Centro studi Giuseppe Federici – Per una nuova insorgenza
Comunicato n. 113/12 del 21 dicembre 2012, San Tommaso Apostolo
Comunicato n. 113/12 del 21 dicembre 2012, San Tommaso Apostolo
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Pubblichiamo una rassegna stampa, tratta dal blog Ora pro Siria, relativa alla disperata situazione dei cristiani in Siria causata dai gruppi di terroristi islamici, appoggiati dagli Usa, dall’Europa, da Israele e dai Paesi Arabi. Per i cristiani di Siria sarà un Natale di paura, di sofferenza e di morte: non dimentichiamoli nelle nostre preghiere.
“Noi a che ora moriremo?”
Tra Natale e la tempesta, la famiglia siriana è stretta in una tenaglia… Da una parte il canto degli angeli per la pace, e dall’altro la tempesta senza scampo. La tempesta selvaggia e crudele offre:
1) morte sotto le bombe
2) proiettili dei cecchini
3) auto-bombe
4) sequestri a scopo di estorsione e scambi di ostaggi5) strade non sicure
6) inflazione e ogni tipo di miseria
7) l’embargo e il soffocamento dell’economia
8) vita da nomadi, senza fissa dimora
9) anno scolastico perso, chiuse le scuole …
10) vivere l’inverno senza vestiti caldi o riscaldamento.
11) morire lontano dalla Parrocchia, dalla famiglia, dalle tombe dei genitori
12) nessun lavoro né risorse, in attesa di elemosine saltuarie.
Questa litania infinita di sofferenza e di miseria continua ogni giorno, mentre il mondo rimane in silenzio. Anche gli aiuti umanitari arrivano solo a una minoranza di milioni di rifugiati e le famiglie sono vittime abbandonate al loro triste destino. Di fronte a questa crisi senza fine e senza remissione, la famiglia siriana porta da sola i suoi pesanti fardelli e si rivolge al Presepe Divino per trovare rifugio nella Sacra Famiglia, pregare in silenzio e ascoltare la sinfonia degli angeli che cantano: “Gloria a Dio … e pace sulla Terra”. Ascoltando le bombe che cadevano sul suo quartiere, un bambino di quattro anni avvinghiato a sua madre chiedeva tutto il giorno, in lacrime: “ mamma, a che ora moriremo noi?”
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