martedì 28 luglio 2015

L'Est che poteva essere (Parte I): Regno di Polonia 1916-1918


Nota introduttiva: Questo è il primo di una serie di articoli nei  quali verrà presentata una panoramica geopolitica dell'Est Europa sotto controllo degli Imperi Centrali tra il 1916 ed il 1918. Si analizzeranno le istituzioni politiche nate con l'appoggio degli Imperi Centrali e in conseguenza al crollo dell'Impero Russo.



Introduzione all'argomento

Bandiera Regno di Polonia

Stemma Regno di Polonia
 

Il Regno di Polonia, anche chiamato Reggenza del Regno di Polonia (in polacco Królestwo Regencyjne), fu lo stato proposto dalla Legge del 5 novembre 1916 istituita dall'Impero Tedesco  e dall'Impero d'Austria-Ungheria. Venne creato all'interno del Regno del Congresso (anche se non con confini ben definiti) nel 1916.


Regno di Polonia: un indipendenza ritrovata.


Regno di Polonia: in azzurro la zona sotto amministrazione
tedesca; in verde la zona sotto amministrazione austriaca.


La decisione di entrambi gli imperatori permise la creazione di un Consiglio della Reggenza (in polacco Rada Regencyjna) a cui furono date autonomie di amministrazione dei territori controllati dall'esercito tedesco e il cui compito era di eleggere un nuovo monarca. La personalità che aveva le maggiori credenziali per diventare Re era l'Arciduca Carlo Stefano d'Asburgo-Teschen, le cui due figlie si erano sposate con aristocratici polacchi: i principi Olgierd Czartoryski e Hieronim Radziwiłł, che parlavano correntemente il polacco e che vivevano a Żywiec in Galizia. L'Arciduca era più che disposto ad accettare la corona, ma essendo parte della Casata Imperiale d'Austria, aveva bisogno del permesso del Capo della famiglia, l'Imperatore e Re Carlo I d'Austria, che acconsentì alla richiesta. Fu reistituita la lingua polacca in tutto il territorio del Regno del Congresso e le istituzioni politiche ed educative bandite dalla Russia nel 1830 e 1863 furono ricreate. Fu creato un esercito di supporto degli Imperi Centrali ( chiamato, in tedesco, Polnische Wehrmacht) per supportare lo sforzo bellico tedesco, anche se il reclutamento, data la situazione critica portata dal conflitto, non ottenne molti volontari: l'esercito contava infatti poco più di  5.000 uomini alla fine del periodo della Reggenza. Il Regno ottenne una sua moneta, chiamata Marka polska (Marco polacco) e fu redatta una costituzione, il 12 settembre 1917, che introdusse la monarchia, un parlamento bicamerale, nessuna responsabilità politica per i ministri.


L'Arciduca Carlo Stefano d'Asburgo-Teschen
 
Marco Polacco: banconota da 10 marchi del 1917. 
 



Molte "leggende nere" furono raccontate riguardo ai piani tedeschi nei confronti della Polonia e dei polacchi: tra queste vi è un fantomatico progetto di creazione di una regione che avrebbe potuto essere facilmente sfruttata e in cui allo stesso tempo avrebbe potuto operare la germanizzazione tramite la sottomissione del popolo polacco con il lavoro forzato. In realtà, tra le  principali ragioni che spinsero l'Impero Tedesco ad appoggiare la creazione (o meglio Restaurazione) del Regno di Polonia vi erano:

1) Ottenere un nuovo alleato per vincere la guerra;

2) Ottenere nuove risorse e vie commerciali in modo da tamponare le perdite recate dal blocco navale imposto dagli Alleati.

3) Frenare la "peste rossa" che dilagava dalla Russia

Certamente non si trattava di una pura opera assistenziale nei confronti dei polacchi ad opera dell'Impero Tedesco, ma nemmeno una tirannica occupazione. I polacchi si dimostrarono collaborativi e riconoscenti per la buona amministrazione apportata dagli imperiali; amministrazione superiore e assai più tollerata rispetto alla precedente russa. Anche i nazionalisti polacchi sembrarono tolleranti avendo ritrovato una sorta di "indipendenza nazionale".

Anche se i primi progetti riguardanti il Regno erano di collaborazione con l'Austria-Ungheria, a causa delle crescenti difficoltà causate dal protrarsi del conflitto essi passarono esclusivamente all'Impero Tedesco. L'appoggio all'economia polacca, la gestione delle sue risorse e dell'esercito erano di competenza  della Germania.
Nella mappa viene mostrata la striscia di frontiera polacca.


I confini del Regno di  Polonia subirono alcune mutazioni.  Gli ufficiali tedeschi chiesero una "Striscia di Frontiera Polacca", che avrebbe portato all'annessione di alcune parti dei territori polacchi che erano stati parte della Russia a seguito della Spartizione della Polonia. Alla fine del 1916 l'Impero Tedesco annesse circa 30.000 km² di territorio; queste terre erano popolate da tedeschi. Richieste di annessione furono proposte anche dalla minoranza tedesca nell'area di Łódź, che protestava per la decisione del 5 novembre e che chiedeva al governo tedesco di annettere la Polonia occidentale, insieme ovviamente alle aree popolate da tedeschi.

Il generale Hans Hartwig von Beseler


 Il Consiglio della Reggenza non riuscì mai a eleggere ufficialmente un sovrano, anche perché le sue iniziative erano spesso frenate dal Governatore Generale del Regno, il generale tedesco Hans Hartwig von Beseler. L'11 novembre 1918, dopo che la Rivoluzione aveva sovvertito l'Impero Tedesco e la guerra era terminata a favore degli Alleati, il Consiglio cedette i suoi poteri a Józef Piłsudski, sciogliendosi tre giorni dopo. I membri del Consiglio erano:
  • Aleksander Cardinal Kakowski, arcivescovo di Varsavia
  • Principe Zdzisław Lubomirski, proprietario terriero
  • Józef Ostrowski, proprietario terriero, ex deputato polacco alla Duma di San Pietroburgo.
Il buon Arciduca Carlo Stefano d'Asburgo-Teschen non regnò mai, e il suo Regno venne cancellato dai settari che avevano vinto la guerra e che avevano manovrato i mercenari della così detta "sollevazione della Grande Polonia" del 1918-19. Con la fine del Regno, per la Polonia iniziò un lungo travaglio istituzionale tra nazionalismo e comunismo.



Fonte:

Bogdan von Hutten-Czapski: Sechzig Jahre Politik und Gesellschaft. 2 Bände. Mittler, Berlin 1936.




Scritto dal Presidente e fondatore A.L.T.A. Amedeo Bellizzi