine 1° parte)






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Scritto da:

Il Principe dei Reazionari