mercoledì 15 giugno 2016

Alcuni crimini "italiani" nel 1915.


Lucinico prima della guerra.
Nel 1915 il Romano Cargnel, quindicenne di Lucinico, guarda i soldati italiani che transitano sulla strada statale. Un soldato, giunto vicino a lui, gli spara una fucilata a bruciapelo ferendolo mortalmente.

Francesco Perco e altri tre uomini raccolgono il corpo e lo portano in un’abitazione nell’inutile tentativo di prestargli soccorso. I quattro soccorritori vengono arrestati e condannati a morte. Tre di loro vengono fucilati presso Cjascjelut di Mossa senza processo dopo ...essere stati costretti a scavarsi la fossa da soli.

L’unico processato dal tribunale militare è il Perco, che viene anch’egli condannato a morte.
Testimonianza dell’avvocato Stecchina di Mossa (poi Sindaco di Gorizia) raccolta dal Maestro Augusto Geat: “Rientravo in ritardo da un servizio allorché incontrai il padre di Don Eugenio Bregant, sacerdote di Lucinico, che ammanettato procedeva verso Capriva fra due Carabinieri. Gli domandai il motivo per il quale era stato arrestato ed egli mi riferì:

"Stavo zappando nell orto allorché mi sentii chiamare. Alzai lo sguardo verso la strada e vidi costoro, due Carabinieri, uno dei quali mi faceva cenno di avvicinarglisi. Quando li ebbi raggiunti, mi ammanettarono”.
“Io sono in ritardo –disse lo Stecchina- ma subito dopo verrò a trovarti e cercherò di risolvere la tua situazione”.

Infatti il Dottor Stecchina andò per tempo, come promesso, al comando dei Carabinieri che era dietro al vecchio municipio di Capriva. Appena giunto, chiese di parlare col prigioniero.

“Che prigioniero?” fu la risposta.
“Quello ch’è stato portato qui stamane!”
“Non c’è mica più” ripose l’interpellato.
“E dov’è?”
“L’ha ucciso un graduato!”

Fonte: Vota Franz Josef