domenica 1 aprile 2012

Lettera di Costanza d'Azeglio al figlio settembre 1860

Emanuele Tapparelli d'Azeglio


Avanti finché ce ne sarà!

La lettera che segue è tratta dall'epistolario che Costanza D'Azeglio (1) ha tenuto per diversi anni con il figlio Emanuele, diplomatico piemontese che fu Addetto d'Ambasciata prima in Inghilterra e poi in Russia. L'epistolario, "Il giornale degli anni memorabili", è stato edito dall'editore Cino Del Duca nel 1960. Può interessare coloro che amano studiare gli eventi risorgimentali.

Dalla lettera si comprende bene come il Risorgimento fosse interpretato dai Piemontesi: una pura guerra di conquista.

"Avanti finché ce ne sarà!

Neppure Napoli ci sazia. Verso le Marche e l'Umbria. Tutte le truppe al fronte.

settembre 1860

Siamo trascinati da un turbine. Ti confesso che resto senza fiato. Sembra un sogno la realtà che ci trascina. Siamo come travolti. Le parole mancano. Guardo in alto e mi dico che sia fatta la volontà di Dio. La conquista è ormai fatta. Temo le conseguenze che non tarderanno. Ciò che abbiamo preso, bisognerà pure sistemarlo, conservarlo con ogni cura e non so come faremo: c'è troppa roba sul fuoco. Ma è proprio vero che l'appetito vien mangiando: abbiamo appena fatto un sol boccone del magnifico reame di Napoli e non siamo affatto sazi, ma ci accingiamo ad attaccare le Marche, l'Umbria, e andremo avanti finché ce ne sarà. Una profonda esaltazione si è impadronita delle truppe che partono per i nuovi fronti e la popolazione segue gli avvenimenti sempre più ubriaca. Ma ci resta sempre una categoria di persone che ora sono più scontente di prima ed io sono felice di trovarmi al Roccolo (2), lontana dal tumulto: mi è dato assistere agli avvenimenti precipitosi nella perfetta tranquillità. A Torino ormai non c'è più un soldato. Sono partiti tutti. E' rimasta però la guardia nazionale, più che sufficiente alla città."

Note
(1) Cognata di Massimo d'Azeglio, ministro di Vittorio Emanuele II, avendo la nobildonna sposato il fratello primogenito marchese Roberto.
(2) Il castello del Roccolo, residenza collinare di campagna fatta costruire da Roberto d'Azeglio, tra il 1831 ed il 1860 nel comune di Busca in provincia di Cuneo.