
di don Jean-Luc 
Lafitte 1

Sopra: Lucifero si ribella a Dio,
del pittore ungherese Mihàly Zichy 
(1827-1906)
Il termine «Rivoluzione» viene 
usato in questo articolo non per identificare un particolare episodio storico, 
ma viene caricato in senso metafisico (con la «R» maiuscola) per indicare un 
processo che si snoda attraverso la storia umana manifestandosi mediante tappe 
ben precise. Tale processo ha avuto inizio all'alba dei tempi con la rivolta di 
Lucifero, l'angelo ribelle, ma ha iniziato a rendersi visibile all'interno della 
cristianità alla fine dell'alto Medioevo con il Rinascimento, per giungere fino 
al satanismo esplicito dei nostri giorni. In questo articolo, l'Autore ce ne dà 
una descrizione sintetica e sommaria, che naturalmente implica un 
approfondimento ulteriore da parte del lettore di un argomento vastissimo, ma 
che è indispensabile conoscere almeno a grandi 
linee. 
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l Definizione
Come insegna l'insigne teologo Mons. Jean-Joseph Gaume (1802-1879), «la 
Rivoluzione è l'odio formale per ogni ordine in cui l'uomo non è 
riconosciuto come re e come dio». Essa è l'instaurazione di un sistema 
politico, economico e morale, incentrato sull'uomo che si è messo al posto di 
Dio. La Rivoluzione è la cloaca di tutte le eresie, e al tempo 
stesso:
- 
Naturalismo: negando il peccato originale e le sue conseguenze; l'uomo è buono per natura, e non ha bisogno del Nostro Signore Gesù Cristo, della Sua grazia e della Sua Chiesa;
 - 
Umanesimo: mettendo l'uomo al posto di Dio e al centro del mondo;
 - 
Soggettivismo: pretendendo che l'uomo si costruisca la sua verità, determinando da sé ciò che è bene e ciò che è male;
 - 
Liberalismo: attribuendo gli stessi diritti alla verità e all'errore.
 
Bisogna annotare accuratamente i tre 
seguenti punti:
- 
La Rivoluzione non è un fatto transitorio, ma uno stato perpetuo di movimento: è la «Rivoluzione permanente»;
 - 
La Rivoluzione è negli spiriti prima di essere nei fatti: un spirito rivoluzionario teorico conduce sempre ad una rivoluzione pratica nei fatti;
 - 
La Rivoluzione è nella sua essenza contro Dio e contro la Chiesa cattolica.
 

l Le sue cause
Per definire propriamente la 
Rivoluzione, bisogna rispondere a quattro domande:
- 
Chi vuole la Rivoluzione? È la ricerca della causa efficiente;
 - 
Perché si fà la Rivoluzione? È la ricerca della causa finale;
 - 
Come si forma la Rivoluzione? È la ricerca della causa formale;
 - 
A partire da cosa opera la Rivoluzione? È la ricerca della causa materiale.
 
- La causa efficiente della 
Rivoluzione è il demonio (causa efficiente principale) che utilizza 
quegli strumenti che sono i cattolici liberali, i comunisti, i massoni, le false 
religioni, ecc... (causa efficiente strumentale).
- La causa finale della Rivoluzione è 
la dannazione eterna delle anime.
- La causa formale della Rivoluzione è 
il principio democratico di libertà, uguaglianza e fratellanza, ossia la 
legge del numero, della maggioranza, del suffragio universale, legge che è 
stata utilizzata per distruggere l'altare (annientare la Chiesa 
cattolica), il trono (estirpare le monarchie cattoliche), e cancellare il 
principio di autorità (poiché ogni autorità viene di Dio).
È evidente che esiste una vera libertà 
che conduce alla virtù di ubbidienza (il potere di scegliere i migliori mezzi 
per raggiungere il proprio fine), una vera uguaglianza che conduce alla virtù di 
giustizia. Tutti gli uomini sono uguali, nel senso che tutto sono dotati della 
stessa natura umana, e che tutti saranno giudicati dallo stesso Dio, ma sono 
diversi per i vari doni che hanno ricevuto da questo stesso Dio. Una vera 
fratellanza conduce alla virtù di carità, dato che abbiamo un Padre comune che è 
Dio, che dobbiamo lodare, onorare e servire.
- La causa materiale della 
Rivoluzione sta nell'orgoglio, nell'ignoranza e 
nell'amore per le novità.
l La sua storia
La storia della Rivoluzione non è 
nient'altro che la storia della «de-cattolicizzazione» del 
mondo. Se la causa efficiente principale della Rivoluzione è il demonio 
stesso, va da sé che dobbiamo cercarne le radici nella rivolta di Lucifero, col 
suo grido di guerra contro Dio: «Non serviam tibi»! («Non ti 
servirò»!). Con la loro caduta, Adamo ed Eva hanno introdotto nei nostri 
cuori le ferite del peccato originale, che sono l'ignoranza, la 
debolezza, la malizia e la concupiscenza. Dopo la morte e 
risurrezione di Nostro Signore Gesù Cristo, la Chiesa cattolica ha diffuso 
ovunque il messaggio del Vangelo, e il più alto grado di civiltà è stato 
raggiunto a metà del XIII secolo, il tempo dei grandi predicatori come San 
Francesco d'Assisi (1182-1226), San Domenico di Guzmàn 
(1170-1221) e San Bonaventura (1217-1274); dei grandi filosofi come 
Sant'Alberto Magno (1206-1280)  e San Tommaso 
d'Aquino (1225-1274); dei grandi re come San Ferdinando re di 
Castiglia (1199-1252), San Luigi IX di Francia (1214-1270) e 
Sant'Enrico imperatore di Germania (973-1024). Il Medioevo fu 
un'epoca interamente teocentrica, ossia tutta incentrata in Dio; fu il 
regno sociale di Nostro Signore Gesù Cristo!
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| San Francesco | San Domenico | San Bonaventura | 
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| San Ferdinando III | San Luigi IX | Sant'Enrico | 
Scrive Papa Leone XIII (1810-1903) nella 
sua Enciclica anti-liberale Immortale Dei (del 1º novemmbre 1885): «Vi 
fu un tempo in cui la filosofia del Vangelo governava gli Stati». Il XIII 
secolo ne è un magnifico esempio: la legge dei Dieci Comandamenti era la legge 
degli Stati. L'indifferentismo religioso e la libertà di coscienza era 
condannata al tempo stesso dalla Chiesa e dagli Stati. Ma a partire dalla morte 
del San Tommaso d'Aquino (1274), la civiltà cattolica iniziò a regredire 
lentamente, seguendo lo scivolamento degli Stati e degli spiriti cattolici. 
Tappa per tappa, è possibile distinguere:
- 
La Rivoluzione umanistica o Rinascimento (XIV-XV secolo). Sotto l'influenza di Erasmo da Rotterdam (1466-1536), l'uomo diventa il centro della società (antropocentrismo): è la fine della società «teocentrica» del Medioevo. La vita soprannaturale si indebolisce nelle anime, mentre la corte di re Francesco I di Francia (1494-1547) cerca i piaceri del mondo; è il Rinascimento, un'epoca pervasa dai principî umanistici e naturalisti.
 
- 
La Rivoluzione protestante (XVI-XVII secolo). Il monaco dissoluto e apostata Martin Lutero (1483-1546) tende ad eliminare l'influenza della Chiesa sulle anime distruggendo il Santo sacrificio della Messa, la maggior parte dei Sacramenti e la grazia.
 
- 
La Rivoluzione liberale, detta anche Rivoluzione Francese (XVIII secolo). Dopo il lavorio sotterraneo di preparazione operato dalla Massoneria - fondata nel 1717 da John Theophilus Desaguliers (1683-1744) e dal filosofo tedesco Immanuel Kant (1724-1804) - lo spirito di libertà, di uguaglianza e di fratellanza esplode prima nella Rivoluzione americana (1776), e in seguito nella Rivoluzione Francese (1789).
 
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| Erasmo da Rotterdam | Martin Lutero | John T. Desaguliers | 
- 
La Rivoluzione comunista (1917). Preparata da Il Manifesto del Partito Comunista (1848), dell'ebreo Karl Marx (1818-1883), scritto in collaborazione col filosofo tedesco Friedrich Engels (1820-1895), la Rivoluzione russa esplode nel 1917. Ė il comunismo. Con Engels, scompare la nozione stessa di verità: la tesi (il vero) si mescola all'antitesi (il falso) per produrre la sintesi (la nuova verità). Questa nuova verità si mescola con una nuova antitesi per produrre una nuova sintesi... Questo processo diabolico (la dialettica hegeliana applicata alla Storia) si perpetua continuamente: ecco il principio di Rivoluzione permanente. La verità è in costante mutamento. E dunque, non esiste più una verità oggettiva: essa non esiste più o non esiste che soggettivamente nel cervello di ogni individuo. Ciascuno è libero di creare la propria «verità».
 
- 
La Rivoluzione modernista (sviluppatasi dopo la morte di Papa Pio XII, nel 1958). Ai nostri tempi il demonio può lavorare in totale impunità anche all'interno della Chiesa. Condannato già nel 1907 da Papa San Pio X (1835-1914), il modernismo riesplode con virulenza dopo il Concilio Vaticano II (1962-1965) sotto forma di tre bombe a scoppio ritardato: la libertà religiosa (la libertà rivoluzionaria), la collegialità (l'uguaglianza rivoluzionaria) e l'ecumenismo (la fratellanza del 1789).
 
- 
La Rivoluzione satanica. Oggi la si vede ovunque: è il rifiuto della legge naturale. Saturati dai vizi «secondo natura», ora gli uomini ricercano i vizi «contro natura» (omosessualità, rock satanico, pornografia, eutanasia, ecc...). Da «teocentrica» (la società medievale incentrato su Dio), la società è divenuta «antropocentrica» (incentrata sull'uomo), per poi divenire «demonocentrica» (il diavolo diventa il centro e il dio della nuova società): è la Nuova Era.
 

l Come combatterla?
Essendo la Rivoluzione per sua natura 
spirituale (è la lotta del demonio contro Dio), i mezzi per combatterla saranno 
necessariamente soprannaturali. Senza una solida fede cattolica, lo stato di 
grazia costante nell'anima, e una profonda vita spirituale (basata, ad esempio, 
sugli Esercizi Spirituali di Sant'Ignazio frequentati ogni anno), non è 
possibile sottrarsi agli effetti di questa calamità. La Rivoluzione è un 
fenomeno contro natura, violento e drastico. Solo adottando misure drastiche è 
possibile sbaragliarla nella nostra anima. Tentiamo di tracciare alcune 
regole:
- Se non vivete 
come credete e pensate, un giorno finirete per credere e pensare come 
vivete
Se avete la fede cattolica, dovete 
vivere secondo i suoi dettami; se vivete secondo i principî rivoluzionari, non 
potete pretendere di essere cattolici.
- Dovete essere 
cattolici in ogni cosa, non solo nel modo di pensare, ma anche nel 
modo di agire e di vivere
Una giovane donna che si veste in 
maniera indecente, un padre di famiglia che non controlla cosa guardano i figli 
alla televisione, o che li manda alla scuola pubblica senza curarsi del veleno 
che assorbono durante le lezioni (evoluzionismo, menzogne storiche, ecc...), non 
possono pretendere essere realmente cattolici perché, consapevolmente o meno, 
fanno il gioco della Rivoluzione. Nessuno può servire al tempo stesso due 
padroni. I capifamiglia hanno in questo campo un'enorme 
responsabilità!
- Per lottare 
contro la Rivoluzione, occorre innanzi tutto imparare a pensare nel modo 
giusto e ad utilizzare correttamente l'intelligenza
Un cattolico ha il dovere di studiare il 
Magistero perenne della Chiesa a riguardo di un certo numero di argomenti, ossia 
le grandi Encicliche pontificie contro:
- 
Il liberalismo: Leone XIII (Libertas); San Pio X (Notre Charge Apostolique).
 - 
Il modernismo: San Pio X (Lamentabili e Pascendi Dominici Gregis); Pio XII (Humani Generis).
 - 
L'indifferentismo religioso: Gregorio XVI (Mirari Vos); Pio IX (Quanta Cura e Sillabo); Pio XI (Mortalium Animos).
 - 
La Massoneria: Leone XIII (Humanum Genus).
 - 
Il comunismo: Pio XI (Divini Redemptoris).
 
- Ė oltre modo 
utile, anzi indispensabile, leggere buoni libri di dottrina 
cattolica, scritti da autori riconosciuti e lodati dalla 
Chiesa.
- La Rivoluzione 
assomiglia ad un complesso ingranaggio che può essere fermato da un semplice 
sassolino che si incastra tra due ruote dentate
Un cattolico può fare molto. San Pio X 
diceva: «Datemi un piccolo esercito che reciti la corona del rosario ogni 
giorno, e possiamo riconquistare il mondo»! Quando Nostro Signore Gesù 
Cristo disse: «Senza di me non potete far nulla» (Gv 15, 8), 
voleva dirci che in effetti con Lui tutto è possibile.
l Conclusione
L'unico 
modo per diventare autentici cattolici consiste nel fare tutto, con la grazia di 
Dio, per diventare santi! Forse, un cambiamento nei nostri costumi e nelle 
nostre abitudini è necessario per vivere secondo la nostra fede. Se la 
Rivoluzione ha potuto così facilmente operare all'interno di così tante famiglie 
cattoliche, è prima di tutto a causa della nostra mancanza di convinzioni! 
Cerchiamo sempre di trovare un compromesso con il mondo, perché vogliamo 
sentirci buoni, e per una malintesa forma di carità, vogliamo che il nostro 
prossimo si senta bene quando è con noi. Ma Nostro Signore Gesù Cristo non 
dev'essersi sentito molto bene stando sulla Croce! Per molti tra noi, il primo 
atto per rimettersi in carreggiata potrebbe consistere semplicemente nel farsi 
in pubblico il segno di croce in un ristorante, nello spegnere la televisione, 
nel distruggere i CD rock o nel seguire le regole della modestia 
cristiana! «Che giova all'uomo guadagnare il mondo intero, se poi si perde o 
rovina sé stesso? Chi si vergognerà di me e delle mie parole, di lui si 
vergognerà il Figlio dell'uomo, quando verrà nella gloria sua e del Padre e 
degli angeli santi» (Lc 9, 25 26). «Conosco le tue opere: tu non 
sei né freddo né caldo. Magari tu fossi freddo o caldo! Ma poiché sei tiepido, 
non sei cioè né freddo né caldo, sto per vomitarti dalla mia bocca» 
(Ap 3, 15-16). «Abbiamo bisogno di un San Francesco d'Assisi nel 
nostro Paese. Quale gioia sarebbe avere un grande santo a piedi nudi per 
aiutarci ad estirpare le catene del materialismo che ci legano alla 
considerazione delle cose terrestri. Ma abbiamo tanto bisogno anche di un San 
Domenico. Ci vorrebbe qualcuno che gridasse ad alta voce ciò che noi osiamo 
appena sussurrare a riguardo dei nostri «folli padroni», che non sanno nemmeno 
quale sia lo scopo della vita. Abbiamo bisogno di qualcuno che ci dia il 
coraggio di ignorare l'ultimo esperto mondano per preferirgli l'Esperto divino. 
Poi potremo cadere in ginocchio, e la luce ci sarà data» (Carole Robinson). 
Che i milioni di martiri, che sono morti perché rifiutavano ogni compromesso col 
mondo, ci guidino verso Colui che è «la Via, la Verità e la 
Vita».
Note
1 Traduzione 
dall'originale francese La Revolution («La Rivoluzione»), a cura di Paolo Baroni. Articolo reperibile alla 
pagina web








